Le malorose

Sara CatellaRecensione del 03/08/2022 di Carlotta Bernardoni-Jaquinta

L’opera di esordio di Sara Catella, pubblicata presso le edizioni Casagrande di Bellinzona, raccoglie le “Confidenze di una levatrice” bleniese, Caterina Capra, chiamata a prendersi cura degli ultimi respiri di don Antonio Bolgeri, parroco del paese di Corzoneso, malato e privo dell’uso della parola. Per poco più di due settimane del mese di novembre 1912, l’ostetrica siederà a fianco del morente a cui, per cominciare, confiderà “i pensieri” (p. 38), ovvero le paure e le preoccupazioni, dei suoi compaesani. Quello che tormenta in primo luogo gli abitanti del paese è chi si occuperà di battezzare i neonati e di levare “l’impurità del parto, alle donne” (p. 27). Inoltre, “qualcuno dice anche che partorire in un villaggio senza prevosto porta male.” (p. 27)
Inizialmente la donna sembra doversi abituare all’eccezionalità della situazione e si trova così timidamente a tastare il terreno (“Io vi guardo, mi mettete ’na certa pigöira, alora esagero, io dico delle cose… ma sono delle cose che non dico mica a nessuno. Qui in stanza, ci siamo solo noi, o no? Mi sentite?” p. 19), con lo scorrere delle pagine, però, il ribaltamento della situazione giunge al culmine, al punto che sul finire del monologo la confidenza di Caterina diventa una vera e propria predica: “Sono solo una peccatrice, lo so, ma non posso più far cito, adèss siete voi a tacere e io a parlare” (p. 53). L’assenza di risposte da parte del prevosto permette non solo a Caterina di dare spazio alla sua di voce – e insieme a lei a quella delle tante “malorose” che ha accompagnato nel dolore – ma anche di trovare un posto diverso nella fede che non necessita più di intermediari: “Oggi, se ho qualche dubbio, mi rivolgo direttamente al Signore. Tutti questi giorni senza i vostri sermoni, sapete, ho cominciato a parlare più spesso con Dio.” (p. 63). Quelle due settimane di silenzio diventano allora il simbolo dell’assenza di conforto e di risposte vissuta dagli abitanti di Corzoneso nelle pene quotidiane. L’ira che Caterina prova di fronte all’immobilità del malato (“Il vostro riposo e il vostro silenzio sono una vergogna di fronte alla sofferenza di noialtri! Voi mi fate salire la collera, come la panna che diventa burro. Posso andarmene sbattendovi la porta in faccia? No. Fisso i miei occhi al vostro muso…”, p. 58) non è dunque tanto da imputare al momento presente quanto a quello che questo momento cristallizza.
Le preoccupazioni iniziali riguardo all’arrivo dei nuovi nati in assenza dell’uomo di Chiesa lasciano spazio a questioni ben più ampie relative al destino delle donne, impure per natura:

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A una voce

Sabina Zanini

Recensione del 22/06/2022 di Natalia Proserpi

Pubblicato da Gabriele Capelli nel 2022 dopo aver vinto il Premio Studer/Ganz 2021 come prosa d’esordio inedita, il romanzo di Sabina Zanini A una voce traccia la giornata di un personaggio che ha deciso di vivere in totale solitudine all’infuori della frenesia e dei meccanismi che regolano la società contemporanea. Impiegata di banca in una cittadina non meglio definita, la voce narrante, priva di un nome, riflette attraverso la forma del monologo interiore sul mondo che la circonda, osservando con lucidità e distacco le aberrazioni di uno stile di vita al quale rinuncia con fermezza. Rifiutando completamente i “valori” della società occidentale ed estraniandosi dalla logica del consumo, dell’apparenza, dello spreco, si riduce a una vita fatta di routine e di gesti ripetitivi, che le consentono di limitare al minimo i propri contatti con il mondo e di fuggire nella propria immaginazione, luogo primario dove si svolge la sua esistenza. Se la giornata ricostruita nel corso delle centoventi pagine tratteggia quindi un’esistenza banale e ordinaria – nulla avviene all’infuori delle comuni attività giornaliere, come prendere il bus per recarsi al lavoro o fermarsi al supermercato per comperare l’essenziale per sopravvivere –, la vita interiore del personaggio è invece fervida e movimentata, e rappresenta così una via di fuga dalla realtà che la circonda. La scansione del libro in cinque capitoli intitolati Mattina, Mezzogiorno, Pomeriggio, Sera, Notte – forse memore, nella sua dimensione giornaliera, di alcuni noti modelli novecenteschi che alla lentezza e alla limitatezza delle azioni contrappongono la profondità psicologica dei personaggi – sottolinea allora il contrasto tra vita reale ed esistenza interiore, tra attività quotidiane e immaginario, ponendo al centro del libro l’io monologante e la dimensione del soggetto.

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Selbsterkundung durch Schreiben. Neue Lyrik von Franz Dodel, Thomas Dütsch und Daniel Henseler

Approfondimento del 15.08.2022 di Beat Mazenauer

Thomas Dütsch: Zwischenhoch

Zwischenhoch heisst der Gedichtband des Zürcher Thomas Dütsch. Der Titel trifft die in 59 Gedichten eingefangene Stimmung ebenso gut wie der Traumdrescher oder die Luftwurzel. Das lyrische Ich möchte alles sein, und alles tun: Wurzeln schlagen wie die Eiche und ohne Wurzeln auskommen wie der Wind, zeitlos im Augenblick leben. Die Wünsche weisen in alle Richtungen und kommen doch immer wieder auf den einen sensiblen Moment zurück, an dem sich täglich das Dasein entscheidet, wie in «Kleines Gedicht»:

Continua la letturaRecensioniTanners ErdeLukas Maisel Recensione del 15/08/2022 di Peter UtzMit seinem Debütroman Buch der geträumten Inseln war Lukas Maisel in einem riskant-phantastischen Reiseritt nach Papua-Neuguinea aufgebrochen. Multiperspektivisch und polyphon entführt er uns in ein Traumterritorium, dem aber durchaus reale, koloniale Machtansprüche unterlegt sind. Das zweite Buch überrascht nun mit seiner radikalen Wende: Es bringt uns auf den heimischen Boden,...Continua la letturaSeul en son bois, dressé noirMary-Laure Zoss Recensione del 15/08/2022 di Claudine GaetziSeul en son bois, dressé noir, neuvième recueil de Mary-Laure Zoss, accompagné d’œuvres de Fahrad Ostovani, est, comme les précédents, rédigé en blocs de prose denses, travaillés avec rigueur, afin qu’une respiration s’impose, grâce à la découpe précise des phrases.Dans la première partie, qui donne son...Continua la letturaLe maloroseSara Catella Recensione del 03/08/2022 di Carlotta Bernardoni-JaquintaL’opera di esordio di Sara Catella, pubblicata presso le edizioni Casagrande di Bellinzona, raccoglie le “Confidenze di una levatrice” bleniese, Caterina Capra, chiamata a prendersi cura degli ultimi respiri di don Antonio Bolgeri, parroco del paese di Corzoneso, malato e privo dell’uso della parola. Per poco più di...Continua la letturaApprofondimentiLa revue L’ÉpitreLes éditions récentes L’Épitre VII et L’Épitre VIIIApprofondimento del 02.08.2022 di Claudine Gaetzi

La revue L’Épitre, fondée en 2013 par Matthieu Corpataux et soutenue notamment par l’université de Fribourg, a d’abord existé en ligne et lors des soirées de lecture. Le premier numéro papier de L’Épître est sorti en 2014, et la revue est désormais éditée par les Presses Littéraires de Fribourg [PLF], une maison associative indépendante fondée en 2014, par des enseignants et des étudiants de l'université de Fribourg, dont le but est de soutenir la création littéraire ainsi que de promouvoir la réflexion et la recherche en littérature. En plus de la revue, les PLF publient des romans et des essais.

Continua la letturaZwiesprache mit der SpracheNeue Gedichte von Angelika Overath, Simone Lappert, Eva Seck und Joanna LisiakApprofondimento del 18.07.2022 di Beat Mazenauer

Angelika Overath: Schwarzhandel mit dem Himmel / Marchà nair cul azur. Gedichte Deutsch / Vallader. Telegramme Verlag, Zürich

Die Autorin Angelika Overath wohnt seit fünfzehn Jahren im Engadin, wo Deutsch zwar gut verstanden wird, doch eigentlich das romanische Vallader zu Hause ist. Bei diesem Miteinander der Sprachen wollte die sprachsensible Autorin nicht abseits stehen. In der Lyrik fand sie einen Weg, sich ohne «immer schöne Sätze sagen» zu wollen, mit dem Idiom der Einheimischen vertraut zu machen. Als Resultat davon erschienen 2014 Gedichte aus ersten Wörtern / Poesias dals prüms pleds. Und nun ist ihr zweiter Band mit zweisprachigen Gedichten erschienen: Schwarzhandel mit dem Himmel / Marchà nair cul azur.

Continua la letturaViceversa 16: La part sauvage / Wildwege / Per sentieri selvaggiDreimal Editorial, trois rédactrices, una rivistaApprofondimento del 05.07.2022 di Claudine Gaetzi, Ruth Gantert, Natalia Proserpi

La Part sauvage
Éditorial

Pourquoi est-on si ému lorsqu’on voit surgir inopinément un animal sauvage ? Presque aussitôt, il disparaît. Un bref instant, on a pu assister à quelque chose de rare. On a eu la vision d’une liberté et d’une proximité avec la nature qu’on a perdues. Peut-être a-t-on éprouvé le sentiment d’être relié à notre part sauvage, que des siècles de civilisation n’ont pas réussi à anéantir ? À moins que notre ravissement naisse de l’impression que de la vie restée à l’état sauvage se dégage une pure magie ?

Continua la letturaNovità editoriali