tieniinmanolaluce Un mondo piccolo piccolo, ma comunque un mondo

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Le considerazioni che seguono discendono da una personale riflessione sulla Gestalt, indirizzo terapeutico che secondo me reca ottimi spunti anche per la mediazione.Quando pensiamo alle persone che vengono in mediazione civile e commerciale si presentano già delle difficoltà perché non sappiamo come definirle: non sono clienti, non sono pazienti, le chiamiamo parti.E dunque un mestiere difficilissimo quello di uno, il mediatore, che non sa come definire il suo interlocutore: di uno che ha a disposizione solo un nome ed un cognome.Ma che cosa vuol dire essere parti? che perseguono un interesse di parte, ma pure che in questo perseguire il loro interesse sono lontane anche da noi, nella relazione con noi; così come sono lontane tra di loro.Le difficoltà aumentano.Aumentano esponenzialmente se poi pensiamo che non abbiamo un interesse comune: c è un interesse di ogni parte e delle parti e del mediatore.Al contrario noi spesso siamo portati a pensare, per pigrizia, rassegnazione od altro, che la mediazione stia tutta in una domanda: ma ogni parte che cosa vuole dal mediatore?Vero o no, per capirlo bisogna ascoltarla, ma non dobbiamo avere già la testa piena di quello che la parte dovrebbe provare e che dovrebbe dirci.Per avere la testa libera dobbiamo metterci nei suoi panni e vedere che cosa sente quando ci racconta cose che abbiamo già ascoltato.Dobbiamo essere curiosi e pensare: Vuoi portarmi qui e allora andiamo a vedere ciò che c è .Sì perché quel che c è è invisibile da fuori.La relazione tra due persone non è la pura sommatoria di due persone, è qualche cosa di più.Così noi cerchiamo di raggiungere l intero dell altro attraverso le domande.Un automobile non è solo un insieme di pezzi di ferro, ma è una cosa che si muove e quel che la muove, che è natura della sua funzione, la benzina, l energia, è invisibile ad una prima occhiata.Nella ricerca ci capita poi di incontrare i suoi comportamenti: ora un comportamento non può essere giusto o sbagliato, diversamente non sarebbe un comportamento, ossia il prodotto di una data emozione (emozione deriva da emovere). Per questo noi non giudichiamo la parte, ma la aiutiamo a capire se può essere per lei proficuo sostenere o meno davanti al mondo quel mondo invisibile che abbiamo scoperto, il suo interesse che muove il comportamento.Non è però davvero corretto ritenere che in mediazione ci sia solo da soddisfare la domanda ma ogni parte che cosa vuole dal mediatore? .Gli interrogativi sono tre: certo è importante chiedersi poi che cosa vogliono le parti insieme, ma prima, forse prima di tutto, dovremmo interrogarci su ciò che vogliamo come mediatori da coloro che si siedono al nostro tavolo.Il mediatore che non vuole niente dalla parte le impedisce di fare progressi: la mediazione, così come del resto ogni forma di comunicazione, si svolge tra persone che hanno tutte delle intenzioni.Se tu mediatore non vuoi nulla dalla parte (a parte che inizi la mediazione e paghi l indennità di mediazione), la relazione rimane impersonale.Bisogna che il mediatore scopra che cosa la parte può dargli, ossia l interesse suo proprio (al di là di quello economico).E perché un essere umano interessa ad un altro essere umano? interessa perché è diverso. Vuole delle cose diverse.Il mediatore deve smetterla di pensare che la sa più lunga della parte, deve iniziare a pensare che la sa solo diversa.E che lo soddisfa, gli dà piacere aiutare colui che è diverso da lui, a soddisfarsi.Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Abbiamo superato la quarta cornice dedicata agli accidiosi (canti XXVII-XVIII-XIX), la quinta cornice riservata agli avari e prodighi (canti XIX-XX-XXI-XXII), la sesta propria dei golosi (canti XXII-XXIII-XXIV- XXV), la settima ed ultima cornice in cui si purgano i lussuriosi (XXV-XXVI-XXVII): Siamo poi approdati nel Paradiso Terrestre già a cavallo del XXVII canto. Dante ha incontrato diversi angeli custodi: quello della pace (XVII), quello della misericordia (XVII) quello della sollecitudine (XVIII-XIX), quello della giustizia (XIX-XX-XXI-XXII), quello dell astinenza (XXII-XXIII-XIV), quello della castità (XXV-XXVI-XVII), quello della carità (XXVII).Bisogna poi sottolineare alcuni avvenimenti: l apparizione e la guida di Stazio (v. in particolare XXI e XXII) un intermediario (assieme a Matelda) tra Virgilio e Beatrice; il congedo dello stesso Virgilio (XXVII) perché D. è ormai libero dal peccato e la sua definitiva scomparsa (XXX); il sogno profetico di Dante concernente Lia (XXVII)  l incontro con Matelda (guida, ministra, vita attiva e contemplativa insieme) prima (dal canto XXVIII) e con Beatrice poi nel Paradiso terrestre (XXX), la mistica processione del canto XXIX.Ci troviamo nel Paradiso terrestre tra le nove e le dieci del 13 aprile 1300, mercoledì dopo Pasqua.Il Paradiso è una foresta di erbe, fiori e alberi di ogni tipo, ricca di profumi e di colori, rinfrescata da una dolce brezza che, spirando sempre uguale, piega le fronde verso occidente, rallegrata dal canto degli uccelli che salutano il mattino: l ambiente ricorda la pineta di Classe, vicino a Ravenna, quando soffia lo scirocco.Nella foresta si trova una fonte perenne e immutabile, da cui sgorgano due fiumi che procedono in direzione opposta: il Lete e l Eunoè, dalle acque così limpide e pure che non se ne vedono di uguali su tutta la terra.La custode del paradiso terrestre è Matelda. È una donna bellissima dagli occhi più splendenti di Venere quando fu trafitta da Cupido, è posta alla custodia del Paradiso terrestre (compare nel canto XXVIII) con il compito di tuffare le anime nel Lete, che cancella il ricordo dei peccati, e nell Eunoè che suscita la memoria delle buone azioni. Non è identificabile con alcun personaggio storico ed è prefigurazione di Beatrice alla quale accompagna D.; rappresenterebbe secondo alcuno la vita attiva che conduce l anima alla santità e alla salvezza.I personaggi sono: Beatrice, il Grifone e le sette donne.Beatrice è una giovane donna fiorentina (1266-1290) figlia di Folco Portinari e di Simone de Bardi. É la donna amata da Dante, il personaggio storico che assunse per il poeta il sommo valore simbolico della Grazia e della Teologia, come risulta in modo particolarmente evidente nella trasfigurazione e santificazione della sua immagine negli ultimi canti del Purgatorio.Il Grifone è il simbolo di Gesù Cristo, per la sua duplice natura di leone ed aquila, corrispondente alla duplice natura umana e divina di Cristo.Le sette donne sono il simbolo delle virtù, divise in un gruppo di quattro (virtù cardinali) ed in un altro gruppo di tre (virtù teologali).Gli elementi principali del canto sono:A) Tema morale: la confessione di Dante che è iniziata già nel canto precedente con la denuncia dei peccati di Dante per bocca di Beatrice, l atto di confessione di D. occupa per intero questo canto. Prima la richiesta da parte di Beatrice affinché D. dichiari il proprio pentimento, quindi il turbamento del poeta, il timido riconoscimento dei propri peccati, la predica di Beatrice su quale avrebbe dovuto essere il comportamento di D. da quel momento in avanti, il prorompere del rimorso e del pentimento alla vista miracolosa e diretta di Beatrice, cui segue lo svenimento di D.L immersione infine nelle acque del Lete che purifica da tutti peccati, come l assoluzione finale della confessione che restituisce la purezza morale all uomo e lo rende degno di attingere alla beatitudine divina.B) Tema allegorico. Anche in questo canto continua il concentrarsi di elementi simbolici. A parte tutta l allegoria della confessione, essi si concentrano nella seconda parte del canto: Beatrice-teologia che guarda fisso al Grifone-Cristo, le quattro donne rappresentanti le virtù cardinali che accolgono D. sulle rive del Lete e gli mostrano gli occhi di Beatrice, il mistero dell Incarnazione di Cristo nello sdoppiarsi delle due nature del grifone riflesso negli occhi di Beatrice, le tre donne simboleggianti le virtù teologali che mostrano a Dante il sorriso di Beatrice.C) Tema autobiografico: nelle parole di Beatrice e Dante, si indica l importanza che ebbe nella vita del poeta la morte della donna: essa determinò il suo smarrimento ed il suo traviamento, quando invece egli avrebbe dovuto ricavare insegnamento ed indicazione ad una vita di più alti ed incorruttibili valori morali.Nell ultima parte del canto, poi, l emozione per la vista degli occhi e del sorriso di Beatrice, sia pure nel loro significato allegorico e nelle loro tipicizzazioni letterarie, riporta a quell esperienza d amore che dominò la sua vita giovanile.D) Tema psicologico: sia pure all interno di una costruzione rigorosamente simbolica e religiosa, risulta evidente anche in questo canto il fondamentale contrasto psicologico tra i due personaggi: da una parte una Beatrice rigorosamente severa e disposta al suo compito morale, dall altro un D. profondamente turbato, debole, e che nello stesso tempo però manifesta i suoi sentimenti umani in modo più diretto, in particolare quello dell amore per Beatrice, per i suoi occhi, la sua bellezza, il suo sorriso.RiassuntoDopo l aspro rimprovero del canto precedente, Beatrice chiede a Dante di confessare le sue colpe e di dire per quale motivo egli si fosse allontanato da lei, cioè dalla retta strada della Fede.D., confuso e umiliato, con fatica e tra i sospiri mormora che furono le tentazioni delle cose terrene e passeggere a traviarlo, dopo che Beatrice era morta (v. 1-36)Beatrice, promessa la misericordia divina per il sincero pentimento di D., lo richiama a quello che avrebbe dovuto essere il suo comportamento dopo la morte di lei: poiché nulla di tanto bello e santo gli si sarebbe potuto mostrare nella vita terrena, più nessun desiderio avrebbe dovuto attrarlo verso le cose mondane, dato che sarebbe stato da meno, e anzi egli si sarebbe dovuto elevare al di sopra di tutte le caduche e fallaci tentazioni del mondo per volgere il pensiero e l amore alle cose del cielo, cioè ancora a Beatrice (v. 37-63).D. sta con gli occhi chini e vergognosi, quando Beatrice lo invita a guardarla fisso per provare fino in fondo il dolore per il rimorso di essersi distolto dalla sua bellezza.Solo con gran fatica il poeta riesce ad alzare il volto, e quando la vede, ritta sul carro e fissa a guardare il Grifone, gli si mostra di una bellezza tanto sublime che nell anima gli scoppia la sofferenza del pentimento con tanta forza da farlo svenire (v. 64-90).Quando rinviene, già Matelda lo ha tratto con leggerezza nelle acque del Lete, fino ad immergerne anche il capo finché ne beva le acque purificatrici.Lo conduce quindi sull altra sponda del fiume dove viene accolto e riparato dalle quattro donne simbolo delle virtù cardinali; queste si dichiarano ancelle di Beatrice, e cantando lo conducono vicino al Grifone e lo invitano a guardare diritto Beatrice negli occhi.Il cuore del poeta si ricolma di grazia nel fare ciò, mentre negli occhi risplendenti della donna si rispecchia il Grifone in modo miracoloso: ognuna delle sue nature, umana e divina, di aquila e di leone, si muove autonoma e separata nello specchio degli occhi di Beatrice, mentre l animale resta immobile (v. 91-126).Le tre donne simbolo delle virtù teologali si avvicinano a D., e invocano Beatrice di volgere a lui gli occhi e di concedere a sublime grazia del suo sorriso. Così allora, sorridente, la donna si rivolge al poeta, e la sua bellezza si fa tanto divina da non potere essere descritta da voce umana e da parola di artista. (v- 127-145).Il Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, in collaborazione con l Ente di Formazione DPL Mediazione Co., organizza l evento:CORSO DI AGGIORNAMENTO PER MEDIATORE CIVILE E COMMERCIALE 18 OREDocente: Avv. Carlo Alberto Calcagno5 6 dicembre /12 13 dicembre 2019 dalle ore 14.30 alle ore 19.00 il giovedì e venerdì pomeriggio, c/o la Sala Consiglio dell Ordine degli Avvocati, Via Paterlini, 1 a Reggio EmiliaPer iscrizioni e pagamenti si prega di fare riferimento alla Segreteria dell Organismo di Mediazione, tel. 0522-276351, e-mail: mediazione@ordineforense.re.it . La quota di partecipazione prevista è di euro 220,00 oltre IVA per ogni partecipante, e sarà da versare entro il 29 novembre 2019http://www.ordineforense.re.it/node/2279 Canto XXVIIILa foresta e il fiume Lete: D. ne gode la meravigliosa bellezza.Giunge ad un rivo limpidissimo dove sta una donna bellissima, che va cantando e cogliendo dei fiori.­ Matelda[1] spiega a Dante l origine del vento, la virtù generativa e la natura dei due fiumi, il Leté e l Eunoè.CANTO XXIX Matelda e D. giungono lungo le rive del Lete.­ Per tutta la foresta si propaga una gran luce e un canto melodiosissimo.­ Appare una mirabile e mistica processione (che rappresenta la Chiesa) costituita da: i sette candelabri (i sette doni dello spirito santo), i 24 seniori biancovestiti (il libri dell Antico Testamento),  quattro animali (i quattro vangeli), il carro (la Chiesa trionfante e militante) a due ruote (il Vecchio ed il Nuovo Testamento o le virtù attiva e e contemplativa)  trainato dal grifone (il Cristo), con tre donne a sinistra (le virtù  teologali) e quattro a destra (le virtù cardinali), tutte vestite di porpora (lo spirito di carità). Appreso al carro ci sono due vecchi (San Luca e San  Paolo), quattro uomini (San Giacomo, San Pietro, San Giovanni, San Giuda) ed infine un vecchio (l Apocalisse).­ Si sente un tuono e la processione si ferma.CANTO XXX­ Apparizione di Beatrice che discende dal cielo tra il lieto trionfo degli angeli. Virgilio scompare.­ D. piange per questa scomparsa e  Beatrice lo rimprovera.­ Beatrice espone agli angeli il traviamento del poeta: gli angeli cantano parole di compassione per Dante. ­Altri rimproveri di Beatrice.[1] Così scrive il Petrocchi (Vita di Dante, cap. XIV, L immagine del Purgatorio) con riferimento a Matelda: La presentazione emblematica, allusiva ma in un cerchio affatto indeterminabile, vaghissimo, di Matelda ha indotto gli studiosi a sforzare il testo alla ricerca dell identificazione storica, anziché sconsigliare o relegare in un angolo non importante la necessità dell investigazione. Se Dante ha voluto esprimersi per enigmi, il volerli risolvere ad ogni costo è andare contro le intenzioni dello scrittore, soprattutto quando non esista una prova, interna o esterna, concretissima della persona storica: la contessa Matilde di Canossa (cui credevano il Lana e anche Pietro di Dante), santa Matilde regina, santa Matilde di Hackenborn, Matilde di Magdeburgo: e s è giunti persino a formulare ipotesi fuori della denominazione Matelda-Matilde cioè Maria Maddalena o altri personaggi delle Sacre Scritture e della vita religiosa medievale. Se dobbiamo respingere seduzioni di realtà storica, ciò non significa che dietro il simbolo di Matelda venga fatto divieto di scorgere il riflesso d un esperienza giovanile del poeta che trovi il grande corrispettivo e risolvente nel personaggio di Beatrice, cui Matelda è strettamente connessa anche nella fabula simbolico-narrativa del Paradiso terrestre, in un parallelismo Lia-Rachele da un lato, Matelda-Beatrice dall altro, che consente di risolvere altre cruces della processione mistica. In tal senso sono stimolanti le pagine del Contini, là dove sottolinea una solidarietà onomastica nella prima quanto nella seconda coppia , in modo da poter sostenere l opinione di chi tende a ravvisare in Matelda una delle amate subalterne di Dante, verisimilmente una di quelle della Vita Nuova , in netta opposizione al diniego del Barbi che in Matelda s identificasse una delle fiorentinelle amate dal poeta in gioventù.Il rapporto tra il protagonista e la bella donna, provenga esso da un remoto ricordo, o sia effetto d una costruzione simbolica che tragga nascita addirittura dal decennale della morte di Beatrice (cioè significhi per il personaggio una mera presenza ideale che completi quella di Beatrice), spiega le ragioni dell apparizione di un' altra donna prima e accanto alla gentilissima, il perché del salmo Delectasti cantato dalla donna soletta, che solo più tardi s inserisce, guidando Dante, vicino alle quattro belle, le ancelle di Beatrice (Purg., XXIX, 103-104), fa bere a Dante le acque del Letè e dell Eunoè. Matelda è, dunque, una guida , una ripetizione del simbolo di Lia, figura della vita attiva, e una ministra liturgica (simbolo della Chiesa cui è stato affidato da Cristo il compito di amministrare i sacramenti da Lui istituiti). Si può privilegiare uno dei tre compiti di Matelda, sottolineando in modo particolare l accostamento a Lia e quindi parlando di una vita attiva perfetta , ovvero ponendo in maggiore risalto la funzione culturale: immersione nell acqua (nuovo battesimo) e dissetamento dell anima con l acqua, un rito non consueto, non legato alla pratica sacramentale dei fedeli che vivono nella Chiesa, ma inventato e orchestrato appositamente per un pellegrino d eccezione qual è il poeta.Quale ministro rituale e simbolo dell azione carismatica, Matelda è una ravvivatrice della virtù, facendo riemergere la coscienza morale dell uomo ad un livello di auto-conoscenza e costringendo (con l immersione, con la potazione) a purificare la coscienza ora tutta cognita, tutta impegnata nello sforzo di mortificazione ascetica e di purezza spirituale. All interno di questa esegesi del simbolo, e non come sostituzione d una figura ad altra, possono ancora trovare spazio altre ipotesi: Matelda come la Sapienza personificata, ovvero come la Filosofia (in un rapporto, quindi, non acclarabile rispetto ai simboli della Donna Gentile e di Virgilio), o la felicità temporale, o infine l innocenza originaria che godé l uomo nel Paradiso terrestre prima del peccato originale, ovvero (qui entra il modo di leggere Dante tipico di Giovanni Pascoli) l Arte nel senso propugnato da san Tommaso. Tutti questi complessi interrogativi, ognuno dei quali non è del tutto privo di qualche favilla d ammissibilità, non debbono peraltro vietarci di godere la figura poetica del personaggio, in quell incantato paesaggio pittorico e musicale della divina foresta e di tutto il panorama figurativo del Paradiso terrestre, realizzato, come ebbe a scrivere il Croce, in una nuova forma di squisita perfezione, in cui il fascino della gioventù, della bellezza, dell amore e del riso si esalta in ogni immagine .Nel racconto del viaggio nel Paradiso terrestre Matelda ha inoltre un altra funzione, la quale per sé sola non sarebbe sufficiente a spiegare il simbolo che la bella donna esprime, anche nel caso in cui si volesse far coincidere in Matelda tanto il valore della vita attiva quanto quello della vita contemplativa (Lia che va intorno tessendosi una ghirlanda di fiori, e la sorella Rachele che non si disgiunge mai dal suo specchio). È la funzione dell attesa di Beatrice, il rito preparatorio del ritorno del poeta alla sua stessa origine emotiva e concettuale, la messa dei catecumeni celebrata da una donna bella e prototipica sì, ma che è destinata a dileguarsi, sebbene lentamente, da un territorio dottrinario che d ora in poi dovrà essere occupato soltanto da Beatrice. Tutti i primi sessantatré canti della Commedia (sessanta multiplo di sei e di tre, e tre numero perfetto) altro non sono che una faticosa preparazione al ritorno di Beatrice, ma dalle fiamme dei lussuriosi all apparizione di Matelda il ritmo che precede il ritorno della gentilissima si fa più incalzante. Scoprire i tempi di questo ritmo nella complicata simbologia della processione mistica, è anzitutto affidare un reale valore poetico ad uno scenario così sovraccarico di figure e riferimenti allegorici, diviso nei due atti della processione mistica, al cui centro vibra la requisitoria della riapparsa Beatrice contro il traviamento del poeta.Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Nell’ultima bozza datata 17 maggio ore 11 del “Contratto per il governo del cambiamento” si legge a pagina 15:“Si propone di rendere alternative tra loro (e non entrambe esperibili), anche se obbligatorie, la mediazione e la negoziazione assistita per tutte le materie e, nel caso la richiesta di esperimento della mediazione avvenga da parte del giudice a causa già iniziata (c.d. mediazione delegata), che questa possa avvenire solo su richiesta concorde delle parti e non sia dunque obbligatoria. Diversamente, per le questioni in cui sono coinvolti figli minorenni, si ritiene necessaria l’obbligatorietà della mediazione civile”.Un primo facile rilievo a questo programma riguarda la generica estensione a tutte le materie.È noto che allo stato attuale in Italia la mediazione civile e commerciale e la negoziazione assistita possono venire in campo soltanto qualora la controversia verta su diritti disponibili[1]. E dunque coerenza normativa vorrebbe perlomeno di inserire l’inciso “su diritti disponibili”.L’estensione a tutte le materie della negozialità, che con le opportune cautele, non sarebbe per la verità un male, sembrerebbe poi allo scrivente di ispirazione transalpina, ma, se così è, bisogna evidenziare che in Francia i mezzi alternativi riguardano in genere diritti disponibili. Quando sono in ballo materie come la separazione, il divorzio od il lavoro, c’è sempre e comunque un controllo giudiziale (omologazione) se non un procedimento giudiziale nel quale la volontà delle parti viene vagliata dal giudice.L’alternatività delle misure come prevista dal Contratto, è sempre prevista in Francia, ma qui non esiste la condizione di procedibilità. Viene fatta salva la volontarietà di tutti i tipi di tentativi di componimento (non solo della mediazione civile e della negoziazione assistita), e si stabilisce che se le parti non hanno provato a comporre la controversia, non ci sono sanzioni: è il giudice che semplicemente suggerisce un percorso mediatorio o conciliatorio.L’Italia ha scelto invece la obbligatorietà e dunque non si capisce perché ora si debba seguire la logica di applicare distorcendolo un meccanismo che è nato, in base ad un ragionamento politico, per far salva la volontarietà e l’autonomia dei privati e nello stesso tempo non recare fastidio agli avvocati.Peraltro gli stessi Francesi ritengono che la loro sia una disciplina inefficace, tanto che ad esempio in un buon settore del lavoro pubblico è ora previsto un mezzo alternativo, addirittura a pena di inammissibilità dell’azione.L’Italia in altre parole ha scelto di affrontare con la mediazione civile 200.000 controversie all’anno, in Francia se va bene se ne affrontano 20.000: non si comprende perché Lega e 5 Stelle vogliano annullare in un solo colpo il cammino fatto sin qui dal nostro paese.Stabilire poi l’alternatività delle due misure avrebbe delle ricadute pesantissime, non solo sulla deflazione del contenzioso, ma anche sugli organismi privati.La negoziazione assistita in Italia non ha preso campo se non in materia di famiglia (ma forse nemmeno), così come è avvenuto del resto in Francia.Avrebbe come unico effetto quello di far chiudere in un lampo tutti gli organismi privati che sono già peraltro con l’acqua alla gola.I due strumenti, mediazione e negoziazione assistita, non implicano, infatti, le stesse ricadute in termini di tempo e denaro.La negoziazione assistita al legale costa in sostanza solo il tempo ed il denaro dell’invio di una raccomandata; la mediazione comporta invece il versamento delle spese d’avvio.Nell’ipotesi in cui il legale si trovi semplicemente a voler adempiere la condizione di procedibilità, non c’è dunque partita tra i due strumenti.Per la mediazione ci sarebbe una caduta verticale dell’utilizzo. Resterebbero in piedi soltanto gli organismi degli avvocati presso i Tribunali perché questi si fregiano di locali messi a disposizione dal Presidente del tribunale e comunque i loro dipendenti vengono già pagati per altre mansioni.Questo è dunque lo scenario che Lega e 5 Stelle intendono auspicare, la rovina di molte famiglie che si sono messe in buona fede a disposizione dello Stato e l’esplosione del contenzioso giudiziale.La stessa previsione della mediazione delegata volontaria interrompe un processo virtuoso del nostro paese.Non si comprende poi perché negoziazione assistita e mediazione non possano anche cumularsi volontariamente: forse si vuole imporre a tutti i costi il giudizio e non tenere in nessun conto l autonomia privata?Nel contratto si legge ancora che per le questioni in cui sono coinvolti figli minorenni, si ritiene necessaria l’obbligatorietà della mediazione civile : personalmente preferirei che continuasse ad essere necessario il giudice; nella mia esperienza di mediatore ho visto troppe coppie che trincerandosi dietro alla materia (diritto reale, divisione etc,) mi sono venute davanti in casi in cui erano coinvolti minori di 14 anni! Senza contare che il mediatore civile e commerciale non ha gli strumenti né la conoscenza per occuparsi delle questioni familiari. Semmai dovrebbe proporsi la mediazione familiare sotto al controllo del giudice.Ancora una parola sulla mediazione familiare, visto che l ho evocata: da mediatore familiare potrebbe anche andarmi bene la previsione dell’obbligatorietà. Ma potrebbe rilevarsi anche un boomerang per i miei clienti che “obbligati a dover prendere coscienza di essere genitori”, potrebbero vedere l’istituto come una formalità da assolvere e non come la grande opportunità che è.Nei paesi ove si è resa obbligatoria la mediazione familiare, generalmente ci si è riferiti solo all’obbligo di un incontro informativo, e non alla mediazione propriamente detta.[1] Art. 2 decreto legislativo 28 del 4 marzo 2010 n. 28Controversie oggetto di mediazioneChiunque può accedere alla mediazione per la conciliazione di una controversia civile e commerciale vertente su diritti disponibili, secondo le disposizioni del presente decreto.Art. 2 TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 12 settembre 2014, n. 132b) l oggetto della controversia, che non deve riguardare diritti indisponibili o vertere in materia di lavoro.Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Che cosa significa Enneagramma?La parola deriva dal greco: ennea (nove) e gramma (segno)Come lo conosciamo nel suo aspetto odierno?Lo conosciamo grazie a Gurdjieff, un armeno che parlava 26 lingue (1872-1949).Si diffonde dopo la morte di G. tramite Ouspensky, un suo allievo, Ichazo e l’allievo di quest’ultimo lo psichiatra NaranjoGurdjeff ci dice di aver conosciuto l’Enneagramma negli anni Venti in Afghanistan durante una sua visita a un monastero Sufi Naqshbandi. Lo stesso ci dice Ichazo (1964).La provenienza è pertanto religiosa. I coltivatori attuali dell’Enneagramma in questo ambito sono i GesuitiLe idee sono molto anticheOmero parla già di 9 caratteri nell’Odissea e li descrivePer alcuno se ne occupò anche Pitagora: era la nona figura geometrica delle 10 della scuola pitagoricaArriva nel cenacolo platonico ed è Platone a trovare una connessione tra numeri ed ideeTeofrasto descrive qualcosa di simile ne «I Caratteri»La cabala ebraica prevede un disegno simile (Albero della vita)Vi è un’idea dell’E. anche in Plotino.Che cosa è in concreto l Enneagramma?È un antichissimo sistema che individua in 9 numeri gli enneatipi (ossia i caratteri) a cui un/a uomo/donna può appartenerePerché ci serve?La comprensione del carattere a cui apparteniamo può aiutarci ed eliminare quei comportamenti che ci limitano e conseguentemente a evolverci.Per i professionisti (di qualsiasi genere) è importante intuire il carattere del cliente per metterlo a suo agio e dunque realizzare una comunicazione che sia in grado di aiutarlo.Gurdjieff scrive: Il risveglio di un uomo ha inizio nell’istante in cui si rende conto che non va da nessuna parte e che non sa dove andare…….Altrettanto può dirsi dell idea del bene e del male, la cui esistenza è legata ad uno scopo permanente, ad una direzione permanente, e a un centro di gravità permanente .Per capire dove andare, quale è il nostro scopo e sapere ciò che è male e ciò che è bene, dobbiamo dunque risvegliarci dal sogno in cui siamo immersi. E prendere consapevolezza di ciò che siamoL Enneagramma è uno strumento che serve a capire che cosa siamo, a trovare in primo luogo un centro di gravità permanente (come cantava Battiato, grande studioso dell Enneagramma e dell Oriente).Per Gurdijeff i centri di gravità permanenti sono tre: intelletto, emotività ed istinto.Primo passo è dunque quello di capire se abbiamo dedicato la nostra vita soprattutto a pensare, ad essere amati oppure ad agire.Una volta scoperto a quale centro di gravità apparteniamo ci sono tre caratteri (enneatipi) che fanno capo ad ogni centro.Se amo più che altro pensare posso essere un 5 o un 6 o un 7Se preferisco agire posso essere un 8 o un 9 o un 1Se mi piace soprattutto essere amato dagli altri sono un 2 o un 3 o un 4Ogni numero (enneatipo) interpreta una passione specifica.Ad es. l 1 la perfezione, il 3 il successo, l 8 il potere ecc.Gurdjieff chiamava queste passioni ammortizzatori perché ci aiutano ad affrontare la vita.Ma perché individuarli? Per cercare di superarli.Gli ammortizzatori ci fanno sopravvivere, ma limitano la nostra possibilità di crescere e di recuperare quella che è la nostra essenza, essenza che abbandoniamo sempre di più alimentando la corazza con cui ci circondiamo.Approfondire l Enneagramma ci consente di risvegliarci , di liberarci dalle passioni che ci limitano.Cristo nel suo percorso terreno è stato l unico uomo che ha posseduto tutti e tre i centri di gravità, ma nello stesso tempo era libero dalle passioni, dagli ammortizzatori che limitano noi. La Bulgaria ha una tradizione almeno secolare di componimenti bonari.A Plovdiv[1], la seconda città della Bulgaria dopo Sofia, tra il 1880 e il 1930 i più nobili, autorevoli e rispettati cittadini mediavano le dispute tra concittadini.Erano chiamati “intercessori” e praticavano la mediazione (медиацията) negli uffici che si trovano sulla strada principale della città[2].L’accordo è così importante per i bulgari che le parti hanno a disposizione un mese dalla pubblicazione di una sentenza per comporre bonariamente la vertenza che li oppone (con il limite del buon costume e del rispetto della legge); in caso di intesa il tribunale annulla su richiesta la sua decisione[3].Sempre più persone cercano anche oggi di comporre le loro controversie con la procedura negoziata. Ciò accade per le questioni civili ma soprattutto con riferimento alle questioni familiari, specie per iniziativa del Tribunale della città di Sofia ove la mediazione è gratuita.Il tempo medio necessario per la mediazione è di un mese, mentre quello per un giudizio di primo grado è di un anno: e dunque in Bulgaria c’è un notevole risparmio di tempo rispetto ad un giudizio ordinario[4]. Dal 2000 si è iniziato nel Paese a formare dei mediatori[5] anche se solo nel 2004 è stata varata una legge[6] sulla mediazione che è poi stata emendata nel 2006 e nel 2011[7] per far fronte al disposto della Direttiva 52/08[8].In generale vi è un unico limite alla mediazione: non ha luogo solo se la legge od un regolamento prevedono un’altra modalità per raggiungere un accordo[9].La procedura è soggetta ai principi di riservatezza, di uguaglianza, di neutralità e d’imparzialità del mediatore[10].La mediazione è poi condotta anche nei casi previsti dal codice di procedura penale (НАКАЗАТЕЛНО-ПРОЦЕСУАЛЕН КОДЕКС)[11]. L’art. 24 del C.p.p. stabilisce che se le parti hanno raggiunto un accordo transattivo il procedimento penale si chiude[12]; all’ultimo comma si aggiunge che nel caso di reato perseguibile a richiesta della persona offesa, l’azione penale termina qualora reo e vittima si siano riconciliati, a meno che il reo non abbia adempiuto l’accordo senza una buona ragione[13].Anche il Codice di procedura civile (ГРАЖДАНСКИ ПРОЦЕСУАЛЕН КОДЕКС)[14] ricomprende la possibilità di partecipare ad una mediazione.Una modifica al Codice di procedura civile entrata in vigore il 1° marzo del 2008 prevede che le controversie civili e commerciali di competenza del Tribunale possano portarsi in mediazione giudiziale preventiva.La norma è stata emanata dopo un lungo percorso: nel 2005 abbiamo avuto in Bulgaria il primo programma di judicial mediation ad opera della Tribunale regionale di Sofia.Nel 2007 tre giudici del predetto tribunale hanno deciso di operare in proprio come mediatori.Ma i risultati sono stati modesti perché non avevano una sufficiente competenza.Così in coincidenza con la nuova formulazione normativa del 2008 il sistema giudiziario bulgaro si è affidato agli esperti della scuola di Harvard e nel 2009 ci sono stati 12 giudici che hanno partecipato ad un corso di 32 ore; il risultato di ciò è stato che sono partiti 11 programmi di mediazione in cui ogni giudice si metteva disposizione come mediatore per un giorno alla settimana; ai giudici col tempo si sono affiancati mediatori volontari[15].In oggi i giudici possono informare le parti della possibilità di partecipare ad una mediazione o ad altri mezzi di composizione bonaria dei conflitti[16].Così accade anche in sede di procedimento di divorzio ove il giudice alla prima udienza con comparizione personale obbligatoria è tenuto in prima battuta a provare la conciliazione; se la conciliazione fallisce è tenuto a “spingere le parti” verso la mediazione[17]; se le parti convengono di avviare la mediazione o ad altri mezzi di composizione amichevole della controversia, il processo è sospeso.Ciascuna delle parti può chiedere la riapertura del procedimento entro sei mesi. Se tale richiesta non viene effettuata, il caso è chiuso.Se è raggiunto un accordo, in base al contenuto, può accadere che il procedimento termini o che prosegua nelle forme del divorzio per mutuo consenso.Se le parti non hanno convenuto di partecipare ad una mediazione o ad altri mezzi di composizione amichevole, l’udienza prosegue.[18]Ancora in materia di controversie commerciali il giudice informa le parti che possono partecipare ad una mediazione o ad altri mezzi di composizione bonaria dei conflitti[19].L’art. 234 c. 1 e 3 del Codice di procedura civile bulgaro prevede oggi che l’accordo extragiudiziale sia omologato dal giudice se non è contrario al diritto e alla morale e che abbia il valore di una transazione giudiziaria[20].Tale recente modifica normativa è assai utile dal momento che le transazioni giudiziarie su diritti disponibili hanno in Bulgaria la forza di una sentenza passata in giudicato ossia di una decisione definitiva che non è soggetta a ricorso davanti a un tribunale superiore[21].Si aggiunga che gli avvocati bulgari hanno una certa dimestichezza con la materia degli ADR.Sin dal 2005 il codice etico degli avvocati bulgari si occupa di ADR.L’art. 18 (Mezzi alternativi di risoluzione delle controversie. Gratuito patrocinio) prevede che: “(1) L’avvocato cerca di pervenire ad una risoluzione efficace della controversia per il suo cliente. L’avvocato informa e assiste i propri clienti sulla opportunità di utilizzare una mediazione, una transazione, una conciliazione e/o altri mezzi alternativi disponibili di risoluzione delle controversie. (2) Nei casi in cui il cliente abbia il diritto all’assistenza legale o ad altre forme compatibili è tenuto a informarlo di queste opportunità”[22].La cultura negoziale è radicata anche per i rapporti con la Pubblica Amministrazione come recita il Codice amministrativo (АДМИНИСТРАТИВНОПРОЦЕСУАЛЕН КОДЕКС) all’art. 20: “Art. 20. (1) Nei procedimenti dinanzi alle autorità amministrative le parti possono stipulare un accordo, se ciò non è contrario alla legge. (omissis) (8) L’accordo sostituisce l’atto amministrativo”[23]. L’accordo può intervenire prima che l’atto amministrativo sia emanato, in sede di impugnazione e davanti al giudice amministrativo (art. 178)Se scendiamo in maggiore dettaglio possiamo ricordare che in Bulgaria la mediazione è una procedura volontaria e riservata per la risoluzione alternativa delle controversie in cui un mediatore terzo assiste le parti in causa nel raggiungere un accordo[24].La mediazione non è dunque mai condizione di procedibilità[25].In materia di consumo si aggiunge che “la riluttanza a partecipare al procedimento di mediazione non può portare a conseguenze negative”.L’ambito in cui la procedura risulta esperibile è quello civile, commerciale, del lavoro, della famiglia[26] e delle controversie legate ai diritti dei consumatori[27] e pure di altre controversie tra gli individui e/o le persone giuridiche, anche in ambito transfrontaliero[28].Al di là del tenore esplicito della norma la mediazione viene utilizzata anche per il diritto scolastico, per le pratiche d’intermediazione finanziaria, per le controversie collettive di lavoro e nelle questioni sanitarie.Degno di rilievo in materia è in primo luogo il regolamento attuativo della legge sulla mediazione, l’ordinanza del 15 marzo 2007 n. 2[29] che si occupa dei termini e delle condizioni per il riconoscimento delle organizzazioni che formano i mediatori, dei programmi di formazione dei mediatori, del loro codice etico e delle regole di procedura ed infine dei termini e delle condizioni per l’accesso, l’uscita e la cancellazione dei mediatori dal Registro unico dei Mediatori.La domanda di mediazione è presentata da una o da entrambe le parti della controversia a un mediatore, e contiene:I nomi delle parti;l’indirizzo, il telefono, il fax;una breve descrizione della controversia[30].Quando i mediatori sono associati la proposta di mediazione deve essere presentata all’associazione[31].Non esiste dunque un obbligo di appartenenza ad un organismo che eroghi mediazione.Le parti hanno pari opportunità di partecipare alla procedura di mediazione[32].Possono ritirarsi dalla procedura in qualsiasi momento se lo desiderano[33].L’ordinanza 2/2007 specifica al proposito che il mediatore si impegna a mediare tra le parti in causa a condizione che possa mantenere la sua imparzialità[34].Durante la procedura egli non dovrebbe mostrare pregiudizio o preconcetto basato sulle qualità personale delle parti o sul loro passato che viene presentato in mediazione[35].La mediazione avviene all’interno di una o più riunioni[36].Sono previsti incontri di concerto con ciascuna delle parti nel tempo che ritengono più comodo[37].Il mediatore informa le parti circa la natura della mediazione e i suoi effetti, all’inizio del primo incontro[38].Nel presentarsi rivela alle parti eventuali circostanze che possono portare ad un conflitto di interessi[39].Il mediatore chiede alle parti di prestare consenso orale o scritto a partecipare alla mediazione dopo essersi accertato che hanno compreso la natura e le conseguenze della mediazione[40].Nella mediazione del consumo vengono messi a fuoco anche i principi di correttezza e trasparenza[41], di legalità[42] e di efficacia od effettività[43].Ogni mediazione è disciplinata unicamente dallo scambio dei consensi tra le parti[44].Il mediatore avvia il processo di mediazione, una volta che le parti hanno concordato le condizioni per il pagamento del suo lavoro[45].Interessante è che la legge disponga che il compenso non può essere commisurato al risultato raggiunto[46]: non si può in altre parole stipulare una specie di patto di quota lite.Il mediatore crea un ambiente favorevole per la comunicazione libera delle parti in causa in modo che possano migliorare la loro relazione e raggiungere un accordo[47].Il mediatore mette le parti nelle condizioni di raggiungere un comune accordo e di comprenderne le disposizioni[48].L’ordinanza aggiunge al proposito che il mediatore deve promuovere attività che possano informare circa la reale portata della procedura di mediazione[49].Il mediatore non può fornire consulenza legale, ma assiste solo le parti nel raggiungere un accordo reciprocamente accettabile[50].Il mediatore rispetta il parere di ciascuna delle parti della controversia e esige il rispetto da loro[51].Il mediatore può terminare la mediazione, se proprio l’apprezzamento del caso e l’etica suggeriscono che la mediazione non procede in modo legale ed etico[52].Sempre in materia di consumo viene descritta in dettaglio la prima riunione congiunta anche se ovviamente alcuni elementi valgono anche per le atre forme di mediazione: il mediatore porge il benvenuto ai partecipanti e specifica le regole di procedura, e quindi fornisce alle parti la possibilità di esporre i diversi punti di vista sul conflitto. Scopo di questo primo incontro è quello di introdurre i partecipanti alla procedura per raccogliere informazioni, individuare i problemi e iniziare a generare possibili soluzioni. L’obiettivo principale del mediatore è quello di realizzare un dialogo costruttivo tra le parti. Il mediatore deve garantire il tono pacifico della riunione e guidare le parti ad esporre le opinioni in modo giustificato. Il mediatore preliminarmente comunica alle parti che il suo compito è quello di facilitare il dialogo tra loro per ottenere una risoluzione volontaria del conflitto sulla base di reciproche concessioni; aggiunge inoltre che non sostiene alcuna delle parti, che ciascuna delle parti è responsabile per un eventuale l’accordo e che al contrario il mediatore non può ritenersi responsabile per il suo contenuto; infine precisa che se lo si desidera, qualsiasi parte può consultarsi con gli esperti sia in merito alla definizione della procedura che alla possibilità di impegno in essa.Sulle sessioni separate il regolamento del consumo così si esprime: il mediatore ha la facoltà, a sua discrezione, di tenere riunioni con ciascuna parte separatamente. Lo scopo di questi incontri è quello di chiarire le posizioni di ciascuna parte e di ottenere maggiori informazioni che potrebbero essere utili per il conseguimento dell’oggetto del procedimento, e di esaminare se talune conclusioni della controversia siano o meno accettabili.E con riferimento alla congiunta finale: il mediatore promuove la composizione amichevole della controversia di comune accordo tra le parti interessate. Se le parti sono d’accordo redige una ricognizione di accordo e la presenta alle parti per la firma. Il mediatore firma solo il documento originale. Una copia autentica dell’accordo può essere emessa su richiesta. Il mediatore informa i partecipanti che, se una parte non adempia agli obblighi derivanti dal contratto, l’altra parte può rivolgersi al tribunale.Sempre in materia di consumo il mediatore può, a sua discrezione o su richiesta di una delle parti, a condizione che l’altra parte non si opponga, tenere alcune o tutte le riunioni in remoto utilizzando un mezzo di comunicazione a distanza.Le discussioni in relazione alla controversia sono confidenziali. I partecipanti in mediazione sono tenuti a mantenere il segreto su tutte le circostanze, fatti e documenti che sono diventati notori durante la procedura[53].Il mediatore non può essere chiamato come testimone sulle circostanze per cui gode della fiducia delle parti che siano rilevanti per risolvere la controversia oggetto della mediazione, se non con il consenso espresso della parte che ne ha fiducia[54].La testimonianza è consentita nei casi in cui:È necessaria per esigenze del processo penale[55] o per la tutela dell’ordine pubblico;si deve garantire la tutela degli interessi dei bambini o è necessario scongiurare un danno all’integrità fisica o mentale di una persona, o 3. la divulgazione dell’accordo raggiunto a seguito della mediazione, è necessaria per attuare e applicare tale accordo[56].In caso di interruzione della mediazione il mediatore non va esente dall’obbligo di mantenere il segreto relativamente alla sua attività di mediazione[57].Interessante è quanto previsto dal regolamento del consumo in ordine alle richieste e proposte che le parti possono scambiarsi: il mediatore deve richiedere alle parti di formulare chiaramente le loro richieste e proposte. Deve astenersi da stime e pareri su tali richieste e proposte. Nel caso in cui una richiesta o una proposta sia contraria alla legge, il mediatore ne informa le parti e specifica che un accordo sul punto sarebbe nullo.L’accordo vincola soltanto le parti.In Bulgaria esiste un registro unificato[58] per i mediatori: coloro che vi sono iscritti possiedono una certificazione di qualità ed il solo fatto dell’iscrizione implica la riservatezza degli operatori[59].Il registro ministeriale contiene una lista di 1.865 mediatori[60] ed è pubblicato online[61].Sia l’iscrizione dei mediatori, sia quella degli enti di formazione avviene online.I mediatori pagano una tassa di iscrizione di 20 LEV (10,19 €); gli enti di formazione di 100 LEV (50,94 €).I soggetti che svolgono funzioni in materia di giustizia (magistrati/giudici, procuratori, investigatori) non possono operare come mediatori.Non esiste un codice di condotta specifico per i mediatori. Però le norme etiche sono contenute nella legge sulla mediazione e nel già analizzato regolamento n. 2 del 15 marzo 2007 che stabilisce le condizioni e la procedura di abilitazione delle organizzazioni che prestano servizi di mediazione[62].Le organizzazioni che offrono formazione per mediatori provengono dal settore privato e devono essere approvate dal Ministero della Giustizia[63], come in Italia.Gli organismi di formazione che sono attualmente 39, devono all’uopo presentare domanda per essere inseriti nel registro tenuto dal Ministero della Giustizia con apposito modulo[64].Il Ministro ha 30 giorni di tempo per approvare l’organizzazione[65].Nel caso di irregolarità documentali esse vanno corrette entro 14 giorni dal ricevimento della notifica[66].La formazione dei mediatori viene attuata attraverso un monte di 60 ore ed è pratica e teorica nelle stesse proporzioni[67].Il programma da rispettare è molto puntuale e si evince dalla appendice n. 2 all’ordinanza[68].La formazione dei mediatori si conclude con un esame che viene condotto da un comitato: comprende un test ed una simulazione di mediazione[69].Le persone che superano l’esame ricevano apposito certificato di compiuta formazione[70].Dal 2011 il mediatore deve svolgere anche un aggiornamento periodico di 30 ore a cui segue lo stesso esame precedentemente descritto ed il rilascio di apposito certificato di specializzazione[71].I contenuti di quest’ultima formazione che viene definita “formazione supplementare mediante specializzazione” prevede l’acquisizione di competenze teoriche e pratiche specifiche per condurre la procedura di mediazione nei seguenti tipi di controversie:-contenzioso civile, comprese le controversie relative ai diritti dei consumatori;– controversie amministrative;– controversie del lavoro;– controversie familiari;– controversie commerciali;– mediazione in casi criminali;– controversie transfrontaliere;– altri tipi di controversie.È prevista una parte teorica ove si affrontano:La possibilità di applicare la procedura di mediazione.Il quadro legislativo e l’applicazione pratica della mediazione.Le particolarità della procedura di mediazione nelle controversie specializzate e la costruzione delle competenze specifiche del mediatore nella conduzione della procedura.L’effetto dell’accordo raggiunto in mediazione specializzata e la sua esecutività.La parte pratica è destinata a simulazioni, lezioni individuali, seminari pratici.[1] Detta la Firenze bulgara.[2] http://www.baadr.com/history.php[3] Спогодба след приключване на съдебното диренеЧл. 249. Съдът обезсилва постановеното от него решение, ако преди влизането му в сила страните заявят, че са се спогодили и молят да се прекрати делото.[4] http://dariknews.bg/view_article.php?article_id=1167786[5]  V. E. GEORGIEV, Is enthusiasm sufficient to promote mediation?, in Overview of judicial mediation in the world, L.’Harmattan, 2010, Paris, p. 66 e ss.[6] Legge sulla mediazione promulgata SG. 110 del 17.12.2004 In Coll – APIS, vol. 1 / 2005, p. 320. Il testo è stato successivamente integrato (No. 86 del 24.10.2006,  No. 9 del 28.01.2011,. No. 27 del 04.01.2011).ЗАКОН за медиацията Обн., ДВ, бр. 110 от 17.12.2004 г., изм. и доп., бр. 86 от 24.10.2006 г., доп., бр. 9 от 28.01.2011 г., изм. И доп., бр. 27 от 1.04.2011 г. Сборник закони – АПИС, кн. 1/2005, стр. 320http://www.lex.bg/bg/laws/ldoc/2135496713[7] Legge promulgata SG. 27 del 1°.04.2011.che modifica Legge sulla mediazione promulgata SG. 110 del 17.12.2004. ЗАКОН ЗА ИЗМЕНЕНИЕ И ДОПЪЛНЕНИЕ НА ЗАКОНА ЗА МЕДИАЦИЯТА (ДВ, БР. 110 ОТ 2004 Г.). Обн. ДВ. бр.27 от 1 Април 2011г. In http://www.citybuild.bg/act/zakon-izmenenie-dopylnenie/2135725431[8] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2008:136:0003:0008:it:PDF[9] Art. 3 c. 3 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[10] Artt. 6 e 7 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.Nell’ambito del consumo viene data dal regolamento sulla procedura questa definizione: la mediazione è un procedimento in cui le parti di una controversia (consumatore / utente e concessionario) cercano di comporre amichevole con l’assistenza di una terza parte indipendente qualificato – un mediatore (art. II).[11] Art. 3 c. 2 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[12] Чл. 24. (3) Производството по дела от общ характер се прекратява и когато съдът одобри споразумение за решаване на делото.[13] Чл. 24. (5) 3. пострадалият и деецът са се помирили, освен ако деецът не е изпълнил условията на помирението без уважителни причини;[14] http://lex.bg/laws/ldoc/2135558368[15] E. GEORGIEV, Is enthusiasm sufficient to promote mediation?, in Overview of judicial mediation in the world, L.’Harmattan, 2010, Paris, p. 66 e ss.[16] Чл. 140. (3) Съдът насрочва делото в открито заседание, за което призовава страните, на които връчва препис от определението по ал. 1. Съдът може да съобщи на страните и проекта си за доклад по делото, както и да ги напъти към медиация или друг способ за доброволно уреждане на спора.[17] Разглеждане на делотоЧл. 321. (1) В първото заседание за разглеждане на делото по иск за развод страните трябва да се явят лично. При неявяване на ищеца без уважителни причини производството се прекратява.(2) След разрешаването на предварителните въпроси и тези по редовността на исковата молба съдът е длъжен отново да напъти страните към медиация или друг способ за доброволно уреждане на спора.(3) Ако страните постигнат съгласие за започване на медиация или друг способ за доброволно уреждане на спора, делото се спира.(4) Всяка от страните може да поиска възобновяване на производството по делото в 6-месечен срок. Ако такова искане не бъде направено, делото се прекратява.(5) Когато се постигне споразумение, в зависимост от съдържанието му делото или се прекратява, или се преминава към производство за развод по взаимно съгласие.(6) Ако страните не постигнат съгласие за процедура по медиация или друг способ за доброволно уреждане на спора, разглеждането на делото продължава.Cfr. anche l’art. 49 del Codice della famiglia (СЕМЕЕН КОДЕКС) sempre in tema di divorzio che fa riferimento alla conciliazione, alla mediazione e ad altri strumenti alternativi. http://lex.bg/bg/laws/ldoc/2135637484[18] Art. 321 C.p.c.[19] Art. 374 c. 2 C.p.c.(2) Съдът насрочва делото в открито заседание, като изпраща на ищеца допълнителния отговор. Съдът съобщава на страните определението си по ал. 1. Той може да им съобщи и проекта си за доклад по делото, както и да ги напъти към процедура по медиация или друг способ за доброволно уреждане на спора.[20] Съдебна спогодбаЧл. 234. (1) За всяка спогодба, която не противоречи на закона и на добрите нрави, се съставя протокол, който се одобрява от съда и се подписва от него и от страните.(2) Когато прокурорът участва като страна в делото, съдът одобрява спогодбата, след като вземе и неговото мнение.(3) Съдебната спогодба има значението на влязло в сила решение и не подлежи на обжалване пред по-горен съд.(4) Когато спогодбата се отнася само за част от спора, съдът продължава разглеждането на делото за неспогодената част.[21] Art. 234 c. 3 del Codice di procedura civile: “La transazione giudiziaria ha il valore di una decisione definitiva e non soggetta a ricorso davanti ad un tribunale superiore.[22] http://lex.bg/bg/laws/ldoc/2135507578[23] http://lex.bg/bg/laws/ldoc/2135521015[24] Art. 2 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110[25] V. anche art. 5 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[26] Limitatamente ai diritti disponibili.[27] Molto utilizzata è la mediazione nell’ambito del danno da vacanza rovinata.[28] Art. 3 c. 1 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[29] Ordinanza n. 2 del 15.03.2007 dettante i termini e le condizioni di riconoscimento delle organizzazioni che formano i mediatori, l’iscrizione, la cancellazione e la revoca dei mediatori dal Registro unificato dei mediatori e le regole procedurali ed etiche di condotta dei mediatori.НАРЕДБА № 2 от 15.03.2007 г. за условията и реда за одобряване на организациите, които обучават медиатори; за изискванията за обучение на медиатори; за реда за вписване, отписване и заличаване на медиатори от Единния регистър на медиаторите и за процедурните и етични правила за поведение на медиатора. http://www.mjeli.government.bg/new/Pages/Legislation/Default.aspx[30] Articolo. 21 c. 1 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[31] Art. 21 c. 2 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[32] Art. 5 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[33] Art. 5 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[34] Articolo 30 c. 1 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[35] Art. 30 c. 2 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[36] Articolo 22 c. 1 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[37] Articolo 22 c. 2 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[38] Articolo 23 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[39] Articolo 31 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[40] Articolo 24 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[41] Il principio di correttezza e trasparenza richiede che entrambe le parti in causa siano messe in grado di partecipare pienamente e ugualmente nel procedimento.Il mediatore deve consentire a ciascuna parte di prendere una posizione sui fatti e sulle prove addotte.Il mediatore deve informare le parti nel procedimento, che il suo obiettivo è quello di far raggiungere a loro un compromesso reciprocamente accettabile e nel quale siano in grado di raggiungere un livello elevato di tutela dei loro diritti e interessi, qualora si debba approdare in tribunale.Il mediatore comunica alle parti che la procedura è volontaria e che possono scegliere di allontanarsi in qualsiasi momento.Altro corollario del principio di correttezza e trasparenza è quello per cui le parti devono avere tempo sufficiente per affrontare in collaborazione il testo del futuro accordo prima della firma.Rientra ancora principio di correttezza e trasparenza il dovere del mediatore di garantire che ciascuna parte abbia compreso la natura del procedimento di mediazione e sia in grado di partecipare pienamente e proteggere i propri diritti. Il mediatore è tenuto a sospendere il procedimento nel caso in cui una delle parti non sia in grado di prendere le proprie decisioni causa di una malattia, di una disabilità fisica o mentale, alla presenza di timore per qualsiasi altra ragione (art. 2 regolamento).[42] Il principio di legalità impone al mediatore di informare le parti in merito al processo di mediazione e di orientarle per raggiungere un accordo pienamente coerente con le norme imperative di diritto. Il mediatore deve garantire il rispetto del diritto nel procedimento e la prevenzione di comportamenti illeciti da entrambe le parti. Nel caso in cui sussistesse un tale comportamento ovvero l’accordo violi la legge, il mediatore deve informarne le parti, e se il reato non viene si protrae è tenuto a terminare la procedura (art. 3 regolamento).[43] Il principio di effettività richiede un rapido ed efficiente procedimento di mediazione. Il mediatore deve chiedere alle parti quale tipo di procedimento preferiscano, se scritto od orale, se di persona o per mezzo elettronico, tenendo conto dei mezzi che siano più produttivi per il caso concreto. Le sessioni devono effettuarsi senza indebito ritardo; il mediatore mette a disposizione i mezzi che siano più efficaci e finanziariamente vantaggiosi per le parti. Elemento del principio di effettività è la possibilità delle parti di farsi rappresentare mediante delega.[44] Art. 6 c. 2 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110.[45] Articolo 34 c. 1 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.I mediatori bulgari del Centro di mediazione di Sofia guadagnano un compenso di 80 lev all’ora (40,74 €) e nei fine settimana o festivi c’è una maggiorazione del 25%. La prima ora viene pagata in anticipo e le altre alla fine della mediazione. Se il mediatore è chiamato fuori sede ha diritto alle spese di vitto ed alloggio.E tutto ciò al netto delle spese di procedimento: ad esempio copia del verbale costa 5 lev (2,5 €).[46] Articolo 34 c. 2 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[47] Articolo 25 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2..[48] Articolo 26 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[49] Articolo 35 c. 1 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[50] Articolo 27 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[51] Articolo 28 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[52] Articolo 29 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[53] Art. 7 c. 1 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110. Il principio è ribadito dall’art. 32 dell’Ordinanza:”Il mediatore deve mantenere segrete le circostanze, fatti e documenti che sia venuto a conoscenza nel corso della mediazione”.[54] Art. 7 c. 2 Legge sulla mediazine 17.12.2004 Prom. SG. 110 (inserito nel 2011).[55] In materia di consumo si sottolinea che il principio della riservatezza impone al mediatore di mantenere riservati tutti i dati che dovessero emergere nel corso del procedimento, e a non usarli per scopi diversi da quelli ai fini del procedimento. Un’eccezione a questo principio riguarda i casi in cui la legge richiede al mediatore di fornire informazioni alle autorità governative (art. 4 regolamento).[56] Art. 7 c. 3 Legge sulla mediazione 17.12.2004 Prom. SG. 110 (inserito nel 2011).[57] Articolo 33 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[58] http://www.justice.government.bg/MPPublicWeb/default.aspx?id=2[59] V. articoli da 13 a 20 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[60] A giugno 2014.[61] http://mediator.mjs.bg/Users/MList.aspx[62] V. articoli 21 e ss. Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[63] Art. 2 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2. Il Ministero peraltro esercita un controllo sugli Enti di formazione che può portare alla revoca dell’approvazione nel caso di violazioni sulla formazione dei mediatori (articolo 12 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2).[64] Che contiene elementi simili a quelli richiesti dal decreto 180/10 nostrano tra cui il nome del rappresentante dell’organizzazione e dei dati della stessa, un certificato di buona reputazione, un programma per la formazione dei mediatori conforme all’Ordinanza; un elenco di esperti e di documenti attestanti l’istruzione e la qualificazione (articoli 3 c. 2 e 3 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2).[65] Articolo 3 c. 4 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2. Il nome e numero d’ordine dell’organizzazione sono pubblicati sul sito web del ministero della Giustizia (articolo 6 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2).[66] Articolo 5 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[67] Articolo 8 Ordinanza del 25 marzo 2007 n. 2.[68] Quello che è il programma minimo di formazione contiene una parte teorica in cui si devono toccare i seguenti argomenti:Il concetto di conflitto. Rimedi giuridici per gestire la controversia – tribunale, arbitrato, riconciliazione e altri.Il concetto di accordo – giudiziario e stragiudiziale. Contenuto essenziale e legaleconseguenze.Il significato della mediazione. Implementazione pratica della mediazione come mezzo di risoluzione delle controversie. Criteri di ammissibilitàI partecipanti alla procedura di mediazione. Poteri della corte o di un’altra autorità competente dinanzi alla quale la controversia sia stata sottoposta per la risoluzione.I principi della mediazione.Le regole procedurali ed etiche per la mediazione ed in particolare:Apertura della procedura di mediazione. Selezione di un mediatore.Fasi della procedura di mediazione.Ruolo e funzioni del mediatore. Metodi per migliorare la comunicazione. Strategie per affrontare situazioni problematiche.La sospensione e la definizione della procedura.L’accordo. Contenuto dell’accordo, azionabilità.  Mediazione sui singoli tipi di controversiePanoramica giuridica comparativa della legislazione e delle pratiche in vigorecirca l’applicazione della mediazione.Specificità della procedura di mediazione in alcuni tipi di controversie: QUARTA CORNICE: ACCIDIOSICanto XVIIICUSTODE:  Angelo della sollecitudineGli accidiosi devono correre continuamente per la cornice.­ Virgilio spiega a Dante la natura dell amore e cosa sia il libero arbitrio.­ Gli accidiosi: passano correndo e gridano esempi di alacrità­ L abate di San Zeno: condanna la nomina a quella carica di un rappresentante degli Scaligeri.­ Esempi di accidia punita gridate da due anime.­ Dante si addormenta. QUARTA CORNICE: ACCIDIOSI-QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHICANTO XIXCUSTODE:  Angelo della sollecitudine e Angelo della giustizia­ Sogno di Dante: la femmina balba, simbolo della vanità dei beni terreni.­ Risveglio e ripresa del cammino.Appare l angelo della sollecitudine che rade il quarto P.­ Virgilio spiega a Dante il significiato del sogno.­ Arrivo alla quinta cornice degli avari e prodighi. Gli avari e prodighi stanno bocconi per terra, in dimensione animale, con le mani e i piedi legati­ Papa Adriano V: parla di sé , della sua conversione, della vanità dei beni terreni e dei tristi effetti dell avarizia.QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHICANTO XXCUSTODE:  Angelo  della giustizia Gli avari e prodighi: D. impreca contro l avarizia­ esempi di povertà e di liberalità. ­ Ugo Capeto: pronuncia una fiera invettiva contro la casata di Francia. Spiega poi che le anime cantano di giorno esempi di liberalità e di notte esempi di avarizia punita.­ Il terremoto e il Gloria intonato da tutte le anime del Purgatorio. Cessato il canto i due poeti riprendono il camminoCANTO XXICUSTODE:  Angelo  della giustizia­ Apparizione di Stazio[1], che spiega ai poeti la causa del terremoto.Dante dichiara che la sua guida è Virgilio.­ Stazio allora manifesta la sua somma ammirazione per il mantovano. QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHI- SESTA CORNICE: GOLOSICANTO XXIICUSTODE:  Angelo  della giustizia e Angelo dell astinenza­ L Angelo della giustizia cancella quinta P dal corpo di D. che sale più facilmente alla sesta cornice. Stazio spiega il suo peccato di prodigalità e precisa che il suo pentimento avvenne per merito di Virgilio, così come fui merito di Virgilio la sua conversione (anche letterariamente nella Tebaide Stazio porta ai limiti estremi ogni aspetto dello stile Virgiliano).­ I tre poeti arrivano alla sesta cornice dei golosi. Vedono l albero della vita (carico di frutti odorosi): una voce che esce dalla scorza grida esempi di temperanza.CANTO XXIII CUSTODE:  Angelo dell astinenzaI golosi soffrono la fame e la sete e sono paurosamente dimagriti.­ Forese Donati colloquia con Dante e gli spiega la condizione di quella cornice. Forese loda la moglie Nella e condanna la scostumatezza delle donne fiorentine.D. gli parla di sé e dei suoi compagni.CANTO XXIVCUSTODE:  Angelo dell astinenza­ Forese parla di sua sorella Piccarda specificando che si trova in Paradiso. Mostra a D. alcune anime di golosi tra cui Bonagiunta Orbicciani: Dante gli spiega la poetica del dolce stil novo.­ Predizione di Forese della morte di Corso Donati.­ D. vede l albero della scienza del bene e del male: un albero carico di frutti tra le cui fronde una voce grida esempi di golosità punita­ I tre poeti giungono al passo del perdono dove l angelo dell astinenza cancella un altra P. dalla fronte di D.­ Salita verso la settima cornice dei lussuriosi.SESTA CORNICE: GOLOSI SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSICANTO XXVCUSTODE:  Angelo della castità Tra la sesta e la settima cornice. ­ Stazio spiega la generazione del corpo umano, la creazione dell anima, la sua infusione nel corpo, la sua vitalità dopo la morte del corpo e la formazione delle ombre. I tre poeti giungono alla settima cornice dove stanno i  lussuriosi avvolti nel fuoco.­ Le anime cantano esempi di castità.SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSICANTO XXVICUSTODE:  Angelo della castitàI lussuriosi, divisi in due schiere,  quando si incontrano si abbracciano e si baciano, gridando poi esempi di lussuria punita­ D. colloquia con Guido Guinizzelli. ­ Incontro di D. con Arnaldo Daniello: si raccomanda nelle preghiere a D.SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSI- PARADISO TERRESTRECANTO XXVIICUSTODE:  Angelo della castità  e Angelo della Carità­ L angelo della castità invita i poeti a passare attraverso la fiamma e Virgiliotranquillizza  Dante che decide di entrare mentre V. gli parla di Beatrice.­ Un angelo li invita a salire prima che annotti per la scala che conduce al Paradiso terrestre.­ Dante, Virgilio e Stazio si coricano sui gradini della scala a causa della notte.­ Sogno profetico di Dante: nel sogno D. vede una bella donna che coglie fiori e dice di essere Lia[2]. Al suo risveglio si riprende la salita­ Virgilio si congeda da Dante: afferma che il volere del poeta è ormai libero dal peccato e quindi il suo compito è finito[1] Stazio, Publio Papinio, poeta latino (Napoli ca. 45-ca. 96). È noto come poeta epico per la Tebaide, in 12 libri, sulla guerra dei Sette contro Tebe e la rivalità di Eteocle e Polinice, e per l incompiuta Achilleide, di cui restano 2 libri, ispirata alla leggenda di Achille a Sciro. Più vicine al gusto dei moderni e più spontanee sono le Selve, 32 poesie d occasione d argomento vario, improvvisate, dove sono impiegati, oltre all esametro, metri e strofe della melica.Sul rapporto tra Stazio e Commedia riporto il commento del Petrocchi sulla figura di Stazio: Assai diverso è il caso di Stazio (rispetto a Catone). Anzitutto va detto che Catone era un auctor indiretto per Dante, mentre la Tebaide e l Achilleide erano libri sui quali s era formata la cultura classica dell Alighieri, come quella di tutta la generazione medievale sua e precedente la sua; le citazioni, le reminiscenze, persino le traduzioni dalla Tebaide s inseriscono in tutto il tessuto inventivo della Commedia. Per le valutazioni critiche complessive che poteva avere un uomo dell ultimo Medioevo, Stazio era da considerare uno dei massimi poeti latini, forse, per Dante, secondo soltanto a Virgilio, pari o quasi ad Ovidio, e mentre Ovidio poeta d amore va ripudiato per accettare il messaggio spirituale di Virgilio e dei tempi nuovi, Stazio poteva rimanere nell interezza dell opera in quell epoca conosciuta un auctor completo. E ciò sollecita Dante a tracciare una biografia di lui, che (a parte l errore sul luogo di nascita, e la confusione col tolosano Lucio Stazio Ursulo pretore del periodo di Nerone) costituisce nel complesso un fatto nuovo nella Commedia, cui nulla toglie ovviamente il fatto che siano ignorate, come lo furono nel Medioevo, le Silvae, e cui molto aggiunge (non già sul piano erudito, ma per la cura con cui Dante intende costruire il suo personaggio) ciò che viene inventato o canonizzato: la circostanza che in vita sia stato preda dei peccati di accidia e di prodigalità, che ha scontato per tutto questo periodo nel Purgatorio e di cui ora s è liberato, ora che il tuono proclama l esaltazione della sua anima nel Paradiso, s aggiunge alla questione tanto discussa sulla presunta conversione di Stazio alla religione cristiana, su suggerimento dell annuncio dato da Virgilio nella quarta egloga:quando dicesti: Secol si rinova;torna giustizia e primo tempo umano,e progenïe scende dal ciel nova (Purg., XXII, 70-72)Dov è la fonte di questa induzione dantesca? Anzitutto è da scorgere nell analogia con quanto aveva scritto Vincenzo di Beauvais (che Secundiano, Marcelliano e Verriano s erano convertiti alla religione cristiana sotto l influsso della quarta egloga), poi nelle numerose allegorie di cui è costellata la Tebaide, nelle frequenti dichiarazioni ammirative per Virgilio, in alcune particolari figure staziane il cui significato morale venne colto anche dai primi commentatori della Commedia (di rilievo le parole con cui Guido da Pisa interpreta quale figura Christi il personaggio mitologico di Teseo, apportatore di pace), nella straordinaria fama che tutto il Medioevo nutrì per Stazio.Alla luce di questa ammirazione dantesca, Stazio assume una funzione rilevante, di sostegno alla missione di Virgilio, e di apertura verso quella di Beatrice; e l assolve nella lezione del canto XXV, in cui afferma la conciliabilità tra la ragione umana e la scienza divina (la conciliazione tra Virgilio e Beatrice) discutendo attorno al problema della generazione dell uomo e alla continuità della vita dell anima dopo la morte del corpo, che non è definitivo separarsi di anima e corpo, ma un momento della loro eterna simbiosi, in attesa che si ricongiungano all atto del Giudizio universale, allorché si completerà il lungo periodo in cui l anima razionale, creata da Dio in quanto sostanza , attua di nuovo il contatto con le funzioni sensitive e vegetative (non spente all atto della morte, ma come sospese o attenuate nell attesa di riprendere la loro definitiva efficienza). Le fonti del lungo ragionamento che Dante pone sulle labbra di Stazio, sono essenzialmente in Aristotele e in san Tommaso, ma non mancano accenni nella stessa opera di Stazio, insufficienti a spiegare il fenomeno, ma tali da suggerire a Dante l impressione che il poeta latino si sia posto il problema.Stazio, inoltre, è personaggio del Purgatorio anche sotto il riguardo della rappresentazione narrativa: c è in lui quella dolcezza, unita ad affettuosità e a benevolenza, che caratterizza tutte le anime del secondo regno, e che trova il suo punto saliente nel momento in cui, appreso da Dante che l altra ombra è quella di Virgilio, già s inchinava ad abbracciar li piedi / al mio dottor sospinto da un moto irrefrenabile di filiale adorazione per il sommo poeta di Roma. E altri tratti, altre parole di Stazio contribuiscono a creare intorno a lui un alone d umana simpatia, che è il modo con cui Dante si sdebita di quanto la lettura della Tebaide gli sia stata salutare ed essenziale per la sua formazione letteraria, non rinunciando a dipingere, dietro un altro dottore e un antico vate, l immagine vivida d un uomo .[2] La sorella di Rachele (che rappresenta la vita contemplativa) che, secondo il Tommaseo,  rappresenta la vita attiva necessaria dopo il pentimento per giungere alla vita contemplativa, passo necessario tra Purgatorio e Cielo, tra la politica e la religione, tra Virgilio e Beatrice. Beatrice muove Virgilio, è mossa da Lucia, Lucia è mossa dalla Vergine. Lucia lo porta al purgatorio: nel sonno gli apparisce Lia, Matelda lo guida a Beatrice, Beatrice alla vergine .Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Il 30 settembre del 2005 è entrata in vigore la legge sulla mediazione[1] che ha inserito un articolato nel codice giudiziario[2].  In Belgio si è fatta una scelta simile a quella del Regno dei Paesi Bassi visto che si è ritenuto di emendare appunto il codice giudiziario del 1967.Ne è venuta fuori una mediazione volontaria[3] davanti ad un mediatore accreditato[4].Diciamo subito però che in caso di divorzio (divorce pour désunion irrémédiable) il giudice[5] può ordinare la sospensione del processo in modo che le parti possano partecipare ad un incontro informativo di mediazione familiare o di conciliazione o di altro mezzo di composizione amichevole[6].Peraltro tra la disciplina belga della mediazione e quella italiana vi sono molti punti di contatto[7]; ma potremmo dire lo stesso anche con riferimento alla mediazione spagnola e a quella bulgara.Vi sono anche altri importanti provvedimenti che disciplinano il settore della mediazione belga:La decisione del 18 ottobre 2007 di approvazione del Codice del mediatore[8].Le linee guida per la presentazione della domanda al fine di ottenere l’accreditamento come mediatore ai sensi della legge del 21 febbraio 2005[9].La decisione del 1°febbraio 2007[10], che stabilisce le condizioni e le modalità di accreditamento degli enti di formazione e di formazione dei mediatori qualificati[11].La decisione del 18 dicembre 2008 che stabilisce gli obblighi dei mediatori accreditati per quanto riguarda la formazione continua[12].La legge riguarda sia la mediazione civile commerciale (e del lavoro), sia quella familiare che si considera parte di quella civile e che ha in Belgio importanza preponderante[13].La Commissione federale per la mediazione definisce la mediazione familiare “un modo di risolvere i conflitti familiari con il quale un mediatore (neutrale e indipendente) aiuta le parti a riprendere il dialogo, una totale confidenzialità, una via per trovare un accordo reciproco in grado di soddisfare le esigenze dei genitori e quelle dei loro figli.La mediazione familiare riguarda le coppie sposate o non sposate, si occupa dell’organizzazione della loro separazione, della liquidazione del patrimonio, così come dei nonni e dei loro bambini circa il diritto di contattare i propri nipoti, così come della gestione genitoriale dei figli adolescenti ed il rapporto tra fratelli e sorelle in merito alla loro eredità, ecc.”[14]La mediazione familiare belga ha dunque un’ampia possibilità di applicazione che non ad esempio quella italiana.I mediatori familiari accreditati che si trovano nel registro ministeriale[15] sono più di 1000. Il registro permette di scegliere anche la professione del mediatore.Bisogna dire che la legge distingue tra mediazione volontaria e mediazione giudiziaria.La mediazione volontaria è un procedimento scelto dalle parti prima, durante o successivamente ad un procedimento giudiziario[16]; qualsiasi parte può poi proporre all’altra, a prescindere da qualsiasi procedimento giudiziario o arbitrale di utilizzare il processo di mediazione.Le parti possono nominare il mediatore di comune accordo o affidare la nomina ad un terzo (ad esempio un organismo di mediazione)[17].La proposta viene inviata per posta raccomandata. Dal momento del presunto ricevimento la raccomandata ha due effetti: è considerata diffida ad adempiere e sospende la prescrizione per un mese[18].Le parti definiscono l’un l’altra, con l’aiuto del mediatore, le modalità organizzative per la mediazione e la durata della procedura.Questo accordo è documentato in un protocollo di mediazione firmato dalle parti e dal mediatore. Il protocollo di mediazione contiene:1° il nome e il domicilio delle parti e dei loro difensori;2° il nome, la qualifica e l’indirizzo del mediatore e, se del caso, una dichiarazione che il mediatore è autorizzato dalla Commissione federale per la mediazione ai sensi dell’art. 1727 del Codice giudiziario;3° il richiamo al principio della volontarietà della mediazione;4° una descrizione concisa della controversia;5° il richiamo al principio della riservatezza delle comunicazioni nel corso della mediazione;6° e il metodo di determinazione delle spese di mediazione e delle condizioni di pagamento;7° la data;8° la firma delle parti e del mediatore.In assenza di questi elementi il verbale di mediazione che le parti raggiungono a seguito dell’accordo di mediazione non è omologabile[19].La firma del protocollo sospende la decorrenza dei termini nel corso della mediazione.Salvo che le parti convengano diversamente, la sospensione del termine della prescrizione cessa decorso un mese dalla notifica operata da una delle parti o al mediatore o alle altre parti del desiderio di porre fine alla mediazione. La notifica deve avvenire tramite lettera raccomandata[20].L’accordo raggiunto dalle parti deve essere scritto e viene firmato dalle parti e dal mediatore. Se del caso si può fare menzione del fatto che il mediatore è accreditato.Le spese di mediazione sono affrontate in parti uguali a meno che le parti non decidano diversamente[21].E ciò vale anche per la mediazione giudiziaria: anche se il giudice dispone delle spese con sentenza, con riferimento agli emolumenti di mediazione non sussiste la regola della soccombenza e l’attribuzione sarà sempre in parti eguali, a meno che le parti non abbiano previsto una diversa distribuzione in sede di protocollo.Il Belgio peraltro riconosce il gratuito patrocinio sia per la mediazione volontaria, sia per quella giudiziaria, a condizione che il mediatore sia accreditato[22].Il costo di un mediatore in regime di legal aid è di 40 € all’ora per un massimo di venti ore[23]. A ciò si aggiungono 50 € per le spese. I costi sono divisi tra le parti e la parte che è indigente riceve la metà dei 40 €.Gli impegni assunti da ciascuno devono risultare con precisione dall’accordo[24].Se il mediatore che ha condotto la mediazione è accreditato dalla Commissione ai sensi dell’art.  1727 (a seguito di domanda), le parti o una di esse possono chiedere l’approvazione dell’accordo al giudice competente[25].La domanda è depositata a mezzo avvocato presso il giudice che sarebbe stato competente se la controversia non vi fosse stata mediazione[26].Il giudice analizza in primo luogo il protocollo di mediazione. L’omologazione può essere rifiutata se il protocollo non contiene le disposizioni precedentemente indicate[27].Il giudice non può sindacare la qualità od il merito dell’accordo, ma non omologherà un accordo che non sia scritto o non firmato.Non sarà omologato nemmeno l’accordo contrario all’ordine pubblico.In dottrina (VEROUGSTRAETE) per accordo contrario all’ordine pubblico si intende ad esempio la convenzione che implichi una evasione fiscale; non si ritiene invece che sia contraria all’ordine pubblico una convenzione “sbilanciata”.Il giudice belga nega inoltre l’omologazione in materia di famiglia quando verifichi che l’accordo rinvenuto durante una mediazione familiare sia contrario agli interessi del minore[28].L’omologazione ha per l’accordo lo stesso effetto della sentenza e non può essere oggetto di impugnazione[29].In ossequio alla Direttiva 52/08 soltanto l’accordo omologato da una corte belga può essere riconosciuto e dotato di esecutività in tutti i paesi membri dell’Unione in base al diritto dell’unione o dei singoli paesi; la legge belga non prevede invece disposizioni per il riconoscimento e l’esecutività degli ordini o giudizi stranieri che per la dottrina belga devono considerarsi come ordinari giudizi.La mediazione giudiziaria può essere disposta dal giudice, anche in sede di procedimento sommario, col consenso delle parti e sempre che non siano state precisate le conclusioni e che la causa sia stata trattenuta in deliberazione.La mediazione giudiziaria non può essere però espletata davanti alla Corte di Cassazione e al tribunale distrettuale.La mediazione può riguardare l’intera controversia od una sola sua parte[30].Le parti possono chiedere di mediare in citazione, nell’introduzione del giudizio sommario, o nel corso del procedimento, presentando una richiesta scritta alla cancelleria del tribunale nel qual caso l’intervento del giudice è prevista entro e non oltre 15 giorni[31].Se le parti chiedono la mediazione congiuntamente tutti i termini processuali sono sospesi dal giorno in cui è fatta la richiesta[32]. Il cancelliere provvede a notificare la sospensione alle parti e ai loro avvocati.Spetta alle parti nominare un mediatore che è un soggetto privato (avvocato, notaio, assistente sociale)[33] accreditato dalla Commissione per la mediazione.Se viene nominato un avvocato – detto per inciso – non è opportuno che durante la procedura pronunci pareri giuridici perché può perdere la sua neutralità[34].Le parti possono anche scegliere un mediatore non accreditato con richiesta congiunta e motivata se riescono a dimostrare che nessun mediatore accreditato è disponibile per il tipo di controversia in questione. Il giudice può non approvare e rifiutare la scelta delle parti se hanno scelto un mediatore che non soddisfa i criteri minimi di accreditamento per mediatori[35].Il decreto con cui viene ordinata una mediazione giudiziaria menziona esplicitamente l’accordo delle parti per tentare la mediazione e il nome, l’idoneità e l’indirizzo del mediatore. Nella decisione si stabilisce anche il termine che si concede alle parti per trovare una soluzione, che non può essere superiore a sei mesi[36], e la data dell’udienza che si terrà alla fine della mediazione. La data deve essere la prima possibile dopo la scadenza del termine previsto per la mediazione[37].All’udienza le parti informano il giudice circa l’esito del procedimento di mediazione. Se non hanno raggiunto un accordo possono chiedere una proroga o chiedere al giudice di riprendere la procedura giudiziaria[38].Nel caso in cui le parti desiderino una proroga del periodo di mediazione, il giudice può concederlo ma con dei limiti al fine di evitare un abuso del procedimento.La decisione del giudice di ordinare una mediazione, di prorogarla o terminarla non è appellabile[39].Entro otto giorni dall’ordine del giudice, una copia viene inviata al mediatore. Entro altri otto giorni il mediatore informa il giudice e le parti della data e del luogo in cui incomincerà la mediazione[40].Durante la procedura il giudice mantiene comunque il controllo della controversia e dunque le parti possono chiedere di disporre provvedimenti istruttori. Su richiesta del mediatore o di una delle parti il giudice può porre fine alla mediazione anche prima del termine assegnato[41].Ciò peraltro accade anche in Francia con riferimento alla conciliazione delegata ad un conciliatore.Durante la mediazione la prescrizione rimane sospesa.In qualsiasi punto del procedimento il mediatore designato può essere sostituito da un altro mediatore accreditato, purché le parti si accordino a tal fine e l’accordo viene aggiunto al fascicolo processuale[42].Al termine della procedura il mediatore informa il giudice per iscritto dell’esito del procedimento.In caso di accordo, le parti, o una di esse, possono avviare una procedura di omologazione.Anche nella mediazione giudiziaria, il giudice può rifiutare di omologare l’accordo di mediazione se esso violi l’ordine pubblico o se, come abbiamo già detto, l’accordo raggiunto in materia di famiglia violi gli interessi dei bambini.Nel caso in cui il processo di mediazione abbia portato ad un accordo parziale, verrà continuata la procedura giudiziaria. Tuttavia il giudice se lo ritiene opportuno, sentite le parti, può scegliere di prorogare la missione del mediatore.La mediazione è in generale applicabile a tutti i rapporti per cui sia possibile transigere, transfrontalieri od interni. Anche in ambito pubblico è possibile mediare qualora la legge lo consenta, ma sino ad ora nessuna legge si è espressa in materia probabilmente per un riguardo all’Ombudsman federale che si occupa dei casi di malgoverno[43].Il governo ha ritenuto poi che non ci fosse bisogno di adeguare il dettato legislativo della legge sulla mediazione alla direttiva 52/08[44]: sino ad ora la Commissione Europea non ha manifestato opinioni contrarie a questo assunto[45].La Commissione federale per la mediazione ha richiesto per la verità di modificare la legge, ma il Ministro della Giustizia non è stato della stessa opinione; in ogni caso la legge belga va interpretata in senso conforme alla predetta direttiva.L’art. 1725 del Codice giudiziario consente alle parti di inserire nei contratti delle clausole di mediazione che sono per esse vincolanti[46], anche se ciò non impedisce alle stesse di proporre domande cautelari o conservative[47].Ciascuna parte di una clausola può eccepirne la sussistenza nella prima difesa[48]: se ritiene la clausola valida il giudice sospende il processo sino a che le parti non comunichino al cancelliere che la mediazione è terminata. Se al contrario la clausola appare invalida (o inesistente) ovvero se la mediazione si è già tenuta, il giudice non provvederà alla sospensione[49].Anche se la mediazione è volontaria il governo sta cercando di promuoverla: in una legge del settembre 2013 che ha istituito il tribunale della famiglia e dei minori[50] si prevede che il cancelliere informi le parti di ogni caso sottoposto alla giurisdizione della Corte, che vi è la possibilità di mediazione, di conciliazione e di altro tipo di ADR.All’uopo lo stesso cancelliere invia alle parti il testo della legge sulla mediazione, una brochure sulla mediazione fornita dal Ministero della Giustizia, un elenco di tutti i mediatori accreditati specializzati in casi familiari[51] e che hanno la loro sede nel circondario interessato, e tutte le informazioni sulle altre iniziative del distretto che si concentrino sulla risoluzione extraprocessuale della disputa[52].Unitamente al Ministero della Giustizia che ha messo a disposizione informazioni ed una brochure[53] il Notariato[54], il Consigli dell’Ordine degli avvocati, e le Corti sono coinvolti a vario titolo nel favorire la pubblicità della mediazione.  La legge sulla mediazione ha poi istituito una Commissione federale per la mediazione[55] che dura in carico quattro anni (in difetto di nomina i membri della vecchia commissione restano in carica) e si compone di quattro organi[56]: una commissione generale (con autorità decisionale) e tre specializzate con funzioni consultive[57] della commissione generale.I membri della commissione generale che sono sei, si dividono a metà tra avvocati e notai rispettando nelle cariche il bilinguismo; i membri delle commissioni specializzate sono specialisti di uno dei tre settori negoziali e sono in parte né notai, né avvocati.La Commissione ha come compito principale quello di sorvegliare lo sviluppo e la qualità delle procedure di mediazione e dei mediatori: si occupa nel particolare di stabilire le regole per accreditare i mediatori, quelle per la revoca degli accrediti, di accreditare gli organismi e della formazione che viene dispensata ai mediatori; stende l’elenco dei mediatori da distribuire presso le Corti, elabora il codice di condotta e le sanzioni applicabili[58].Circa l’accreditamento dei mediatori si può aggiungere che in Belgio non è obbligatorio, ma se si fruisce di un mediatore non accreditato, non si potrà chiedere l’omologazione del verbale e dunque lo stesso non potrà avere efficacia esecutiva.Il contenuto di un accordo redatto con l’assistenza di un mediatore non accreditato può essere comunque riconosciuto a seguito di un ordinario giudizio con la sentenza ovvero attraverso la incorporazione in un atto notarile o ancora tramite la conciliazione giudiziale.Di base i mediatori nominati dal giudice sono accreditati.La legge non stabilisce chi possa rivestire la qualifica di mediatore (né del resto fornisce una definizione di mediazione), ma disciplina i requisiti minimi per l’accreditamento.È necessario che non sussistano condanne penali[59] o la comminazione di sanzioni disciplinari o amministrative che siano incompatibili con la funzione di mediatore accreditato, deve invece sussistere in capo al mediatore la garanzia dell’imparzialità ed indipendenza. È poi fondamentale fornire la prova di possedere una sufficiente esperienza in mediazione e di aver ricevuto un’idonea formazione[60].Premesso che non sussiste una decisione della Commissione sul concetto di formazione minima in mediazione possiamo dire che attualmente la formazione di base del mediatore è di 60 ore[61].Poi c’è da considerare la formazione specialistica[62] che è di almeno 30 ore in tutti e tre i settori[63] e per gli affari di famiglia deve riguardare[64] una parte in diritto, una in psicologia e sociologia ed una terza sulle specifiche forme di mediazione familiare e sul loro esercizio.Per diventare formatore di mediatori bisogna avere una esperienza di mediazione di almeno tre anni ed essere inseriti nell’organigramma di un ente di formazione[65].La formazione continua del mediatore belga prevede attualmente lo svolgimento di 18 ore in un biennio[66].Si può agevolmente trovare la lista degli enti accreditati per la formazione di base; alcuni sono di lingua francese (18)[67] ed altri di lingua olandese (13)[68],Vi sono poi gli enti accreditati che si occupano della formazione continua che deve essere accreditata o comunque approvata se non accreditata su richiesta, caso per caso, dalla Commissione [69]: 13 sono di lingua francese[70] e 10 di lingua olandese[71].Le esercitazioni pratiche sono in linea di principio impartite e supervisionate da un mediatore-formatore accreditato. L’intervisione[72] può essere fatta tra i pari-mediatori. La supervisione è fornita invece da un mediatore-formatore o da un esperto esterno con almeno 10 anni di esperienza professionale (da certificare dietro presentazione di un CV) in una delle aree di mediazione o nella funzione di supervisione.Per quanto riguarda la formazione continua in materia di mediazione familiare bisogna rilevare che essa viene erogata da 14 enti di formazione e può essere anche molto ampia in termine di ore, a seconda dell’ente scelto[73].Il mediatore deve inoltre possedere una capiente polizza assicurativa o almeno presentare una dichiarazione di un assicuratore che sia disponibile a coprire eventuali danni derivanti dalla mediazione[74].La domanda di accreditamento al presidente della Commissione federale per la mediazione deve indicare anche la materia per cui il mediatore intende svolgere l’attività di mediazione, materia che deve essere coerente con l’ente che ha erogato la formazione e con la formazione ricevuta (salvo documentare in caso di altra materia che si possiedono i requisiti di competenza ed esperienza).Il mediatore deve essere laureato e se professionista possedere due anni di esperienza ovvero possedere cinque anni di esperienza.Il mediatore che voglia accreditarsi deve allegare alla domanda il suo curriculum, il diploma di laurea, un certificato di onorabilità, un certificato penale e la polizza o dichiarazione assicurativa, idonea certificazione che attesti la sua professione ed esperienza professionale biennale ovvero in alternativa quella quinquennale, l’impegno a rispettare il codice deontologico e a partecipare alla formazione continua[75].Vi è poi da osservare il disposto del già citato Codice del mediatore elaborato dalla Commissione federale per la mediazione.In esso si dettano norme che probabilmente vengono d’oltre Oceano e che hanno costituito da modello per le legislazioni europee successive.Si pensi alla regola per cui, in caso di mediazione giudiziaria, se nessun mediatore accreditato abbia le competenze necessarie per condurre la mediazione, le parti possono chiedere al giudice di nominare un mediatore non certificato[76].Importantissimo appare il principio per cui il mediatore deve possedere le competenze richieste dalla natura della controversia (questioni di famiglia, civile e commerciale o sociale) sulla base della sua esperienza e/o di formazione[77] che riassume in poche e semplici parole un argomento di grande dibattito attuale.Basilare appare ancora l’art. 19 in base a cui il mediatore assicura che la mediazione avvenga in modo equilibrato, in un clima sereno e dimostrando che gli interessi di tutte le parti sono stati prese in considerazione oppure l’art. 21 ove si legge che il mediatore deve assicurare che l’accordo di mediazione prenda in considerazione tutti gli elementi della trattativa, deve garantire che l’accordo di mediazione sia un vero riflesso della volontà delle parti, deve informare le parti circa le conseguenze della firma dell’accordo di mediazione, deve richiamare l’attenzione delle parti sul fatto che un accordo sarebbe contrario all’ordine pubblico e nel diritto di famiglia all’interesse del minore, ovvero non sia suscettibile  di approvazione da parte del giudice.Interessante è anche l’art. 23 che ci pone con chiarezza  il limite oltre cui il mediatore non può continuare la procedura: il mediatore è tenuto a sospendere la mediazione o ad interromperla qualora constati che la mediazione è stata avviata in modo improprio o inadeguato, il comportamento delle parti o una di esse è incompatibile con il corretto svolgimento della mediazione,  le parti o una di esse non è più in grado di partecipare in modo costruttivo alla mediazione o ha dimostrato una totale mancanza di interesse a questo proposito, o ancora se la mediazione non ha alcuna ragion d’essere.Quanto all’indipendenza e l’imparzialità, il Codice chiarisce che il mediatore non può agire quando si trovi in relazione personale o lavorativa con una delle parti, qualora abbia un interesse personale diretto o indiretto nella controversia in questione, o qualora uno dei collaboratori, assistenti o partner avvocati abbia operato in veste di mediatore per alcuna delle parti.Con riferimento al procedimento la legge disciplina espressamente la riservatezza[78]: tutti i documenti, le dichiarazioni e le comunicazioni fatte in relazione al procedimento di mediazione sono confidenziali. Essi non possono essere utilizzati in procedimenti giudiziari, amministrativi o arbitrali o in qualsiasi altra procedura di risoluzione delle controversie. Sono del pari inammissibili come prove, anche a titolo di confessione giudiziaria.I documenti riservati che fossero tuttavia comunicati o che vengono fatti valere da una parte in violazione del dovere di riservatezza sono ex officio esclusi dal procedimento.Le violazioni della riservatezza possono essere sanzionate sia in giudizio sia davanti agli arbitri con il risarcimento del danno.Sono previsti casi in cui la riservatezza può venire meno: con il consenso delle parti o quando la divulgazione occorre per l’omologazione dell’accordo.Il mediatore è tenuto al segreto professionale. Egli non può testimoniare in procedimenti civili e amministrativi riguardanti fatti e informazioni acquisiti durante il processo di mediazione. Gli si applica l’art. 458 del codice penale[79].Secondo la miglior dottrina  (VEROUGSTRAETE) si applicherebbe ai caucus in Belgio la disciplina UNCITRAL e dunque si utilizza un criterio rovesciato rispetto a quello che vige in molti paesi: da noi come nella maggior parte degli altri paesi la rivelazione (disclosure) avviene soltanto in relazione alle circostanze per cui espressamente il mediante rilascia autorizzazione a riferire ed i mediatori più avveduti di solito mettono per iscritto il contenuto autorizzato e se lo fanno controfirmare dalla parte autorizzante.In regime UNCITRAL[80] quando il conciliatore riceve da una parte informazioni concrete riguardanti la controversia, rivela la sostanza di tali informazioni all’altra parte in modo che quest’ultima possa avere l’opportunità di presentare le spiegazioni che riterrà opportune.Tuttavia, quando una parte fornisce alcuna informazione al soggetto conciliatore alla specifica condizione che tale informazione sia mantenuta riservata, il conciliatore non rivela l’informazione all’altra parte[81].Per chi esercita la pratica della mediazione, in effetti, la regola dell’UNCITRAL appare più consona alle situazioni nelle quali ci si può imbattere: le parti sono di solito invogliate a voler comunicare seppure tramite il mediatore, piuttosto che a volere mantenere il riserbo.Della disciplina UNCITRAL si osserva in Belgio anche l’art. 10 delle Model law on International Commercial conciliation[82] per cui una parte del procedimento di conciliazione, il conciliatore ed una terza persona, compresi coloro che sono coinvolti nella gestione della procedura di conciliazione, nell’ambito di un procedimento arbitrale, giudiziario o simili, non possono contare su, né introdurre come prove o rendere testimonianza, elementi che riguardino:a) l’invito di una parte di avviare una procedura di conciliazione o il fatto che una parte era disposta a partecipare ai procedimenti di conciliazione;b) le opinioni espresse o suggerimenti dati durante la procedura nei confronti di una possibile risoluzione della controversia;c) le dichiarazioni o le ammissioni rese da una parte nel corso della procedura di conciliazione;d) le proposte formulate dal conciliatore;e) il fatto che una parte abbia espresso la sua volontà di accettare una proposta di accordo del conciliatore;f) un documento predisposto esclusivamente ai fini del procedimento di conciliazione.Voglio concludere questa disamina con la definizione del ruolo del mediatore[83] fornita dalla Commissione federale per la mediazione che ricordo essere composta per buona parte da giuristi.“Il mediatore come terza parte neutrale indica il percorso delle parti durante il processo di mediazione e le regole procedurali che le parti si impegnano ad applicare durante la mediazione. Uno dei compiti chiave del mediatore è garantire che le parti siano rispettose. Il mediatore utilizza il suo talento e la sua esperienza per stimolare le parti ad agire in questo modo, in modo che le dinamiche rimangano presenti e consentano alle parti di deliberare sulla controversia nelle migliori condizioni. Per questo, viene anche data una possibilità al ripristino della fiducia tra le parti.Il mediatore guiderà le parti nelle discussioni e rimarrà il guardiano del processo di mediazione. Attraverso domande creative, l’uso della psicologia e delle abilità comunicative, cerca di rendere tutti aperti all’opinione dell’altra parte, identificando e rendendo comprensibili gli interessi sottostanti.Assicura l’espressione di emozioni (areazione) o dei blocchi e delle frustrazioni sottostanti in modo che le parti siano portate a concentrarsi completamente sulla sfida di trovare una soluzione alla loro controversia. Se necessario, il mediatore assicura che l’escalation derivante dalla controversia sia interrotta e che sia orientata verso una sfera di fiducia in cui le parti possano collaborare.Può quindi essere fornito un contenuto di interesse reciproco con possibili opzioni di soluzione per raggiungere un accordo.Nella fase finale, il mediatore sarà ben attento che la soluzione presentata alle parti sia realistica e eseguibile in tutti i suoi aspetti.Il mediatore istigherà inoltre le parti a rispettare le regole dell’ordine pubblico e a non danneggiare gli interessi dei minori.Quando il mediatore constata che le condizioni per una corretta prosecuzione del processo di mediazione non sono più soddisfatte, mette fine di sua iniziativa alla mediazione.Il ruolo del mediatore è quindi molto diverso da quello di un giudice o arbitro che deve prendere una decisione sulla base di ciò che le parti e il loro avvocato hanno dichiarato, sulla base di qualificazioni puramente legali, senza che ciò implichi necessariamente una soluzione veritiera per le parti, o che almeno soddisfi entrambe.Il mediatore non esprime un’opinione o un giudizio sul conflitto. Non assume il ruolo di conciliatore. Il mediatore propone una procedura che può portare le parti a una soluzione.Se durante la mediazione le parti possono dare un giro positivo, orientato al futuro, alla loro reciproca relazione, ciò può solo contribuire alla soddisfazione e alla perseveranza delle parti nell’implementazione della / e soluzione / e di quanto ottenibile.Il mediatore può essere coinvolto nella stesura dell’accordo, anche se può lasciare questo aspetto agli avvocati delle parti.Come testimone privilegiato della mediazione, il mediatore firma l’accordo raggiunto tra le parti. L’intervento del mediatore termina con la firma dell’accordo.Ultimo ma non meno importante, il mediatore si prenderà cura del suo segreto professionale con il suo intervento discreto e come custode del segreto della mediazione. In caso di mediazione giudiziaria nel rapporto sarà riferito al giudice soltanto se la mediazione abbia avuto successo o meno”.[1] Legge che modifica il codice giudiziario per quanto concerne la mediazione 21 febbraio 2005 (Loi modifiant le Code judiciaire en ce qui concerne la médiation 21 Fevrier 2005).http://www.ejustice.just.fgov.be/cgi/article_body.pl?language=fr pub_date=2005-03-22 numac=2005009173 caller=summary[2] Capitolo VII, art. 1724-1737 in http://www.cepani.be/en/mediation/belgian-legislation.[3] Peraltro non è sottoposta a sanzioni in caso di fallimento. L’art. 13  della legge 21 febbraio 2005 ha inserito l’art 1729 nel Codice giudiziario che recita come segue: “Ciascuna parte può recedere in qualsiasi momento della mediazione, anche se questo può provocare dei danni.”[4] Per noi è l’organismo che deve essere accreditato, però il mediatore deve comunque appartenere all’organismo accreditato.[5] Dal 9 di settembre 2014.[6] Art. 1255 § 6 parte seconda: “Sans préjudice de l’article 1734, le tribunal informe les parties de la possibilité de résoudre leur litige par le biais de la conciliation, de la médiation ou de tout autre mode de résolution amiable des conflits. S’il constate qu’un rapprochement est possible, il peut ordonner la surséance à la procédure afin de permettre aux parties de recueillir toutes les informations utiles à cet égard. La durée de la surséance ne peut être supérieure à un mois”.L’art. 1734 riguarda la possibilità per il giudice di ordinare la mediazione, con il consenso delle parti, in qualsivoglia procedimento.[7] Cfr. anche F. CUOMO ULLOA, LA CONCILIAZIONE, op. cit., p. 153 e ss.[8] BESLISSING VAN 18 OKTOBER 2007 BETREFFENDE DE GEDRAGSCODE VAN DE ERKENDE BEMIDDELAAR. In http://www.mediation-justice.be/nl/misc/bemiddelaars.html[9] Richtlijnen voor indiening van een dossier met het oog op het bekomen van een erkenning als bemiddelaar op grond van de wet van 21 februari 2005. In http://www.mediation-justice.be/nl/misc/richtlijnen.html.[10] Modificata dalla decisione 11 marzo 2010 e da quella del 23 settembre 2010.[11] BESLISSING VAN 1 FEBRUARI 2007 GEWIJZIGD DOOR DE BESLISSING VAN 11 MAART 2010 EN DE BESLISSING VAN 23 SEPTEMBER 2010 TOT VASTSTELLING VAN DE VOORWAARDEN EN PROCEDURE VOOR ERKENNING VAN VORMINGSINSTANTIES EN OPLEIDINGEN VAN ERKENDE BEMIDDELAARS. In http://www.mediation-justice.be/nl/misc/bemiddelaars.html[12] Come modificata dalla decisione del 11 giugno 2009, 6 maggio 2010, 28 aprile e 9 giugno 2011.  Beslissing van 18 december 2008 gewijzigd door de beslissing van 11 juni 2009, 6 mei 2010, 28 april en 9 juni 2011 tot vaststelling van de verplichtingen van erkende bemiddelaars met betrekking tot permanente vorming. In   http://www.mediation-justice.be/nl/misc/bemiddelaars.html[13] https://beta.e-justice.europa.eu/372/EN/family_mediation?BELGIUM member=1[14] La médiation familiale est un mode de résolution des conflits familiaux par lequel le médiateur (neutre et indépendant) aide les parties à reprendre le dialogue, en toute confidentialité, en vue de trouver un accord mutuel qui respectera leurs besoins respectifs et ceux de leurs enfants. La médiation familiale s’adresse aux couples mariés ou non, en ce qui concerne l’organisation de leur rupture, ou la liquidation de leurs biens, ainsi qu’aux grands-parents et leurs enfants à propos de leur droit aux relations personnelles sur leurs petits-enfants, de même qu’aux parents aux prises avec leurs adolescents, qu’aux frères et sœurs à propos de leur succession, etc…[15] http://www.juridat.be/bemiddeling/[16] La dottrina annota correttamente che seppure la mediazione volontaria sia possibile anche nelle more dell’appello le parti non sono libere di mediare perché una di loro avrà vinto il giudizio di primo grado e l’altra lo avrà perso.[17] Art. 1730 § 1. Any party may propose to the other parties, regardless of any other judicial or arbitral proceedings, before, during or after the conduct of judicial proceedings, to have recourse to a mediation procedure.  The parties appoint the mediator by mutual consent or call upon a third party to make the appointment.[18] Art. 1730 § 2 e 3 del Codice giudiziario novellato.2. If the proposal is sent by registered mail and if it contains a claim to a right, it shall be assimilated to the formal notice referred to in Article 1153 of the Civil Code.3. Under the same conditions, the proposal shall suspend the limitation period of the claim related to the said right during one month.[19] Art. 1731 § 2 del Codice giudiziario novellato.[20] Art. 1731 § 3 e 4 del Codice giudiziario novellato.[21] Art. 1731 § 1 del Codice giudiziario novellato.[22] Art. 665 n. 5. del Codice giudiziario novellato (aux procédures de médiation, volontaires ou judiciaires, menées par un médiateur agréé par la commission visée à l’article 1727.)[23]  Arrêté royal portant règlement général des frais de justice en matière répressive 27 AVRIL 2007. In http://www.ejustice.just.fgov.be/cgi_loi/change_lg.pl?language=fr la=F table_name=loi cn=2007042777Art. 60. Le médiateur agréé par la commission visée à l’article 1727 du Code judiciaire reçoit pour la prestation visée à l’article 671, alinéa premier du Code judiciaire, un montant horaire de 40 euros, et ce à concurrence de vingt heures maximum par médiation.Le médiateur agréé reçoit, par médiation, une indemnité forfaitaire de 50 euros pour les frais visés à l’article 671, alinéa premier du Code judiciaire.Les honoraires et frais du médiateur sont taxés, payés et, le cas échéant, recouvrés conformément au présent règlement. Si toutes les parties à la médiation ne bénéficient pas de l’assistance judiciaire, les montants visés aux alinéas qui précèdent sont divisés par le nombre des parties à la médiation et multipliés par le nombre de parties à la médiation bénéficiant de l’assistance judiciaire.[24] Art. 1732 del Codice giudiziario novellato.[25] Art. 1733 del Codice giudiziario novellato.[26] Ad esempio il Giudice di Pace può omologare un accordo in un caso di controversia tra proprietari ed inquilini.[27] Art. 1731 § 1 del Codice giudiziario novellato.[28] Art. 1733 del Codice giudiziario novellato.[29] Art. 1733 del Codice giudiziario novellato.[30] Art. 1735 § 2 Codice giudiziario novellato.[31] Art. 1734 § 4 Codice giudiziario novellato.[32] Art. 1734 § 5 Codice giudiziario novellato.[33] Art 1734 – § 1. At every stage of the proceedings, even in summary proceedings, but not in proceedings before the Supreme Court (Hof van Cassatie/Cour de cassation) or before the Case Allocation Court (arrondisssementsrechtbank/tribunal d’arrondissement), at the joint request of the parties or on its own initiative but with the consent of the parties, a Court in pending proceedings may order a mediation, as long as the case has not been closed for the purposes of rendering a judgment. The parties agree on the name of the mediator, who must be accredited by the Commission mentioned in Article 1727.[34] http://www.mediation-justice.be/nl/verloop/advocaat.html[35] Art. 1734 § 1 Codice giudiziario novellato.[36] Dal primo novembre 2015, in precedenza era di tre mesi.[37] Art. 1734 § 2 Codice giudiziario novellato.[38] Art. 1734 § 3 Codice giudiziario novellato.[39] Art. 1737 Codice giudiziario novellato.[40] Art. 1735 § 1 Codice giudiziario novellato.[41] Art. 1735 § 3 Codice giudiziario novellato.[42] Art. 1735 § 4 Codice giudiziario novellato.[43] http://www.federaalombudsman.be/homepage[44] Cfr. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:72008L0052:IT:NOT[45] Nel 2011 la Commissione aveva al contrario diffidato ad adempiere Repubblica ceca, Spagna, Francia, Cipro, Lussemburgo, Paesi Bassi, Finlandia, Slovacchia e Regno Unito. Cfr. http://europa.eu/rapid/press-release_IP-11-919_en.htm?locale=en%20 #8211;; l’effetto di un tale richiamo sul Lussemburgo ha determinato il varo della legge il 24 febbraio 2012, sulla Francia l’emanazione di apposita ordinanza nel novembre del 2011, sulla Spagna invece si è concretizzato nell’emanazione prima di un reale decreto legge del 6 marzo 2012  poi della Legge 5/12 del 6 luglio 2012, sulla mediazione civile e commerciale, sulla Germania della  legge sulla mediazione del 21 luglio 2012 e sulla Repubblica Ceca con Legge 202/11 .[46] Anche se alla dottrina pare poco produttivo forzare una persona a partecipare ad una mediazione qualora essa non voglia rispettare la clausola.[47] Art. 1725 § 3 del novellato Codice giudiziario. V. il nostro art.  5 c. 3 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 (“Lo svolgimento della mediazione non preclude in ogni caso la concessione dei provvedimenti urgenti e cautelari, né la trascrizione della domanda giudiziale”). La presentazione di tali richieste non implica alcuna rinuncia alla mediazione. Per l’arbitrato v. l’art. 1683 che ha analogo tenore.[48] Art. 1725 § 2 del novellato Codice giudiziario. Una disciplina analoga vale per l’arbitrato (v. art. 1682).[49] L’esame del caso può essere proseguito una volta che le parti, o una di esse, ha notificato alla cancelleria e alle altre parti che la mediazione si è conclusa.[50] Legge istitutrice del tribunale della famiglia e dei minori del 30 luglio 2013 (Loi portant création d’un tribunal de la famille et de la jeunesse [Act Creating a Family and Juvenile Court] of July 30, 2013, MONITEUR BELGE [M.B.] [Official Gazette of Belgium], Sept. 27, 2013, 68429). La legge è entrata in vigore il 1° settembre del 2013. http://www.etaamb.be/fr/loi-du-30-juillet-2013_n2013009420.htmlhttps://sites.google.com/site/hubertleclercavocat/tribunal-de-la-famille-digeste-de-la-nouvelle-legislation[51] Per l’elenco dei mediatori accreditati dalla Commissione federale per la mediazione v. http://www.juridat.be/bemiddeling/[52] 195. Dans le même Code, il est inséré un article 1253ter/1 rédigé comme suit: “Art. 1253ter/1. Dans toutes les causes relevant du tribunal de la famille, dès qu’une demande est introduite, le greffier informe les parties de la possibilité de médiation, de conciliation et de tout autre mode de résolution amiable des conflits en leur envoyant immédiatement le texte des articles 1730 à 1737 accompagné d’une brochure d’information concernant la médiation, rédigée par le ministre qui a la Justice dans ses attributions, la liste des médiateurs agréés spécialisés en matière familiale établis dans l’arrondissement judiciaire, ainsi que les renseignements concernant les séances d’information, permanences ou autres initiatives organisées dans l’arrondissement judiciaire afin de promouvoir la résolution amiable des conflits.”.[53] http://justitie.belgium.be/nl/binaries/BROCHURE_MEDIATION_NL_tcm265-138421.pdf[54] Royal Federation of Belgian Notaries. Cfr. http://www.notaris.be/nieuws-pers/notaris-tv/conflicten-oplossen/wat-is-bemiddeling/69[55] Cfr. art. 1727 del novellato Codice giudiziario.SPF JusticeCommission fédérale de médiationRue de la Loi, 341040 BruxellesTel: (+32) 2 224 99 01Fax: (+32) 2 224 99 07[56] Il Ministero della Giustizia provvede a dotare la Commissione dei mezzi e del personale necessario. Il re a fornire gli emolumenti.Art. 1727 c. 7 The Minister of Justice puts at the disposal of the Federal Mediation Commission the personnel and means necessary to operate. The King determines what allowance may be granted to the members of the Federal Mediation Commission.[57] Per la mediazione civile e commerciale, per quella familiare e per quella sociale.[58] Art. 1727 c. 6.[59] Il certificato del casellario deve essere al massimo antecedente di 60 giorni dalla domanda.[60] Il sistema è analogo a quello dei Paesi Bassi.Art. 1726(1°) possess, by present or past activity, the qualification required by the nature of the dispute;(2°) can demonstrate, as the case may be, training or experience appropriate for the practice of mediation;[61] https://e-justice.europa.eu/content_mediation_in_member_states-64-be-en.do?member=1 Cfr. La decisione del 1 febbraio 2007 che stabilisce i requisiti di accreditamento e le procedure per i centri di formazione e per la formazione dei mediatori accreditati.[62] Non può essere seguita nello stesso anno accademico.[63] Affari civili e commerciali, affari sociali e affari di famiglia.[64] 1. Droitle mariage et le concubinagele divorce, la séparation de fait: aspects financiers et concernant les enfants (e.a. l’hébergement des enfants, l’autorité parentale, les obligations d’entretien, le partage des biens, les procédures, aspects fiscaux, aspects sociaux etc …)autres obligations alimentaires (entre majeurs)droit patrimonial et droit de successionprocédures judiciaires dans les affaires familialesPsychologie et sociologiepsychologie et sociologie familialeles effets psychologiques des conflits familiauxles relations familialessituations particulières: violence familiale, assuétude, dimension interculturelle etc …Médiation familiale – formes spécifiques de médiation familiale et exercices (e.a. divorce et séparation, partage de biens, l’hébergement des enfants, l’autorité parentale et les aspects financiers etc …) – médiation dans le cadre des relations familiales – médiation dans le cadre des situations particulières.[65] https://www.cfm-fbc.be/fr/content/formation-en-mediation[66] Artikel 2 Beslissing van 18 december 2008 gewijzigd door de beslissing van 11 juni 2009 en 6 mei 2010 tot vaststelling van de verplichtingen van erkende bemiddelaars met betrekking tot permanente vorming (Decisione del 18 dicembre 2008 modificata dalla decisione del 11 giugno 2009 e del 6 maggio 2010, che stabilisce gli obblighi dei mediatori accreditati in materia di formazione continua).[67] https://www.cfm-fbc.be/sites/default/files/content/instances_de_formation_agreees29.pdf[68] https://www.cfm-fbc.be/sites/default/files/content/erkende_vormingsinstanties_nl29.pdf[69] https://www.cfm-fbc.be/fr/content/procedure-dagrement[70]https://www.cfm-fbc.be/sites/default/files/content/instances_de_formation_agreees_pour_donner_la_formation_permanente26.pdf[71]https://www.cfm-fbc.be/sites/default/files/content/explorer/Erkende_vormingsinstanties_voor_het_geven_van_permanente_vorming_NL23.pdf[72] L’intervisione è una modalità di supporto per counselor e terapeuti, basata su una interazione di gruppo alla pari tra colleghi, orientata al Focusing.[73] https://www.cfm-fbc.be/sites/default/files/content/explorer/Erkende_permanente_vorming_familiaal13.pdf[74] Questa indicazione di requisito assomiglia molto a quella che è stata adottata dai Regolamenti dei COA italiani che richiedono ai mediatori appunto un’appendice alla polizza da RC professionale. La ritroveremo comunque anche in Spagna.[75] Richtlijnen voor indiening van een dossier met het oog op het bekomen van een erkenning als bemiddelaar op grond van de wet van 21 februari 2005 (Linee guida per la presentazione di una domanda al fine di ottenere l’accreditamento come mediatore ai sensi della legge del 21 febbraio 2005).[76] Art. 2 del Codice deontologico. Regola che si ritrova ad esempio nel diritto della California.[77] Art. 3 del Codice deontologico.[78] Art. 1728 del novellato Codice giudiziario.[79] I medici, i chirurghi, gli ufficiali sanitari, i farmacisti, le ostetriche e tutti gli altri soggetti che, in ragione del loro status o professione, sono custodi di segreti loro affidati e che li rivelano, tranne quando siano chiamati a testimoniare in un procedimento giudiziario o nei casi in cui la legge impone loro di farlo, saranno passibili della reclusione da otto giorni e sei mesi e della multa da 100 a 500 franchi.[80] La normativa UNCITRAL è stata presa a modello nei seguenti paesi: Albania, Belgio, Nova Scotia, Ontario, Croazia, Francia, Honduras, Ungheria, Lussemburgo, Montenegro, Nicaragua, Slovenia, Svizzera, L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, District of Columbia, Hawaii, Idaho, Illinois, Iowa, Nebraska, New Jersey, Ohio, Dakota del Sud, Utah, Vermont, Washington. Cfr. https://www.uncitral.org/uncitral/en/uncitral_texts/arbitration/2002Model_conciliation_status.html[81] Article 10 Conciliation Rules “When the conciliator receives factual information concerning the dispute from a party, he discloses the substance of that information to the other party in order that the other party may have the opportunity to present any explanation which he considers appropriate. However, when a party gives any information to the conciliator subject to a specific condition that it be kept confidential, the conciliator does not disclose that information to the other party”.[82] Art. 10 Model law on International Commercial conciliationArticle 10.             Admissibility of evidence in other proceedings Text of article 10A party to the conciliation proceedings, the conciliator and any third person, including those involved in the administration of the conciliation proceedings, shall not in arbitral, judicial or similar proceedings rely on, introduce as evidence or give testimony or evidence regarding any of the following:(a) An invitation by a party to engage in conciliation proceedings or the fact that a party was willing to participate in conciliation proceedings;(b) Views expressed or suggestions made by a party to the conciliation in respect of a possible settlement of the dispute;(c) Statements or admissions made by a party in the course of the conciliation proceedings;(d) Proposals made by the conciliator;(e) The fact that a party to the conciliation had indicated its willingness to accept a proposal for settlement made by the conciliator;(f) A document prepared solely for purposes of the conciliation proceedings.2.Paragraph 1 of this article applies irrespective of the form of the infor- mation or evidence referred to therein.The disclosure of the information referred to in paragraph 1 of this article shall not be ordered by an arbitral tribunal, court or other competent governmental authority and, if such information is offered as evidence in contravention of para- graph 1 of this article, that evidence shall be treated as inadmissible. Nevertheless, such information may be disclosed or admitted in evidence to the extent required under the law or for the purposes of implementation or enforcement of a settlement agreement.4.The provisions of paragraphs 1, 2 and 3 of this article apply whether or not the arbitral, judicial or similar proceedings relate to the dispute that is or was the subject matter of the conciliation proceedings.Subject to the limitations of paragraph 1 of this article, evidence that is otherwise admissible in arbitral or court proceedings does not become inadmissible as a consequence of having been used in a conciliation.[83] Le médiateur en tant que tiers neutre indique le chemin aux parties durant le déroulement de la médiation et dans les règles de procédure que les parties s’engagent à appliquer durant la médiation. Une des tâches essentielles du médiateur est de veiller à ce que les parties aient une attitude empreinte de respect. Le médiateur dispose pour cela de son talent et de son expérience pour stimuler les parties à agir de la sorte, afin que la dynamique reste présente et permette aux parties de délibérer sur le litige dans les meilleures conditions. Pour cela le rétablissement de la confiance entre les parties reçoit aussi une chance.Le médiateur va guider les parties dans les échanges et rester le gardien du processus de médiation. Grâce au questionnement créatif, à la psychologie et aux aptitudes de communication, il tente de rendre chacun ouvert à l’opinion de l’autre partie, identifie et de rend compréhensibles les intérêts sous-jacents. Il veille à permettre l’expression des émotions (ventilation) ou des blocages et des frustrations sous-jacents afin que les parties soient amenées à se concentrer totalement sur le défi de trouver une solution à leur litige. Lorsque c’est nécessaire le médiateur veille à ce qu’il soit mis un terme à l’escalade née du litige et qu’il soit infléchi vers la sphère de confiance dans laquelle les parties peuvent parvenir à la collaboration.  Il peut alors être donné un contenu aux intérêts réciproques pour arriver à un accord avec des options possibles de solution.Dans la phase finale, le médiateur sera soucieux que la solution qui se présente aux parties soit réaliste et exécutable dans tous ses aspects. Le médiateur instiguera en outre les parties à respecter les règles d’ordre public et ne pas porter atteinte aux intérêts des enfants mineurs. Lorsque le médiateur constate que les conditions pour une poursuite convenable du processus de médiation ne sont plus remplies, il sera mis fin à la médiation à son initiative.Le rôle du médiateur est par conséquent très différent de celui d’un juge ou d’un arbitre qui doit rendre une décision sur base de ce que les parties et leurs conseils ont exposé en se basant sur des qualifications purement juridiques, sans que cela ne comporte nécessairement une véritable solution pour les parties, ou à tout le moins n’apporte satisfaction à l’une d’entre elles. Le médiateur n’exprime pas d’opinion ou de jugement sur le conflit.  Il ne lui incombe pas le rôle de conciliateur.  Le médiateur propose un processus qui peut amener les parties à une solution. Si pendant la médiation les parties peuvent donner une tournure positive, orientée vers l’avenir à leur relation mutuelle, ceci ne peut que contribuer à la satisfaction et à la persévérance des parties dans la mise en œuvre de(s) la solution(s) obtenues.Le médiateur peut être impliqué lors de la rédaction de l’accord bien qu’il puisse laisser cela aux conseils des parties.Comme témoin privilégié de la médiation, le médiateur signe, avec les parties, l’accord intervenu. L’intervention du médiateur se termine avec la signature de l’accord.Enfin et ce n’est pas la moindre des choses, le médiateur prendra soin de son secret professionnel par son intervention discrète et comme gardien du secret de la médiation.  Dans la médiation judiciaire il est seulement fait rapport au juge si la médiation a ou non réussi.https://www.cfm-fbc.be/fr/content/roleShare this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Secondo la FENAMEF[1]  “la mediazione familiare è un processo di costruzione o ricostruzione di legami familiari con particolare attenzione all’indipendenza e alla responsabilità di coloro che sono coinvolti in situazioni di rottura o di separazione in cui un imparziale, terzo indipendente, qualificato e senza potere di decisione – il mediatore familiare – favorisce, attraverso l’organizzazione di colloqui confidenziali, la comunicazione, la gestione dei conflitti della famiglia intesa nelle sua diversità e nella sua evoluzione“[2].Con decreto del 19 marzo 2012[3] il Ministero della solidarietà e della coesione sociale ha definito[4] il contesto della mediazione familiare e dell’intervento del mediatore familiare[5]. Si riporta qui di seguito la traduzione di quanto dettato dal Ministero.La mediazione familiare, nata nella società civile negli anni ’80[6], ha trovato il suo posto nella legge del 4 marzo 2002 (Sezione Civile Codice 373-2-10) sulla potestà genitoriale e della legge del 26 marzo 2004 in materia di divorzio (art. 255 del codice civile)[7].La mediazione familiare è un processo di costruzione o ricostruzione dei legami familiari, che si concentra sulla patria potestà e sulla responsabilità di coloro che sono coinvolti in situazioni di conflitto o di disgregazione del nucleo familiare[8].Il mediatore familiare attua la mediazione nel campo della famiglia. La famiglia è definita nella diversità della sua espressione attuale, e anche nella sua evoluzione. Il termine comprende tutte le modalità di unione e tiene conto delle diverse forme di filiazione e di alleanza[9].Il campo di azione del mediatore familiare concerne le situazioni di conflitto e di rottura in questo contesto, e più specificamente la relazione tra i genitori, l’organizzazione della vita dei bambini, i legami generazionali e quelli tra fratelli. La mediazione familiare si mobilita per situazioni come il divorzio, la separazione, la morte, le situazioni di conflitto e di rottura della comunicazione all’interno della famiglia, le situazioni familiari con una dimensione internazionale nel campo della tutela dei minori, le eredità e le questioni di proprietà[10].Nel campo sopra definito, gli sforzi del mediatore familiare si attuano in uno preciso contesto caratterizzato da un processo specifico[11].Quest’ultimo processo è teso a sostenere coloro che scelgono di impegnarsi in mediazione familiare, per consentire loro di costruire e decidere insieme le migliori opzioni per risolvere il loro conflitto[12].Il mediatore familiare favorisce il ripristino del dialogo, dei collegamenti comunicativi tra le persone, la loro capacità di gestire i conflitti e la loro capacità di negoziare. Favorisce il loro percorso, compreso il riconoscimento della fondatezza delle argomentazioni presentate da ciascuno[13].Supporta la ricerca di soluzioni pratiche per avvicinare le persone a trovare da sole le fondamenta di un accordo reciprocamente accettabile, tenendo conto dello stato di diritto, delle esigenze di ogni membro della famiglia, comprese quelle dei bambini in uno spirito di corresponsabilità[14].Il mediatore familiare svolge in un certo senso una professione qualificata sulla base di una esperienza professionale acquisita nel campo del lavoro sociale, socio-educativo, sanitario, giuridico, psicologico che si conclude con una certificazione che garantisce l’acquisizione di specifiche competenze necessarie all’attuazione della mediazione familiare. Si richiedono competenze adeguate alle situazioni di crisi, in cui si esprimono con forza le emozioni, le tensioni e varie problematiche[15].Il mediatore familiare garantisce la regolarità della procedura e del contesto[16].Per fare questo, il mediatore riveste una posizione di terzietà, che è parte di una relazione ternaria. Non ha alcun potere di decisione[17].Il suo intervento è iscritto in un quadro etico caratterizzato dai principi di alterità, imparzialità, indipendenza, riservatezza, neutralità, equità[18].Il mediatore familiare può avere bisogno di collaborare con altri professionisti nel campo della salute, dell’amministrazione, della socialità, dell’economia, del diritto ecc.[19]La mediazione familiare si esercita in varie strutture: associazioni a carattere sociale o familiare, associazioni di mediazione familiare, servizi pubblici o para-pubblici e liberali[20].Ricordo al proposito che sono presenti in Francia alcune organizzazioni non governative nel settore della famiglia[21].Sempre in ambito familiare, la Cassa nazionale per gli assegni familiari[22] ha approvato una convenzione tra medici ed enti assistenziali statali che consente alle strutture di fruire di una prestazione di mediazione familiare subordinata al rispetto di talune norme.Il decreto del 19 marzo 2012 è importante anche perché regola il diploma da mediatore familiare.In oggi il diritto francese non prevede alcuna formazione particolare[23] per esercitare la professione di mediatore ad eccezione appunto del settore familiare.A dire il vero non esiste nemmeno un codice deontologico nazionale[24], né un’autorità centrale o statale responsabile della regolamentazione della professione di mediatore e non ne è prevista la creazione.Il diploma di mediatore familiare (Diplôme d’Etat de Médiateur Familial (DEMF))[25] non è una novità perché è stato istituito con decreto 2 dicembre 2003[26] e decreto 12 febbraio 2004[27].La formazione veniva assicurata da centri riconosciuti dalla Direzione regionale degli affari sanitari e sociali[28].In questi centri, gli alunni seguivano in tre anni un corso di formazione di 560 ore con almeno 70 ore di tirocinio.  Al termine del tirocinio il candidato superava delle prove che confermavano tale percorso formativo.Secondo la nuova normativa che è del marzo 2012[29] e che è attualmente in vigore, per accedere al corso da mediatore è necessario aver conseguito una determinata istruzione[30], bisogna superare una prova selettiva che si basa sulla documentazione che il fascicolo del candidato deve contenere (cv, lettera di motivazione, fotocopia del titolo conseguito) e su un colloquio orale da sostenersi davanti ad una Commissione[31].Per i selezionati le ore destinate alla formazione sono nettamente aumentate rispetto al passato. In oggi la preparazione per il diploma di stato in mediazione familiare si compone di 595 ore di cui 105 ore di formazione pratica e si svolge, come in precedenza, su un periodo di tre anni.Tanto per dare un‘idea sul programma 70 ore sono riservate alla definizione di mediazione familiare, 210 al suo quadro giuridico, potenzialità e limiti, 35 ore all’accompagnamento alla mediazione, 63 ore al diritto civile e penale della famiglia, 63 alla psicologia, 35 alla sociologia, 14 ore ad una metodologia che consenta di memorizzare. A ciò si aggiungono 105 ore di tirocinio in stage[32].La formazione primaria che investe la procedura di mediazione e le tecniche è di 315 ore: da questa nessun candidato può prescindere.A seconda del titolo di ingresso del candidato ci possono essere esenzioni circa un settore od un altro del programma; il percorso viene personalizzato dal dirigente scolastico in relazione ad ogni allievo[33].Il diploma da mediatore familiare interviene ovviamente al superamento di determinate prove che devono essere organizzate da parte del Directeur régional de la jeunesse, des sports et de la cohésion sociale ou par l’établissement de formation e dunque all’ottenimento di alcune certificazioni.Le prove attengono a tre livelli di competenza o domini di certificazione (DC1, DC2 e DC3): in sostanzia si vuole acquisire dal candidato la dimostrazione di tre abilità fondamentali; per ogni abilità si possono tenere una o due prove[34].La certificazione da ottenersi può essere parziale; chi non raggiunge la certificazione in uno o più livelli di competenza deve completare il percorso entro cinque anni, facendo attenzione a non perdere il livello già acquisito[35].La descrizione delle abilità da dimostrarsi sono, a giudizio dello scrivente, importanti ai fini di comprendere in concreto l’attività del mediatore familiare e dunque si riportano qui di seguito nei tratti fondamentali (il decreto contiene maggiore dettaglio).DC1: 1) Creazione e mantenimento di uno spazio di terzietà; 1.1 contrattualizzazione e garanzie del quadro di mediazione; 1.2 contribuzione al chiarimento della natura del conflitto, dei bisogni e degli interessi di ciascuno; 1.3 capacità di stabilire il reciproco riconoscimento dei meriti di ciascuno; 1.4 restaurazione della comunicazione e accompagnamento al cambiamento.DC2: 2) Progettazione di un intervento professionale nel contesto familiare; 2.1 analisi e valutazione di una situazione familiare; 2.2 comprensione dei diversi sistemi familiari.DC3: 3) Comunicazione e società; 3.1. informazione sul processo di mediazione e sul promovimento della cultura di mediazione; 3.2. sviluppo di partenariati efficaci per la mediazione familiare e adesione a reti; 3.3. evoluzione della propria pratica di mediazione familiare, contributo alla formazione dei mediatori familiari e alla sensibilizzazione degli altri professionisti.Per ogni dominio di certificazione il decreto del 19 marzo 2012 fornisce anche gli indicatori di competenza e dunque costituisce un’ottima guida anche per la mediazione familiare nel nostro paese.Il giudice della famiglia (juge aux affaires familiales) ha dal 2004 come primo dovere quello di conciliare[36]: e ciò vale in generale.Investito di una controversia, può proporre anche la misura della mediazione e, dopo aver ottenuto l’accordo delle parti, nominare un mediatore familiare per procedere[37]: le stesse facoltà aveva dal 2006 il giudice italiano ai sensi del 155 sexiesC.c.[38] ed ha dal 2014 in base all’art. 337 octies Codice civileSi tratta di una partecipazione che è gratuita per le parti e che non può costituire oggetto di alcuna sanzione particolare.Tuttavia in caso di divorzio il giudice della famiglia può ordinare ai coniugi di partecipare ad una seduta informativa con un mediatore[39].Dal 2002[40] nell’ambito della salvaguardia degli interessi dei minori ed in particolare della determinazione dell’esercizio della potestà genitoriale il giudice della famiglia:a) deve tentare la conciliazione quando le parti non si mettono d’accordo circa la residenza del minore[41],b) al fine di agevolare la ricerca da parte dei genitori di un esercizio consensuale della potestà genitoriale, può proporre una mediazione e, dopo aver ottenuto il loro consenso, nominare un mediatore familiare per procedere[42].c)dal marzo 2002 al 20 novembre 2016 poteva chiedere ai genitori di incontrare un mediatore familiare che li informasse circa lo scopo e la regolamentazione di questa misura[43]. Dal 20 novembre 2016 la norma è mutata[44]: oggi opportunamente si stabilisce che il giudice può ordinare di incontrare un mediatore familiare che informerà i genitori circa l’oggetto e le modalità di svolgimento della mediazione, a patto che non ci si stata violenza da parte di un coniuge sull’altro o sul figlio[45].Sia la sessione informativa in sede di misure provvisoria, sia quella in sede di regolamentazione della potestà genitoriale, non sono suscettibili di ricorso[46].Circa l’applicazione della disciplina sopra vista (art. 373-2-10 c. 3) e dunque sull’invito obbligatorio in sessione informativa quando si tratti di potestà genitoriale, è intervenuto anche il decreto n° 2010-1395 del 12 novembre 2010[47].Si specifica qui che le parti sono informate o per posta o in udienza della decisione del giudice che richiede loro di incontrare un mediatore familiare. È indicato alle parti il nome del mediatore familiare o della associazione designata alla mediazione familiare e il luogo, la data e l’ora della riunione. Quando la decisione è inviata per posta, è ulteriormente ricordata alle parti la data dell’udienza in cui il caso sarà ascoltato. A tale udienza, il giudice omologa l’accordo eventualmente intervenuto o in difetto di accordo il giudizio prosegue[48].Questa metodica è stato peraltro sperimentale sino al 31 marzo 2013[49] ed è stata poi prorogata al 2014[50]: il rinnovo è soggetto – dice sempre Décret n° 2010-1395 –  ad apposita relazione del tribunaux de grande instance al Ministero della Giustizia[51].Bisogna però ricordare che se la mediazione dovesse portare le parti ad accordarsi tra loro il giudice non viene spogliato del proprio potere: “Le disposizioni contenute nella convenzione omologata[52]  e gli accordi di divorzio per mutuo consenso controfirmato dagli avvocati e depositato nel registro di un notaio[53] e le decisioni relative all’esercizio della potestà genitoriale possono essere modificate in qualsiasi momento dal giudice, o su richiesta di un genitore o del pubblico ministero, che può egli stesso esserne investito da una parte terza, genitore o no”[54].Su quest’ultima prescrizione si è intervenuti di recente con una legge del 2011[55] che ha introdotto in via sperimentale, se così possiamo dire, una “mediazione obbligatoria nella mediazione”.In via sperimentale, fino al 31 dicembre del terzo anno successivo alla promulgazione della presente Legge[56], presso i tribunaux de grande instance indicati con decreto del Ministro della Giustizia, si applicano le seguenti disposizioni, in deroga all’articolo 373-2-13 del codice civile[57].Le decisioni che stabiliscono le modalità per l’esercizio della potestà dei genitori o il contributo al mantenimento e all’educazione del bambino, nonché le disposizioni contenute nel contratto omologato possono essere modificate in qualsiasi momento dal giudice a richiesta del genitore o dal pubblico ministero, che può essere investito da un terzo, genitore o no.Tuttavia, a pena di irricevibilità, che il giudice può sollevare ufficio, il ricorso al tribunale da parte del genitore deve essere preceduto da un tentativo di mediazione familiare, ad eccezione del caso in cui:la domanda sia presentata congiuntamente da entrambi i genitori per chiedere l’omologazione di un accordo a termini di cui all’articolo 373-2-7 del codice civile[58];l’assenza di mediazione è giustificata da un motivo legittimo;se questo tentativo preventivo di mediazione rischia, dato il tempo in cui è probabile che si celebri, di minare il diritto delle persone ad avere accesso al giudice entro un termine ragionevole.Sei mesi prima della fine dell’esperimento, il Governo indirizzerà al Parlamento una relazione della sua valutazione per determinare la sua generalizzazione, la modifica o l’abbandono[59].E dunque, seppure in via sperimentale, è stato introdotto un importante tentativo di mediazione obbligatorio.Dal 2005 il giudice della famiglia in caso di divorzio ed in sede di misure provvisorie, può ordinare ai coniugi di partecipare ad una mediazione informativa nella quale il mediatore li informerà dell’oggetto e delle regole della mediazione[60].Quando il divorzio non è per mutuo consenso il giudice indica la data, l’ora e il luogo in cui si procederà alla conciliazione in calce alla domanda[61].Dal 2005 in caso di divorzio è obbligatorio il tentativo di conciliazione[62].Il coniuge che non ha presentato la richiesta è convocato dal cancelliere di conciliazione, mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, e con lettera semplice avente stessa data. A pena di nullità, la lettera deve essere inviata almeno con due settimane di anticipo e deve includere una copia dell’ordine[63].La convocazione per il coniuge che non ha presentato la domanda lo informa che deve presentarsi di persona, da solo o assistito da un avvocato. Essa precisa che l’assistenza dell’avvocato è obbligatoria qualora si tratti di accettare, durante l’udienza di conciliazione, il principio di rottura del matrimonio. La cancelleria avvisa l’avvocato del richiedente[64].Alla lettera raccomandata è accluso una nota contenente le norme che reggono la conciliazione[65].L’art. 252 del C.c. novellato prevede appunto che si tenga un tentativo obbligatorio di conciliazione che può anche essere rinnovato. In esso il giudice spiega ai coniugi i principi del divorzio e le sue conseguenze.La conciliazione è tentata prima singolarmente con ogni coniuge (art. 252-1); se il coniuge che non ha richiesto il divorzio non si presenta al tentativo o se non è in grado di manifestare la sua volontà, il giudice si intrattiene con l’altro coniuge e lo invita alla riflessione (art. 252-2).Il tentativo (art. 252-3) può essere sospeso e ripreso senza formalità, può essere dato ai coniugi un tempo per pensare non superiore ad otto giorni; ma se è necessario un tempo maggiore può essere concesso e il tentativo viene condotto nuovamente entro sei mesi (possono essere assicurate, se occorre, le misure necessarie).Ciò che è stato detto o scritto durante un tentativo di conciliazione, in qualsiasi forma essa si è verificata, non può essere invocato a favore o contro il coniuge o contro terzi in una ulteriore procedura (252-5).Se il richiedente rimane fermo nel suo proposito il giudice esorta i coniugi a procedere consensualmente (art. 252-4).In relazione al procedimento di divorzio e di separazione il Giudice può dal 2011 nominare un mediatore per tenere il tentativo di conciliazione.Negli altri casi in cui è prevista la conciliazione obbligatoria il Giudice può, se le parti sono d’accordo, chiedere loro di incontrare un mediatore che egli designa e che risponde alle condizioni indicate da un Decreto del Consiglio di Stato.Il mediatore informa le parti circa lo scopo e lo svolgimento della misura della mediazione[66].[1] Federazione nazionale delle Associazioni per la mediazione familiare[2] La médiation familiale est un processus de construction ou de reconstruction du lien familial axé sur l’autonomie et la responsabilité des personnes concernées par des situations de rupture ou de séparation dans lequel un tiers impartial, indépendant, qualifié et sans pouvoir de décision – le médiateur familial – favorise, à travers l’organisation d’entretiens confidentiels, leur communication, la gestion de leur conflit dans le domaine familial entendu dans sa diversité et dans son évolution.[3] Arrêté du 19 mars 2012 relatif au diplôme d’Etat de médiateur familial[4] In linea con le raccomandazioni del Conseil national consultatif de la médiation familiale.[5] Annexe I référentiel professionnel médiateur familial 1.1. Contexte d’intervention.[6] Ed in particolare in California nel 1982.[7] La médiation familiale, née au sein de la société civile dans les années 80, a trouvé sa place dans la loi du 4 mars 2002 (article 373-2-10 du code civil) relative à l’autorité parentale et dans la loi du 26 mars 2004 relative au divorce (art. 255 du code civil).[8] La médiation familiale est un processus de construction ou de reconstruction du lien familial, axé sur l’autorité parentale et la responsabilité des personnes concernées par des situations de conflits ou de rupture familiales.[9] Le médiateur familial met en œuvre des médiations dans le champ de la famille. La famille s’entend dans la diversité de son expression actuelle et aussi dans son évolution. Elle comprend toutes les modalités d’union et prend en compte les différents liens de filiation et d’alliance.[10] Le champ d’action du médiateur familial concerne les situations de conflits et de rupture dans ce cadre et plus précisément des relations entre les parents, de l’organisation de la vie des enfants, les liens transgénérationnels et de la fratrie. La médiation familiale est mobilisée pour les situations telles que les divorces, les séparations, les décès, les situations de conflits et les ruptures de communication au sein de la famille, les situations familiales à dimension internationale dans le champ de la protection de l’enfance, les questions successorales et patrimoniales.[11] Dans le champ défini ci-dessus, le médiateur familial conduit son action, dans un cadre précis caractérisé par un processus spécifique.[12] Ce dernier a pour finalité d’accompagner les personnes qui décident de s’engager dans une médiation familiale, afin de leur permettre de construire et de décider, ensemble, des meilleures options pour résoudre le conflit qui les oppose.[13] Le médiateur familial facilite le rétablissement du dialogue, les liens de communication entre les personnes, leur capacité à gérer le conflit ainsi que leur capacité à négocier. Il favorise leur cheminement, et notamment la reconnaissance du bienfondé des arguments présentés par chacun.[14] Il accompagne la recherche de solutions concrètes en amenant les personnes à trouver elles-mêmes les bases d’un accord mutuellement acceptable, en tenant compte de l’état du Droit, des besoins de chacun des membres de la famille et notamment de ceux des enfants, dans un esprit de co-responsabilité.[15] Le médiateur familial exerce de façon qualifiée une profession s’appuyant sur une expérience professionnelle acquise dans le champ du travail social, socio-éducatif, sanitaire, juridique, ou psychologique, sanctionnée par une certification qui garantit l’acquisition des compétences spécifiques, nécessaires à la mise en œuvre des médiations familiales. Il mobilise des compétences adaptées aux situations de crise, au sein desquelles s’expriment fortement des affects, des tensions et des enjeux divers.[16] Le médiateur familial est garant du cadre et du déroulement du processus.[17] Pour ce faire, le médiateur familial investit une posture de tiers, qui s’inscrit dans une relation ternaire. Il n’exerce aucun pouvoir de décision.[18] Le médiateur familial intervient dans un cadre éthique caractérisé par les principes d’altérité, d’impartialité, d’indépendance, de confidentialité, de neutralité, d’équité.[19] Il peut être amené à collaborer avec d’autres professionnels sur les champs de la santé, administratif, social, économique, juridique…[20] Le médiateur familial exerce dans des structures diverses : associations à caractère social ou familial, associations de médiation familiale, services publics ou parapublics et en libéral.[21] L’APMF (Associazione per la mediazione familiare) e La FENAMEF (Federazione nazionale delle Associazioni per la mediazione familiare). Cfr. http://www.apmf.fr/ e http://www.mediation-familiale.org/[22] CNAF, Caisse nationale des allocations familiales. Cfr. http://www.caf.fr[23] La formazione è fornita da diversi centri, tra cui il Centro per la formazione continua del Panthéon-Assas, la Camera di Commercio e dell’Industria di Parigi, l’Istituto Cattolico di Parigi e la Scuola Professionale di Mediazione e Negoziazione. In generale, ci vuole il diploma di maturità, ma si possono anche semplicemente convalidare le esperienze acquisite.[24] Vi è però un codice deontologico a cui aderiscono diversi organismi di mediazione:L’Accademia di MediazioneAssociazione nazionale dei difensori civici europei (AME)Associazione nazionale dei mediatori (ANM)Associazione per la Mediazione Familiare (APMF)Federazione Nazionale per la Mediazione Familiare (FENAMEF)Federazione Nazionale dei Centri di Mediazione (FNCM)Mediazione Netrete dei difensori civici Company (RME)l’Unione Indipendente dei Mediatori Professionali (UPIM).Si può trovare in http://www.fncmediation.fr/attachment/117568/[25] http://www.mediation-familiale.org/formations-et-journees-d-etude/diplome-d-etat-de-mediateur-familial-demf[26] Décret n°2003-1166 du 2 décembre 2003 portant création du diplôme d’Etat de médiateur familial; questo decreto è stato abrogato il 26 aprile del 2004 dal Décret n°2004-1136 du 21 octobre 2004.[27] Arrêté du 12 février 2004 relatif au diplôme d’Etat de médiateur familial. L’ordinanza è stata abrogata dal nuovo decreto del 2012 (art. 14); si veda anche la Circulaire n°DGAS/4A/2004/376 en date du 30 juillet 2004 relative aux modalités de la formation préparatoire au Diplôme d’Etat de médiateur familial et à l’organisation des épreuves de certification.Il decreto del 2012 è stato poi novellato dall’Arrêté du 2 août 2012 modifiant l’arrêté du 19 mars 2012 relatif au diplôme d’Etat de médiateur familial[28] DRASS, Direction régionale des affaires sanitaires et sociales.[29] Arrêté du 19 mars 2012 relatif au diplôme d’Etat de médiateur familial[30] La formation est ouverte aux candidats remplissant l’une des conditions suivantes :― justifier d’un diplôme national, au moins de niveau III, mentionné au titre V du livre IV du code de l’action sociale et des familles ou au livre III de la quatrième partie du code de la santé publique ;― justifier d’un diplôme national, au moins de niveau II, en droit, psychologie ou sociologie délivré par un établissement public à caractère scientifique, culturel et professionnel habilité à le délivrer ou par un établissement d’enseignement supérieur privé reconnu par l’Etat et autorisé à délivrer un diplôme visé par le ministre chargé de l’enseignement supérieur ;― justifier d’un diplôme national au moins de niveau III et de trois années au moins d’expérience professionnelle dans le champ de l’accompagnement familial, social, sanitaire, juridique, éducatif ou psychologique. (Art. 2)Sui l’interpretazione dei livelli si veda http://www.onisep.fr/content/download/610488/12124550/file/diplome_niveau_qualification_auvergne.pdf .In Francia c’è un Répertoire national des certifications professionnelles (RNCP) che è il punto di riferimento per i titoli professionali; le professioni sono distinte per livelli da I a V.[31] Art. 3.[32] Cfr. ANNEXEIII RÉFÉRENTIEL DE FORMATION DIPLÔME D’ÉTAT DE MÉDIATEUR FAMILIAL.[33] Art. 7[34] Art. 10.[35] Art. 13 c. 2[36] Le juge aux affaires familiales a pour mission de tenter de concilier les parties. Art. 1071 c. 1 C.p.c.[37] Saisi d’un litige, il peut proposer une mesure de médiation et, après avoir recueilli l’accord des parties, désigner un médiateur familial pour y procéder. Art. 1071 c. 2 C.p.c.[38] Qualora ne ravvisi l’opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 155 per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli.[39] Art. 255 Le juge peut notamment:(omissis)2° Enjoindre aux époux de rencontrer un médiateur familial qui les informera sur l’objet et le déroulement de la médiation;(omissis)[40] Loi n°2002-305 du 4 mars 2002 – art. 5 JORF 5 mars 2002[41] En cas de désaccord, le juge s’efforce de concilier les parties. Articolo 373-2-10 c. 1 C.c.[42] A l’effet de faciliter la recherche par les parents d’un exercice consensuel de l’autorité parentale, le juge peut leur proposer une mesure de médiation et, après avoir recueilli leur accord, désigner un médiateur familial pour y procéder. Articolo 373-2-10 c. 2 C.c.[43] Il peut leur enjoindre de rencontrer un médiateur familial qui les informera sur l’objet et le déroulement de cette mesure. Art. 373-2-10 c. 3 C.c. (abrogato)[44] LOI n°2016-1547 du 18 novembre 2016 – art. 6.[45] Il peut leur enjoindre, sauf si des violences ont été commises par l’un des parents sur l’autre parent ou sur l’enfant, de rencontrer un médiateur familial qui les informera sur l’objet et le déroulement de cette mesure.L’articolo è stato considerato legittimo dalla Corte Costituzionale: “21. Le deuxième alinéa de l’article 373-2-10 du code civil prévoit que le juge aux affaires familiales peut proposer aux parents une mesure de médiation afin de faciliter la recherche d’un exercice consensuel de l’autorité parentale. Le troisième alinéa de cet article prévoit que le juge aux affaires familiales peut enjoindre aux parents de recevoir une information sur l’objet et le déroulement de cette mesure de médiation. L’article 6 de la loi déférée modifie le troisième alinéa de l’article 373-2-10 pour interdire au juge aux affaires familiales de prononcer l’injonction mentionnée ci-dessus, en cas de violences commises par l’un des parents sur l’autre parent ou sur l’enfant.L’article 15 de la loi du 13 décembre 2011 mentionnée ci-dessus prévoyait, à titre expérimental, que la saisine du juge par les parents aux fins de modification d’une décision fixant les modalités d’exercice de l’autorité parentale ou fixant la contribution à l’entretien et à l’éducation de l’enfant doit être précédée d’une tentative de médiation familiale. L’article 7 de la loi déférée renouvelle cette expérimentation. Toutefois, le 3° de cet article 7 dispense les parents de cette tentative de médiation lorsque des violences ont été commises par l’un des parents sur l’autre parent ou sur l’enfant.Les sénateurs requérants soutiennent que l’article 6 et le 3° de l’article 7 méconnaissent l’objectif de valeur constitutionnelle d’accessibilité et d’intelligibilité de la loi dès lors qu’ils ne précisent pas si les violences doivent être constatées par le juge ou simplement alléguées. Ils reprochent également au 3° de l’article 7 de ne pas prévoir les modalités d’évaluation de l’expérimentation qu’il institue.En adoptant l’article 6, le législateur n’a pas entendu subordonner l’interdiction faite au juge aux affaires familiales d’enjoindre aux parents de recevoir une information sur l’objet et le déroulement d’une mesure de médiation en cas de violences intrafamiliales à la condition que ces violences aient donné lieu à condamnation pénale ou au dépôt d’une plainte. Il n’a pas davantage entendu dispenser les parents séparés de faire une tentative de médiation dans ces seules hypothèses. Il appartiendra donc au juge d’apprécier la réalité des violences pour l’application du troisième alinéa de l’article 373-2-10 du code civil et du 3° de l’article 7 de la loi déférée.En second lieu, aucune exigence constitutionnelle n’impose au législateur de déterminer les modalités de l’évaluation consécutive à une expérimentation.L’article 6 et le 3° de l’article 7, qui ne méconnaissent ni l’objectif de valeur constitutionnelle d’accessibilité et d’intelligibilité de la loi ni aucune autre exigence constitutionnelle, sont conformes à la Constitution.”Décision n° 2016-739 DC du 17 novembre 2016[46] La décision enjoignant aux parties de rencontrer un médiateur familial en application des articles 255 et 373-2-10 du code civil n’est pas susceptible de recours. Art. 1071 c. 3 C.p.c.[47] Décret n° 2010-1395 du 12 novembre 2010 relatif à la médiation et à l’activité judiciaire en matière familiale. http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000023082541 dateTexte= categorieLien=id[48] Pour l’application du troisième alinéa de l’article 373-2-10 du code civil, les parties sont informées de la décision du juge leur enjoignant de rencontrer un médiateur familial soit par courrier, soit à l’audience. Il est indiqué aux parties le nom du médiateur familial ou de l’association de médiation familiale désigné et les lieux, jour et heure de la rencontre. Lorsque la décision est adressée par courrier, il leur est en outre rappelé la date de l’audience à laquelle l’affaire sera examinée. Lors de cette audience, le juge homologue le cas échéant l’accord intervenu ; en l’absence d’accord ou d’homologation, il tranche le litige. (Art. 1).[49] Les dispositions de l’article 1er sont applicables à titre expérimental, jusqu’au 31 décembre 2013, dans les tribunaux de grande instance désignés par un arrêté du garde des sceaux, ministre de la justice. (Art. 2).[50] Décret n°2013-1280 du 29 décembre 2013 – art. 23[51] Quatre mois au moins avant le terme de l’expérimentation prévue par l’article 2, les chefs des juridictions désignées par l’arrêté mentionné au même article adressent au garde des sceaux, ministre de la justice, un rapport faisant le bilan de cette expérimentation. (Art. 3)[52] Si fa qui riferimento agli accordi in materia di famiglia soggetti alla procédure participative ossia alla nostra negoziazione assistita o comunque agli accordi omologati dal giudice.[53] Una forma di divorzio – non è utilizzabile per la separazione che resta giudiziale – che può essere utilizzata in Francia dal dicembre 2016 quando il minore non chiede di essere ascoltato e non ci sono provvedimenti giudiziari che lo riguardino.[54] Les dispositions contenues dans la convention homologuée ou dans la convention de divorce par consentement mutuel prenant la forme d’un acte sous signature privée contresigné par avocats déposé au rang des minutes d’un notaire ainsi que les décisions relatives à l’exercice de l’autorité parentale peuvent être modifiées ou complétées à tout moment par le juge, à la demande des ou d’un parent ou du ministère public, qui peut lui-même être saisi par un tiers, parent ou non. Art. 373-2-13 C.c.In precedenza il testo recitava: “Les dispositions contenues dans la convention homologuée ainsi que les décisions relatives à l’exercice de l’autorité parentale peuvent être modifiées ou complétées à tout moment par le juge, à la demande des ou d’un parent ou du ministère public, qui peut lui-même être saisi par un tiers, parent ou non”.[55] LOI n° 2011-1862 du 13 décembre 2011 relative à la répartition des contentieux et à l’allègement de certaines procédures juridictionnelles.[56] Ossia sino al 31 dicembre 2014.[57] Anche ai procedimenti in corso. Art. 70 IV. ― Les articles 4 à 15 ne sont pas applicables aux procédures en cours.[58] Les parents peuvent saisir le juge aux affaires familiales afin de faire homologuer la convention par laquelle ils organisent les modalités d’exercice de l’autorité parentale et fixent la contribution à l’entretien et à l’éducation de l’enfant.Le juge homologue la convention sauf s’il constate qu’elle ne préserve pas suffisamment l’intérêt de l’enfant ou que le consentement des parents n’a pas été donné librement.[59] A titre expérimental et jusqu’au 31 décembre de la troisième année suivant celle de la promulgation de la présente loi, dans les tribunaux de grande instance désignés par un arrêté du garde des sceaux, les dispositions suivantes sont applicables, par dérogation à l’article 373-2-13 du code civil.Les décisions fixant les modalités de l’exercice de l’autorité parentale ou la contribution à l’entretien et à l’éducation de l’enfant ainsi que les dispositions contenues dans la convention homologuée peuvent être modifiées ou complétées à tout moment par le juge, à la demande du ou des parents ou du ministère public, qui peut lui-même être saisi par un tiers, parent ou non.Toutefois, à peine d’irrecevabilité que le juge peut soulever d’office, la saisine du juge par le ou les parents doit être précédée d’une tentative de médiation familiale, sauf :1° Si la demande émane conjointement des deux parents afin de solliciter l’homologation d’une convention selon les modalités fixées à l’article 373-2-7 du code civil ;2° Si l’absence de recours à la médiation est justifiée par un motif légitime ;3° Si cette tentative de médiation préalable risque, compte tenu des délais dans lesquels elle est susceptible d’intervenir, de porter atteinte au droit des intéressés d’avoir accès au juge dans un délai raisonnable.Six mois au moins avant le terme de l’expérimentation, le Gouvernement adresse au Parlement un rapport procédant à son évaluation en vue de décider de sa généralisation, de son adaptation ou de son abandon.[60] Art. 255 n. 2 C.c.[61] Art. 1107 c. 1 C.p.c.[62] Dal primo gennaio 2005. LOI n° 2004-439 du 26 mai 2004 relative au divorce.[63] Art. 1108 c. 1 C.p.c.[64] Art. 1108 c. 2 C.p.c.[65] Art. 1108 c.3 C.p.c.[66] Un médiateur ne peut être désigné par le juge pour procéder aux tentatives préalables de conciliation prescrites par la loi en matière de divorce et de séparation de corps.Dans les autres cas de tentative préalable de conciliation prescrite par la loi, le juge peut, s’il n’a pas recueilli l’accord des parties, leur enjoindre de rencontrer un médiateur qu’il désigne et qui répond aux conditions prévues par décret en Conseil d’Etat. Celui-ci informe les parties sur l’objet et le déroulement d’une mesure de médiation (art. 22-1 Legge 8 febbraio 1995 n. 95-125 come novellato dall’art. 1 dell’Ordinanza n. 2011-1540 del 16 novembre 2011).Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... L’istituto è normato da poco più che una decina d’anni.Dal 2006[1] al 2014 l’articolo di legge di riferimento è stato il 155-sexies del Codice civile.Il decreto legislativo 28 dicembre 2013, n. 154[2] ha poi abrogato l’art. 155-sexies con l’art. 106 lett a)[3].Dal 7 di febbraio del 2014 la disciplina è però ospitata dall’art. 337 octies Codice civile comma 2[4] che ha un identico tenore rispetto all’abrogato 155-sexies: “Qualora ne ravvisi l’opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l’adozione dei provvedimenti di cui all’art. 337-ter[5] per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli”.Dalle norme che si sono succedute si evince che in Italia la mediazione familiare è dall’origine facoltativa.Il Codice civile non utilizza le locuzioni “mediazione familiare” e “mediatore familiare”, ma fa riferimento agli “esperti”.Tuttavia l’art. 6 c. 3 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132[6] prevede che nell’accordo scaturito da una negoziazione assistita si dia atto che gli avvocati hanno informato le parti “della possibilità di esperire la mediazione familiare e che gli avvocati hanno informato le parti dell’importanza per il minore di trascorrere tempi adeguati con ciascuno dei genitori”.Attualmente i mediatori familiari hanno solitamente alle spalle un percorso di studi psicologico o legale.Divengono “esperti” frequentando apposito corso di formazione di circa 200 ore e svolgendo un tirocinio supervisionato con tesi ed esame finale[7].Possono iscriversi ad associazioni di categoria che, in quanto rilascianti apposito attestato di qualità dei servizi, sono presenti in apposito elenco ministeriale[8].La professione del mediatore familiare (a differenza di quella civile e commerciale) può essere svolta senza la presenza di un ente erogatore. La mediazione familiare non è pertanto in Italia una mediazione amministrata. Ma può essere erogata in strutture pubbliche e private.La mediazione familiare non va confusa con quella civile e commerciale, né tanto meno con l’esercizio della psicologia o della legge.Il percorso consiste in diverse sedute (il numero è elastico: dalle 9 alle 12 circa) in cui il mediatore, come previsto dalla legge, aiuta i coniugi “a raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli”.Il mediatore verifica però in primo luogo se i genitori sono “mediabili”; loro stessi devono avere modo di stabilire se siano o meno adatti alla procedura. Solo nel caso positivo la mediazione familiare inizia e può comunque concludersi in ogni momento si ritenga meglio.Nella pratica si accede alla mediazione familiare per spontanea decisione dei genitori, ovvero in seguito al suggerimento del giudice o degli avvocati che assistono i due genitori.Anche i figli possono essere incontrati dal mediatore familiare in sede di pre-mediazione: e ciò se si aderisce in particolare al modello sistemico[9] di mediazione familiare.Tale ultimo orientamento peraltro è in linea con una raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2008: “Si raccomanda pertanto che gli Stati membri e gli altri organismi coinvolti nel lavoro di mediazione familiare stabiliscano insieme criteri di valutazione comuni per servire al meglio l’interesse del minore, compresa la possibilità per i bambini di prendere parte al processo di mediazione. Tali criteri dovrebbero comprendere la rilevanza della sua età o maturità mentale, il ruolo dei genitori e della natura della controversia. Questo potrebbe essere facilitato dal Consiglio d’Europa in collaborazione con l’Unione europea”[10].[1] Legge 8 febbraio 2006, n. 54. “Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli”pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 1° marzo 2006.[2] – Revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, a norma dell’articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219. (14G00001), in G.U. n. 5 del 8 gennaio 2014 – in vigore dal 7 febbraio 2014.[3] Art. 106 Abrogazioni 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate le seguenti disposizioni: a) gli articoli 155-bis, 155-ter, 155-quater, 155-quinquies, 155-sexies, 233, 235, 242, 243, 261, 578 e 579 del codice civile; omissis[4] Articolo inserito dall’art. 55 c. 1 del decreto legislativo 28 dicembre 2013, n. 154[5] Si tratta dei provvedimenti riguardo ai figli.[6] Convertito con la legge 10 novembre 2014, n. 162.[7] Sulla formazione v. O. FRASSETTI, LA FORMAZIONE DEL MEDIATORE FAMILIARE, http://mediazionecoaching.net/la-formazione-del-mediatore-familiare/[8] http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2027486:associazioni-che-rilasciano-lattesto-di-qualita[9] IRVING, BENJAMIN, ARDONE, MASTROPAOLO. Per chi volesse approfondire l’argomento si indica questa essenziale bibliografia: ARDONE, MAZZONI, La mediazione familiare. Per una regolazione della conflittualità nella separazione e nel divorzio, Giuffrè, Milano, 1996: J.M. HAYNES, I. BUZZI, Introduzione alla mediazione famigliare, Giuffrè, Milano, 2012; L. FRUGGERI, Famiglie, dinamiche interpersonali e processi psicosociali, Carocci, Roma, 1998; L. MASTROPAOLO et al., L’interazione Consultorio Tribunale. Strategie sistemiche operative in “Terapia Familiare” n. 17, 1985; L. MASTROPAOLO, Ridefinire la coazione: terapeuta sistemico e tribunale, in “Ecologia della Mente”, N.I.S.  n. 8, dicembre 1989; L. MASTROPAOLO, Etica sistemica nei diversi contesti, in Etica, Didattica e Ricerca in Psicoterapia Relazionale, Angeli ed., 1996; L. MASTROPAOLO, Interculturalità, lavoro di rete e mediazione familiare. Pensare sistemico in contesti che cambiano, in Connessioni n°4, 1999 tradotto in Redes n. 5, Revista de psicoterapia relacional e intervenciones sociales, ed. Paidos, 1999.[10]Linee guida per una migliore attuazione della Raccomandazione n. R (98) 1 sulla mediazione e raccomandazione della famiglia Rec (2002) 10 sulla mediazione in materia civile. https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=1242823 Site=COE BackColorInternet=C3C3C3 BackColorIntranet=EDB021 BackColorLogged=F5DShare this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Le esperienze da negoziatore e da mediatore mi hanno portato a condividere alcune considerazioni.Innanzi tutto sarebbe meglio che ogni mediazione fosse preceduta da una preparazione accurata tra il legale e l’assistito.Ciò perché spesso i clienti ritengono di avere un quadro obiettivo e completo della situazione, senza nemmeno ipotizzare che la propria visione possa essere limitata e/o comunque limitante.All’uopo i legali possono essere di grande aiuto e non soltanto per i profili giuridici, come si potrebbe credere. La preparazione in studio consente di porre ottime basi per una strategia che potrà essere rimodellata, se del caso, nel corso dell’incontro.Per imbastire una strategia efficace bisogna però porsi delle domande insieme al proprio assistito.In relazione al loro caso le persone sono di solito convinte di possedere tutte le risposte, ma spesso non si sono poste i quesiti che possono essere di maggiore aiuto laddove si voglia negoziare la conclusione del conflitto.Antecedentemente al 2013 ed in particolare del cosiddetto decreto del fare[1] le domande utili venivano poste nel corso delle sessioni di mediazione e per lo più dal mediatore.Da quell’anno in poi al procedimento di mediazione partecipano obbligatoriamente i legali[2] e quindi non può che spettare in primo luogo a loro unitamente ai loro difesi, di fornire un contributo alla formazione di una strategia.Il compito principe del mediatore dovrebbe essere quello, delicatissimo, di sondare la volontà delle parti, in merito all’entrata in mediazione, ossia alla presenza/maturazione di un disegno che sviluppato ed arricchito potrebbe potenzialmente portare ad un accordo.Tale indagine del mediatore, in altre parole, viene certamente supportata dalla presenza di almeno un abbozzo di strategia precedentemente all’incontro.Ma come costruire una linea negoziale? Accennavo a delle domande di cui fornisco qualche esempio:Mi parli della controversia. Sta tutto nelle carte o c’è o dell’altro?Ci sono problemi causati dalla sfiducia o da una cattiva comunicazione?Di che cosa ha bisogno lei per essere soddisfatto?Che cosa deve conoscere l’altra parte perché lei raggiunga il suo obiettivo?[3]Per porre queste ed altre domande è necessario che il consulente si cali in un particolare habitus.L’avvocato assistente in mediazione (ma lo stesso vale per la negoziazione) lavora con le pretese e gli interessi del suo cliente e con quelli della controparte.Non si occupa solo del passato (delle carte), ma anche del presente e del futuro.Al mediatore, a dire il vero, il passato interessa ben poco; quello che rileva è il dialogo che si sviluppa nella sessione di mediazione. E dunque focalizzarsi solo sul passato della questione portata in mediazione è controproducente o perlomeno non porta gli effetti positivi che si speravano.Una volta gestita al meglio la consulenza finalizzata alla negoziazione i partecipanti alla mediazione si trovano di fronte al primo incontro.La buona conduzione del primo incontro di mediazione deve essere appunto di responsabilità del mediatore.Oggi la giurisprudenza dominante in svariati fori (Firenze, Milano, Pavia, Roma ecc.) sembra essersi assestata sul concetto di mediazione effettiva[4]: ci sono pronunce soprattutto sulla mediazione demandata, ma anche su quella preventiva. In sostanza per la mediazione demandata si afferma che il giudice ha già effettuato una valutazione di “mediabilità” e dunque le parti devono iniziare il procedimento, non possono limitarsi a dichiarare che non vogliono proseguire, pena la dichiarazione di improcedibilità dell’azione. E per la mediazione preventiva il succo è che se non ci sono situazioni ostative (non opinioni; ad es. la presenza di un litisconsorzio necessario che richiede un “secondo” primo incontro) il mediatore dovrebbe invitare le parti a recarsi in segreteria e andare avanti con la mediazione.Le argomentazioni giuridiche che sostengono tale impostazione possono anche essere ineccepibili, ma hanno delle ricadute di tipo pratico.Il fatto che il giudice abbia maturato la convinzione che la questione sia “mediabile” non incentiva un intervento di qualità del mediatore. La parte potrebbe avere la sensazione che il mediatore non abbia un ruolo proprio, ma sia un semplice ausiliario asservito ai comandi del Tribunale.Se la “mediabilità” della controversia attiene soltanto alla configurazione giuridica si rischia di tralasciare gli aspetti psicologici.Si dirà che il giudice si occupa di diritto e non di psicologia, ma nella realtà è il dato psicologico che pesa sul tavolo del mediatore.Ma non ci si riferisce qui al fatto che le parti abbiano ventilato o meno in causa una soluzione bonaria o che siano parenti o ancora che siano in gioco rapporti di durata; si vuole intendere qui il modo di pensare degli esseri umani che nel giudizio non viene sondato, ma in mediazione sì ed è determinante se si voglia arrivare in fondo.Ciò che si vuol esprimere vale a maggior ragione per la mediazione preventiva: chiedere alle parti se vi sia la possibilità di iniziare la mediazione a ridosso della presentazione della funzione della procedura e delle sue modalità di svolgimento e considerare la impossibilità come fenomeno eccezionale, è come ordinare alle persone di mettersi un sacco in testa e di attraversare la strada rassicurandole che non accadrà nulla di male. Chi lo farebbe?Naturalmente il paradosso nasconde un ragionamento più articolato, ma credo renda l’idea.In ogni caso l’impostazione giurisprudenziale suaccennata non porta spesso i frutti sperati.E questo perché se ci limitiamo a prendere atto che c’è stata già una valutazione del giudice e/o che non ci sono situazioni che impediscono giuridicamente la sessione, come mediatori non abbiamo fornito alle parti niente di più di quello che avrebbero avuto se non si fossero seduti al tavolo.Il mediatore possiede da millenni una funzione sociale. In altri tempi la conciliazione era l’unico strumento che le masse avevano a disposizione dal momento che il processo era a salato pagamento: non solo gli avvocati andavano pagati, ma pure i giudici.E ciò peraltro ha portato alla famosa norma imputata a Federico II per cui la conciliazione non può ritardare il corso dei giudizi (lo sperimento delle conciliazioni, come atti volontari, non può comunque impedire il corso de’ giudizj [5]), considerazione che per alcuni costituisce un dettato divino, ma che è nato per il fatto che se le parti conciliavano i giudici (e prima di loro gli imperatori da Caligola in avanti) non avrebbero potuto mettere insieme il pranzo con la cena.Ora anche nei paesi più avanzati come ad es. il Canada, il diritto di difesa sta diventando una chimera per la mancanza di risorse economiche. Il mediatore dunque riprende la rilevante funzione che aveva nell’Italia del 1860, quando i parlamentari protestarono perché si voleva abolire il conciliatore napoletano.“Io prego gli onorevoli miei colleghi di esaminare alquanto qual sia la condizione di coloro che si servono dei giudizi presso i conciliatori napoletani. È il basso popolo che va presso i conciliatori; innanzi ad essi si trattano le infime miserie della vita. Si parla qualche volta di otto, di quindici, di venti soldi; quasi quasi dirò che soventi la somma in contestazione sarebbe al di sotto dell’importare dell’imposta che vogliamo porre.L’istituzione dei conciliatori è una istituzione benefica nel Napoletano. I decurioni scelgono l’uomo più influente, il più paterno, il quale il più delle volte colle sue maniere distrugge i rancori nascenti che potrebbero, sviluppandosi, portar gravi conseguenze. La bassa gente, ad ogni contestazione che ha, siccome non le tocca fare spesa alcuna, si presenta a questo paterno magistrato, e questi con delle buone maniere fa sì che si transiga su tutte le piccole questioni che versano sopra le miserie della vita.Presso questo magistrato non c’è bisogno di pagare i testimoni, non c’è bisogno di pagare i procuratori; o mediante una lettera o su una deposizione di un conoscente della parte, che sia conosciuto pure dal giudice, si accettano anche i mandati di procura. In conseguenza non è che un giudizio puro e semplice, economico, una vera conciliazione, un giudizio paterno, il quale prego i miei onorevoli colleghi di por mente che produce grandissimi vantaggi alla società. Tutti quegli urti che succedono continuamente nel basso popolo del Napoletano, e che spesso se non vi fosse questo mezzo, questo sfogatoio, dirò così, di giustizia alla mano, senza spesa, potrebbero produrre grandissimi eccitamenti alle ire di quei popoli che già non hanno bisogno di essere spinti per la lor naturale vivacità, tutti quegli urti, dico, tutte le ire nascenti si appianano, si tranquillizzano con l’opera del conciliatore”[6].Se si dimentica il fatto che il mediatore funziona da istituzione benefica, la sua figura diviene solo un inutile aggravio sulla strada del processo.Come fare a mantenere questa funzione?Personalmente propongo alle parti uno schema che è naturalmente elastico, ma che costituisce riferimento di base.E su questo chiedo ai colleghi un po’ di coraggio: la mediazione come impariamo nei corsi si caratterizza perché la controversia è in mano alle parti e ai loro avvocati (almeno da noi), mentre il procedimento è in mano al mediatore.Spesso lo dimentichiamo oppure ci costringono a dimenticare che il procedimento è in mano a noi; ecco dobbiamo ricordarcelo e, sempre libere le parti di alzarsi dal tavolo (come recentemente ha ribadito anche la predetta sentenza C-75/16 del 14 giugno 2017 della corte di Giustizia), è il mediatore che detta le regole della sessione ed è lui deputato a verificare se queste regole siano elastiche o meno, non gli avvocati assistenti.Detto ciò a ridosso del discorso sulla funzione della mediazione e sulle fasi di svolgimento (5 min. max) io propongo una sessione di pre-mediazione con entrambi le parti in cui le aiuto a rinvenire elementi utili ad iniziare una mediazione, mediante domande che implichino passaggi logici.Perché la logica è così importante? Gli stessi giudici se andiamo a vedere, la rincorrono nelle loro pronunce, anche se per loro ha certo una funzione diversa.La logica in mediazione aiuta a colmare dei buchi che inevitabilmente sono contenuti in ogni storia che arriva sul tavolo.I buchi dipendono da molti fattori. In mediazione si parla di “filtri” che fanno passare in noi solo alcuni aspetti la realtà.Già il fatto di essere uomo o donna ha la sua incidenza, perché ad esempio la donna è maggiormente portata ad affrontare i problemi per cui non sembra esserci soluzione, mentre l’uomo soltanto quelli che gli paiono risolvibili. E dunque visto che l’uomo è pigro di natura, gli fa buon gioco ritenere tutte le situazioni irrisolvibili e non degne di applicazione mentale.Inoltre c’è da tenere conto del carattere di ognuno; per ogni soggettività ci vuole, tra l’altro, un appropriato stile comunicativo che aiuti a tirare fuori ciò che può determinare un cambiamento; per tutti cambiare percorso è naturalmente faticoso e quindi si evitano quegli aspetti della realtà che ci chiedono un mutamento. Il mediatore che lo sa imposta le sessioni riservate a misura di chi media, utilizzando un linguaggio affettivo, esplorativo o direttivo e chi ne ha più ne metta, a seconda delle esigenze.Ci sono ancora gli stereotipi che facilmente divengono pregiudizi quando verbalizziamo e ci privano della imparzialità e della capacità di immaginare alternative.Non si può poi trascurare il fatto che la realtà coinvolge in massima parte uno solo dei cinque sensi e quindi c’è chi ascolta solo le parole, chi principalmente osserva le immagini e chi si rivolge alle sue sensazioni. Ciò per aprire soltanto i giochi della comunicazione, ma anche per prendere le decisioni.  Ciò determina inevitabilmente una perdita di informazioni.In ultimo ci sono le caratteristiche fisiche, genetiche e psicologiche.Un posto particolare a mio giudizio riguarda il funzionamento della psiche, che dicevamo è logico. Di fronte ad un problema non ti fa andare avanti se non lo risolvi.Lo stesso Freud ammise che nella sua lunga esperienza clinica non trovò mai un paziente che non usasse la logica seppure solo a tratti.Qualche anno dopo la morte del maestro, Berne cercò di rendere semplice la dottrina freudiana più o meno nel modo che segue; i concetti a cui accennerò ci servono per poter comprendere perché nel nostro pensiero ci sono buchi da colmare.Ognuno di noi tra gli 0 e i 18 mesi riceve dai genitori dei messaggi negativi non verbali (ingiunzioni), che avranno una importanza fondamentale in tutta la vita che seguirà perché da essi continueremo a cercare di difenderci.I principali messaggi negativi che noi possiamo ricevere da entrambi i genitori sono 12 e derivano dai bisogni insoddisfatti del Bambino dei genitori; tra di loro il più comune è “non esistere”.Si può fare l’esempio del marito che viene trascurato dalla moglie dopo la gravidanza. A livello inconscio potrebbe ritenere che prima della nascita era lui “il bambino della mamma” e magari manifestare nervosismo quando entra nella cameretta del piccolo che recepisce appunto lo stato d’animo del padre e purtroppo la memoria di quella sensazione non lo abbandonerà mai se non ne acquisterà nei modi opportuni consapevolezza.Quando il piccolo inizia a comprendere anche il verbale dei genitori deve far fronte a dei comandi che Berne raggruppa in cinque categorie che sono dette spinte: sii perfetto, sii forte, sforzati, cerca di piacere, sbrigati.Di solito è una delle spinte ad essere considerata dominante, ma c’è ad esempio un adattamento psicologico che potremmo definire brillante-scettico (con terminologia psichiatrica, paranoide[7]) che si muove sotto l’influsso di due spinte, il sii perfetto ed il sii forte.Attorno ai tre-quattro anni il bambino concepisce la migliore strategia per rapportarsi con i suoi genitori e affrontare al meglio la realtà, attraverso una combinazione di ingiunzioni e spinte.Ad esempio ed in sintesi “Fino a che sono forte” (ossia non provo emozioni) “posso esistere” oppure “Fino a che sono perfetto posso essere” (per chi abbia ricevuto l’ingiunzione “non essere”).Questa strategia domina anche la vita della persona adulta, nel senso che si ripropone automaticamente a prescindere dall’attività che viene svolta e/o da qualsivoglia questione che si debba affrontare.In sintesi si possono tenere quattro posizioni esistenziali, a seconda della strategia elaborata nell’infanzia: io + tu -, io-tu+, io+tu+, io-tu-.Se da piccolo ad esempio ho sperimentato fosse vincente rapportarmi con arroganza e prepotenza (io+tu-) anche al tavolo della mediazione mi comporterò nello stesso modo, perché solo se sarò forte e/o perfetto potrò sopravvivere e per me essere forte e/o perfetto significa prevaricare e considerare l’altro una non-risorsa. Manifesterò quindi in automatico alcune emozioni che non sono autentiche (anche se io non me ne rendo conto) ma parte integrante della strategia: disprezzo, ira, accusa, trionfo ecc.La mia concentrazione si perderà dunque nel mantenimento della posizione esistenziale io+tu- e resterò in balia delle mie emozioni parassite, non prenderò in alcuna considerazione quelle opzioni che implicano la collaborazione (io+tu+).In definitiva in questa condizione mentale compirò quelle che si definiscono svalutazioni ossia ignorerò inavvertitamente informazioni pertinenti sulla risoluzione del problema.Il compito del mediatore è dunque quello di aiutarmi a individuare quelle soluzioni che vengono escluse dalla mia posizione esistenziale.Il rinvenimento è graduale e si nutre, come abbiamo accennato, di passaggi logici che sono stati elaborati in sede psichiatrica[8] ma che si prestano efficacemente ad ogni tipo di intervista ci possa venire in mente.Il mediatore pone dunque una serie di domande che devono ottenere una risposta positiva; qualora ciò non si verificasse deve approfondire quell’argomento specifico e non può andare oltre perché ciò sarebbe privo di logica.Facciamo un esempio a chiarimento. Il primo quesito che il mediatore porrà avrà la seguente formulazione: “Mi racconti che cosa è successo”.Se il nostro interlocutore ci rispondesse che non è successo niente, sarebbe poco avveduto passare alla seconda domanda ossia a “È importante per lei quel che è successo?”; è chiaro che se a mio giudizio non è successo nulla non è logico chiedermi se sia importante, né tanto meno se costituisca un problema o ancor di più se vi siano delle soluzioni.Per farla breve il quesito previsto dall’art. 8 del d.lgs. 4 marzo 2010 n. 28: “Il mediatore invita le parti e i loro avvocati a esprimersi sulla possibilità di iniziare la mediazione” è la domanda numero dieci della griglia su cui si basa l’intervista del mediatore; bisogna formulare ben nove domande ed ottenere nove risposte positive prima di effettuare tale invito che comunque, dice la legge, deve ottenere a sua volta una risposta positiva.In conclusione bruciare le tappe non aiuta le parti a superare le svalutazioni che di natura si portano appresso, non aiuta a tappare i buchi della strategia che si offre in mediazione o a creare (se l’avvocato non ha aiutato in tal senso il cliente preventivamente) una strategia da portare nella successiva sessione congiunta, tale da convincerci ad iniziare la mediazione.Questa intervista viene da me definita di pre-mediazione perché in essa non si fa alcun cenno alla negoziazione tipica della mediazione vera e propria.La negoziazione verrà sviluppata dalle stesse parti se lo vorranno una volta passate in congiunta; ci saranno momenti in cui le parti manterranno le posizioni di partenza per ottenere un riconoscimento reciproco, ma difficilmente molleranno la procedura, anche in presenza del dialogo più acceso.E la ragione è semplice: se il mediatore avrà ben lavorato le parti avranno un obiettivo chiaro e logico da raggiungere.Così il mediatore potrà svolgere al massimo la sua funzione sociale; le parti entreranno naturalmente in mediazione, basterà semplicemente darne atto a verbale da un mediatore ormai diventato autorevole, punto fermo per il miglior svolgimento della successiva negoziazione.[1] DECRETO-LEGGE 21 giugno 2013, n. 69 convertito con Legge 9 agosto 2013, n. 98.[2] V. da ultimo però la Sentenza C-75/16 del 14 giugno 2017 della corte di Giustizia, in materia di consumo (“La medesima direttiva dev’essere invece interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale, come quella di cui al procedimento principale, la quale prevede che, nell’ambito di una mediazione siffatta, i consumatori debbano essere assistiti da un avvocato e possano ritirarsi da una procedura di mediazione solo se dimostrano l’esistenza di un giustificato motivo a sostegno di tale decisione.”. http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text= docid=191706 pageIndex=0 doclang=IT mode=req dir= occ=first part=1[3] Cfr. Preparing mediation in https://www.americanbar.org/content/dam/aba/images/dispute_resolution/Mediation_Guide_general.pdf[4] V. da ultimo Sentenza Corte di Appello di Milano 10 maggio 2017 in http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/18045.pdf[5] Art. 31 Codice per lo Regno delle Due Sicilie.[6] G. GALLETTI- T. PAOLO, Atti del Parlamento Italiano, Sessione del 1861, Continuazione del secondo periodo (dal 26 febbraio al 12 aprile 1862), VIII legislatura, Seconda edizione riveduta, Discussioni della Camera dei deputati, volume IV, Tipografia Eredi Botta, Torino, 1862, p.  2076.[7] I Legali spesso hanno questo tipo di adattamento e sono diventati avvocati proprio perché era il miglior modo per sviluppare questa identità.[8] Cfr. la trattazione della griglia di svalutazione in Ian Stewart-Vann Joines, L’analisi transazionale, Garzanti, 1997.Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... TERZA CORNICE: SUPERBI, INVIDIOSI, IRACONDI QUARTA CORNICE: ACCIDIOSICANTO XVIICUSTODE:  Angelo della pace e della misericordia Dante sogna nuovi esempi di ira punita.Lo distoglie dalle visioni l angelo del perdono Dante e Virgilio salgono verso la quarta cornice.Colti dalla notte i due poeti si fermano e V. spiega a D. l ordinamento morale del purgatorio.QUARTA CORNICE: ACCIDIOSICANTO XVIIICUSTODE:  Angelo della sollecitudine Gli accidiosi devono correre continuamente per la cornice. Virgilio spiega a Dante la natura dell amore e cosa sia il libero arbitrio.Gli accidiosi: passano correndo e gridano esempi di alacritàL abate di San Zeno: condanna la nomina a quella carica di un rappresentante degli Scaligeri.Esempi di accidia punita gridate da due anime.Dante si addormenta.QUARTA CORNICE: ACCIDIOSI-QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHICANTO XIXCUSTODE:  Angelo della sollecitudine e Angelo della giustizia Sogno di Dante: la femmina balba, simbolo della vanità dei beni terreni.Risveglio e ripresa del cammino.Appare l angelo della sollecitudine che rade il quarto P.Virgilio spiega a Dante il significato del sogno.Arrivo alla quinta cornice degli avari e prodighi.Gli avari e prodighi stanno bocconi per terra, in dimensione animale, con le mani e i piedi legatiPapa Adriano V: parla di sé, della sua conversione, della vanità dei beni terreni e dei tristi effetti dell avarizia.QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHICANTO XXCUSTODE:  Angelo  della giustiziaGli avari e prodighi: D. impreca contro l avariziaEsempi di povertà e di liberalità.Ugo Capeto: pronuncia una fiera invettiva contro la casata di Francia. Spiega poi che le anime cantano di giorno esempi di liberalità e di notte esempi di avarizia punita.Il terremoto e il Gloria intonato da tutte le anime del Purgatorio.Cessato il canto i due poeti riprendono il camminoCANTO XXICUSTODE:  Angelo  della giustiziaApparizione di Stazio, che spiega ai poeti la causa del terremoto.Dante dichiara che la sua guida è Virgilio.Stazio allora manifesta la sua somma ammirazione per il mantovano.QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHI- SESTA CORNICE: GOLOSICANTO XXIICUSTODE:  Angelo  della giustizia e Angelo dell astinenzaL Angelo della giustizia cancella quinta P dal corpo di D. che sale più facilmente alla sesta cornice.Stazio spiega il suo peccato di prodigalità e precisa che il suo pentimento avvenne per merito di Virgilio, così come fui merito di Virgilio la sua conversione (anche letterariamente nella Tebaide Stazio porta ai limiti estremi ogni aspetto dello stile Virgiliano).I tre poeti arrivano alla sesta cornice dei golosi.Vedono l albero della vita (carico di frutti odorosi): una voce che esce dalla scorza grida esempi di temperanza.CANTO XXIII CUSTODE:  Angelo dell astinenzaI golosi soffrono la fame e la sete e sono paurosamente dimagriti.Forese Donati colloquia con Dante e gli spiega la condizione di quella cornice. Forese loda la moglie Nella e condanna la scostumatezza delle donne fiorentine. Gli parla di sé e dei suoi compagni.CANTO XXIVCUSTODE:  Angelo dell astinenzaForese parla di sua sorella Piccarda specificando che si trova in Paradiso. Mostra a D. alcune anime di golosi tra cui Bonagiunta Orbicciani: Dante gli spiega la poetica del Dolce stil novo.Predizione di Forese della morte di Corso Donati.D. vede l albero della scienza del bene e del male: un albero carico di frutti tra le cui fronde una voce grida esempi di golosità punitaI tre poeti giungono al passo del perdono dove l angelo dell astinenza cancella un altra P. dalla fronte di D.Salita verso la settima cornice dei lussuriosi.SESTA CORNICE: GOLOSI SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSICANTO XXVCUSTODE:  Angelo della castitàTra la sesta e la settima cornice.Stazio spiega la generazione del corpo umano, la creazione dell anima, la sua infusione nel corpo, la sua vitalità dopo la morte del corpo e la formazione delle ombre.I tre poeti giungono alla settima cornice dove stanno i lussuriosi avvolti nel fuoco.Le anime cantano esempi di castità.SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSICANTO XXVICUSTODE:  Angelo della castitàI lussuriosi, divisi in due schiere, quando si incontrano si abbracciano e si baciano, gridando poi esempi di lussuria punita. D. colloquia con Guido Guinizzelli.Incontro di D. con Arnaldo Daniello: si raccomanda nelle preghiere a D.SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSI- PARADISO TERRESTRECANTO XXVIICUSTODE:  Angelo della castità  e Angelo della CaritàL angelo della castità invita i poeti a passare attraverso la fiamma e Virgilio tranquillizza  Dante che decide di entrare mentre V. gli parla di Beatrice.Un angelo li invita a salire prima che annotti per la scala che conduce al Paradiso terrestre.Dante, Virgilio e Stazio si coricano sui gradini della scala a causa della notte.Sogno profetico di Dante: nel sogno D. vede una bella donna che coglie fiori e dice di essere Lia.Al suo risveglio si riprende la salitaVirgilio si congeda da Dante: afferma che il volere del poeta è ormai libero dal peccato e quindi il suo compito è finitoShare this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Nel marzo del 2017 un rappresentante di Direzione Italia mi ha chiesto di candidarmi alle elezioni comunali di Genova[1].Ho accettato con grande piacere. Si tratta di una splendida esperienza, dato che Genova è una delle città più ricche di cultura al mondo. Non a caso possiede ben 46 palazzi che costituiscono patrimonio dell’Umanità[2].Ho dedicato tutta la mia vita allo studio e alla scrittura[3] e dal momento in cui ho firmato il codice etico predisposto dalla mia lista[4], ho iniziato a cullare il sogno di un possibile assessorato alla cultura. Anche perché a Genova la cultura si lega a turismo[5] e ritengo ci sia molto da fare in questo particolare settore.Io abito davanti al mare ed in particolare davanti al molo dove attraccano i traghetti e le navi da crociera.Da anni fantastico su dove andranno le persone che vi salgono, quasi come se Genova fosse un luogo semplicemente di imbarco, da lasciare in fretta.In realtà la maggior parte delle destinazioni non hanno proprio niente da invidiare alla mia città, ma anche per un cittadino sembra talvolta difficile trovare motivi per rimanere[6].Eppure ci sono rimasto, io non emigro.Genova è una miniera a cielo aperto di eventi epocali per l’Italia e per il mondo: basta salire al secondo piano in via Balbi 5[7] e trovare probabilmente il primo tricolore oppure camminare sui monti che circondano la città per trovare riferimenti al soldato Ugo Foscolo[8] o ancora entrare nella chiesa di Santo Stefano ove nella cripta è stato battezzato Cristoforo Colombo[9].Ma posso aggiungere tra i tanti, un altro nome che i Genovesi conoscono bene, se non altro perché passano spesso in auto dalla piazza a lui intitolata: Luigi Corvetto, avvocato dei poveri, e presidente di quella Giunta che varò sul finire del ‘700, in un palazzo che ancora esiste in Carignano, la prima legge sulla conciliazione obbligatoria dei conflitti.E che dire di Paganini anche se della sua casa non rimane purtroppo che una indicazione.Tutto questo patrimonio ed altro andrebbe valorizzato al massimo.So bene di sognare ad occhi aperti: qui a Genova è difficile anche diventare consigliere municipale[10]. Ma se riuscissi ad entrare come consigliere comunale potrei comunque capire come funziona una grande città e cercare di spiegarlo agli altri che non si occupano di politica. Magari qui su questo blog, chissà.Certo poi ci sono battaglie in cui mi piacerebbe impegnarmi.Dall’esterno posso solo indignarmi su quello che trapela dall’interno.In primo luogo sono amareggiato per come è gestito il mercato del lavoro che per molto tempo è stato in “regime di monopolio”[11]: ora che anche gli inserimenti clientelari appaiono problematici perché le risorse scarseggiano, la città non offre alcuna occupazione.Le infrastrutture pubbliche spesso sono poi decise senza che i cittadini ne vengano a conoscenza e una volta costruite i comitati di quartiere ritengono che abbiano una dubbia utilità[12].La macchina comunale che conta poco meno di undicimila lavoratori, tra dipendenti interni e dipendenti delle società partecipate[13], ed è quindi la più grande impresa cittadina, non funziona come dovrebbe e come potrebbe[14].Un terzo degli impiegati in Amt, l’azienda dei trasporti, non conduce gli autobus[15], ma sta in ufficio, non si comprende a fare che cosa: o almeno non lo comprende un cittadino qualunque della strada.La partecipata Genova Parcheggi incassa circa 13 milioni di euro l’anno e ne restituisce al Comune solo tre. I suoi dirigenti (non ne bastava uno?) hanno stipendi superiori a quelli della cancelliera tedesca. Mentre ad esempio a Parma e a Reggio Emilia un parcheggio in centro costa 30 centesimi l’ora a Genova si pagano 2,40 euro; in sostanza gli emiliani che lavorano in una giornata di ufficio spendono quella che da noi è la tariffa oraria. Tutto ciò è ormai insostenibile, prima che immorale. Amiu, l’azienda partecipata che si occupa del trattamento dei rifiuti, è ormai al dissesto. Si è fatta avanti per comprarla Iren, azienda che si occupa di energia. Il Comune ha pensato ad un aumento della tariffa del 46%, ma mica per ripianare il debito, solo perché Iren potesse rimpinguare le proprie casse.Questi sono solo alcuni degli argomenti scottanti che in città aspettano una soluzione.Mi chiedo se l’11 giugno 2017 mi sarà data l’opportunità di cercarla.Carlo Alberto Calcagno[1] Cfr. le liste ammesse in http://www.comune.genova.it/content/liste-ammesse-il-comunehttp://www.comune.genova.it/content/liste-ammesse-il-municipio[2] Cfr. http://www.irolli.it/genova_unesco/UN/patrimonio_umanita.html[3] Tra le mie ultime opere:Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016.La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017La mia bottiglia, Silloge poetica, Carta e penna, 2005Il lavoro autonomo, Ipsoa, 2006La mediazione in Argentina, in Tecniche di mediazione vol. 2 Le esperienze internazionali a cura di Carola Colombo, N T, Sole24ore, 2016, p. 93 e ss.Mediare in Europa, in Tecniche di mediazione vol. 2 Le esperienze internazionali a cura di Carola Colombo, N T, Sole24ore, 2016, p. 104 e ss.Breve storia della risoluzione del conflitto. I sistemi di composizione dall origine al XXI secolo, in Itinerari di ADR – Alternative Dispute Resolution di Marco Marinaro, ARACNE editrice S.r.l., 2014.Brevi cenni sui sistemi alternativi di composizione dei conflitti: l arbitrato e la conciliazione, in Nuova Giurisprudenza Ligure, Anno XVI n. 2, Maggio-Agosto 2014, De Ferrari, p. 57 e ssIl legale e la mediazione. I doveri e la pratica dell avvocato mediatore e dell accompagnatore alla procedura, Aracne Editrice, aprile 2014.La mediazione in Francia ed in Liguria, Napoleone e gli avvocati, in Rassegna Forense Rivista Trimestrale del Consiglio Nazionale Forense, Parte Terza-Storia dell Avvocatura, vol. 2 Anno XLVI Aprile-Giugno 2013Manuale della Mediazione per il Geometra, UTET Scienze Tecniche, Torino, 2011La mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, Filodiritto Editore, 2011.Il D.Lgs. 28 del 4 marzo 2010: ambito e applicazione, in Consulente immobiliare n. 893, Supplemento Mediazione delegata alla prova, Il Sole24ore, 2011La mediazione in Francia ed in Liguria, Napoleone e li avvocati, in Nuova giurisprudenza Ligure n. 2 anno XIV, Maggio Agosto 2012, De Ferrari, p. 54 e ss.[4] Cfr. http://www.genovapost.com/Genova/Politica/I-candidati-di-Lista-Musso-Direzione-118760.aspx[5] L’assessorato alla cultura e turismo ha peraltro le seguenti deleghe:Politiche culturali e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della cittàIndirizzo e controllo delle istituzioni culturali: Fondazione cultura, teatri, musei, bibliotecheIndirizzi per modelli efficaci di gestione dei Musei civiciPolitiche per lo sviluppo del turismo e promozione della cittàRapporti con Enti e Società operanti nel settore, in particolare con Fiera di Genova, Porto Antico, Marina Fiera di Genova e Sistema turistico locale del genovesatoIniziative di rendiconto alla Città sullo stato di attuazione del programma dell Amministrazione.[6] Il candidato sindaco Marco Bucci al contrario ha portato la sua impresa a Genova quando gli altri imprenditori la stavano abbandonando. Cfr. http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2017/03/24/ASnDAsjG-candidato_centrodestra_manager.shtml[7] https://www.unige.it/storia/[8] http://www.escursioniliguria.it/schede_monti/m_forte_diamante.htm[9] https://www.tripadvisor.it/LocationPhotoDirectLink-g187823-d1177269-i36905190-Chiesa_di_Santo_Stefano-Genoa_Italian_Riviera_Liguria.html[10] Oltre che come consigliere comunale, mi sono anche candidato nel Municipio I (centro-Ovest) e II (centro-Est)[11] http://www.liguritutti.it/clientelismo-crisi-del-pd-genova/[12] http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/02/02/news/genova_parte_il_parcheggio_di_interscambio_slitta_ancora_la_nuova_rampa_della_sopraelevata-157441712/[13] Peraltro in profondo rosso. Cfr. http://www.primocanale.it/notizie/comune-di-genova-i-numeri-delle-partecipate-dipendenti-pi-cari-e-debiti-alle-stelle-164895.html[14] http://genova.erasuperba.it/notizie-genova/dipendenti-comunali-sempre-meno-piu-anziani-giunta-doria[15] Già nel 2000 il personale amministrativo era sovradimensionato. Cfr. http://www.movimento5stelle.it/listeciviche/forum/2014/01/proposta-di-ristrutturazione-delle-aziende-di-trasporto-pubblico-locale-caso-amt-genova.html/Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Verso la fine del XVIII secolo la Liguria fu assoggettata prima all’influenza napoleonica e poi all’annessione alla Francia.In Liguria troviamo in questo periodo la Giustizia di Pace su modello francese e possiamo affermare che il territorio ligure fu uno dei grandi laboratori delle scelte conciliative future.Per meglio comprenderne il significato della conciliazione in questo periodo si ritiene di premettere alcuni cenni storici, tenendo presente che ci interessa investigare quanto accadde a ridosso della costituzione della Repubblica Ligure.Orbene prima della nascita della Repubblica Ligure il potere era esercitato dalla Repubblica aristocratica di Genova.Dal 1576 gli organi di governo della Repubblica aristocratica erano tre: I Serenissimi Collegi[1] che avevano il potere esecutivo, il Minor Consiglio formato da 200 nobili di “congruo patrimonio”[2] che deliberava sugli affari gravi dello Stato ed il Maggior Consiglio formato da 230 nobili di basso censo che eleggeva i magistrati, deliberava sulle leggi fiscali e sulle deroghe costituzionali.Il Minor consiglio di fatto era l’organo che esercitava il potere e aveva dalla sua parte il popolo che vedeva nei nobili ricchi i propri insostituibili datori di lavoro, anche se col tempo era stato in parte esautorato dai Serenissimi Collegi.I Membri del Maggior consiglio non avevano un grande rilievo e dunque erano ostili sia ai Serenissimi Collegi sia ai membri del Minor Consiglio.I borghesi avevano ancor meno peso e così nella speranza di acquisirlo erano divenuti filofrancesi: in sintesi venivano manovrati dal Ministro francese Faipoult che faceva il “doppio gioco” ossia spingeva gli scontenti verso la rivoluzione e cercava al contempo di ingraziarsi i Serenissimi Collegi ed il Minor Consiglio.Il 22 maggio del 1797 scoppiò in Genova la rivoluzione che peraltro covava nella cenere dal 1794.Gli insorti costituiti dai nobili di basso rango e dai borghesi “patrioti”[3] chiesero a Faipoult di usare la forza e di prendere con le armi francesi Palazzo Ducale, ma egli si limitò a proporsi come mediatore presso il Minor Consiglio; gli insorti si sentirono traditi e rifiutarono la mediazione.La richiesta di mediazione di Faipoult venne però avanzata anche dai Serenissimi Collegi pronti alla resa, ossia ad accettare tramite il voto dei cittadini una nuova forma di governo che tenesse conto dei giacobini; se non che contro i rivoltosi scoppiò una rivoluzione del popolo[4] che accorse in aiuto degli aristocratici: c’è chi sostiene che ciò accadde perché gli insorti avevano aperto illegalmente le carceri ed altri fa invece riferimento alla corruzione  operata dalle monete d’oro nobiliari.Fatto sta che a Palazzo Ducale venne aperta così la pubblica armeria a favore degli insoliti benefattori che erano ispirati anche da ideali religiosi (celebre il loro urlo “Viva Maria”): naturalmente i senatori dissero che era stato un incidente e dunque che la difesa dei carbonari andava sospesa ed invitarono nuovamente il Faipoult a trattare, ma ogni trattativa fu vana.Il capo dei Giacobini Filippo Doria, dunque un nobile, venne ucciso dai carbonari il mattino del 23 e questo fu uno dei segni del fallimento dell’insurrezione che lasciò sul selciato 16 morti; inoltre i giacobini genovesi furono confusi con i cittadini francesi che vennero perseguitati nei beni e nelle persone perché i primi portavano illegittimamente una coccarda tricolore che agli occhi del popolo e dei Collegi identificava i transalpini.Informato della situazione in Milano Napoleone richiese al Doge di rilasciare i prigionieri francesi, di disarmare i carbonari e di arrestare i nobili che avevano orchestrato la contro rivolta.Nonostante l’accoglimento delle richieste almeno a parole[5] da parte del Minor Consiglio il Generale che si trovava a Mombello minacciò di procedere da Tortona contro Genova con 10.000 uomini.Per scongiurare l’aggressione venne inviata a Milano una deputazione dei nobili genovesi dal Minor Consiglio.Napoleone però si trovava a Mombello dove venne raggiunto.Il Generale impose alla deputazione di approvare la convenzione del nuovo governo provvisorio[6] che  tra il 5 ed il 6 giugno 1797  Napoleone scrisse di suo pugno con  indicazione dei nomi dei componenti[7] i quali peraltro non poterono rifiutare l’incarico pena una multa di 2000 scudi: tra di essi vi era anche Luigi Corvetto[8] che era considerato l’uomo più colto e “sottile” dei “provvisori”, uno stimato avvocato, un abile politico ed un buon parlatore che giocherà successivamente un grande ruolo nel Direttorio.Il nuovo governo provvisorio si insediò il 14 giugno 1797.  Più che di un nuovo governo in verità si trattava di un allargamento del vecchio ai borghesi (tra cui 4 avvocati, 4 mercanti ed un medico).La diffusione della convenzione napoleonica e il fatto che il governo provvisorio, in ottemperanza della Convenzione, avesse soppresso i titoli feudali e nobiliari determinò il rinfocolarsi di sentimenti anti aristocratici: così vennero dati alle fiamme in piazza Acquaverde il libro d’oro della nobiltà ligure, la portantina del doge, gli arredi e le vesti da cerimonia, troni ed arredi del Consiglio, e vennero abbattute le due statue dei fondatori Doria a Palazzo Ducale[9].I primi provvedimenti del governo provvisorio riguardarono una generale amnistia e l’ampiamento della libertà di stampa: all’unico giornale vicino all’oligarchia se ne aggiunsero altri sei di diversa opinione politica.Il 20 di giugno del 1997 si insediò una commissione per approntare una nuova costituzione che prese come modello la Costituzione francese del 1795.Ma la scelta democratica comportava un depotenziamento della Chiesa Cattolica oltre alla riduzione del potere oligarchico: questo effetto determinava a sua volta una drastica riduzione della possibilità di impiego e di commercio per il popolo.Così per evitare che la Costituzione venisse votata dai cittadini insorse, sobillato dal Parroco della parrocchia di S. Francesco, prima il popolo di Albaro che era particolarmente beneficiato da clero e dagli aristocratici e poi anche quello della Val Polcevera, della Val Bisagno e della Val D’aveto[10].La rivolta fu sedata dall’esercito francese che era stato destinato alla difesa del governo provvisorio e alle stragi militari seguirono anche le repressioni giudiziarie, specie nei confronti dei sacerdoti ritenuti contrari alla Costituzione democratica, ed infine un’amnistia che però non toccava i capi e gli istigatori.Il sangue versato fece però sì che il 2 dicembre 1797 fosse votata una nuova Costituzione le cui modifiche furono ancora consigliate da Napoleone.La Costituzione del 2 dicembre 1797 similmente a quelle delle già citate costituzioni della Repubblica Cispadana e Cisalpina, stabiliva nella nostra materia che “Non si può impedire ad alcuno di far decidere sulle sue differenze per mezzo di arbitri scelti dalle parti”(art. 223) e che “Gli affari su dei quali i Giudici di Pace, e i Tribunali di Commercio non possono giudicare né senza appello, né con appello, sono immediatamente portati dinanzi ai Giudici di Pace, per essere conciliati. Se il Giudice di Pace non può conciliarli, li rimette al Tribunale Civile”(art. 231)[11].I nuovi organi costituzionali della Repubblica Ligure furono il Consiglio dei Giuniori o dei Sessanta (di 60 membri) e il consiglio dei Senatori (di 30 membri): il primo deliberava i provvedimenti legislativi ed il secondo li approvava. I due corpi approvavano a loro volta cinque Direttori investiti del potere esecutivo che a loro volta eleggevano i Ministri.Cessò dunque il governo provvisorio e a metà di gennaio 1798 venne eletto sostanzialmente con gli stessi uomini “già provvisori”, il Direttorio di cui appunto era presidente Luigi Corvetto e che aveva come obiettivo “far regnare la concordia” il pronto stabilimento della comune felicità[12].Però le Casse della Repubblica e del Banco di San Giorgio erano vuote: per far fronte alla crisi finanziaria i Giuniori si autotassarono e poi si varò una tassa sulle finestre[13] contestatissima dalla nobiltà, ma inevitabile visto che gli aristocratici avevano inviato il proprio denaro all’estero e dunque rimaneva in patria solo il patrimonio immobiliare; seguì la requisizione degli ori e degli argenti non ad uso necessario di culto dalle chiese e conventi e dalla sinagoga ed una tassa per la prima volta “induttiva” sulle industrie e sui terreni che utilizzava come parametro il numero dei domestici i quali per precedente provvedimento del governo provvisorio non erano licenziabili[14].In questo clima si iniziò a parlare di revisione delle Giurisdizione e se ne approvarono venti, non senza contestazioni[15].Poi il dibattito riguardò l’età ed il diritto di eleggere i Giudici di pace e si stabilì consona l’età di 30 anni e che il diritto lo avessero i cittadini di ciascun cantone a maggioranza relativa[16].Il 1° giugno 1798 il Consiglio dei Sessanta deliberò d’urgenza la legge sull’”Organizzazione del Potere Giudiziario, e Amministrativo”[17].Nel 1798 si vennero a trovare dunque in Liguria più di 200 Giudici di Pace[18] che venivano appunto eletti unitamente ai loro assessori[19] dall’assemblea cantonale[20] convocata dal “commissario di governo per ordine del direttorio esecutivo”[21].Il giudice di pace doveva dunque avere trent’anni e durava in carico un anno, ma poteva essere rieletto[22] e risiedeva nel comune capo-cantone[23].Poteva appartenere alla prima o alla seconda classe: tale appartenenza ne determinava la competenza che era più ristretta nella seconda classe e consisteva nel presiedere il tribunale di famiglia in relazione agli incapaci, nel giudicare senza formalità inappellabilmente tutte le controversie sino a 50 lire (tra le 50 e le 300 il giudizio era appellabile) e le cause da danni campestri .I giudici di pace “provvedevano ad impiegare la loro mediazione, ed ufficio per la conciliazione di tutte le controversie eccedenti la loro competenza; e vertenti fra cittadini, dei quali almeno il reo è domiciliato nella rispettiva loro giurisdizione”[24]; quindi si trattava di conciliazione preventiva obbligatoria.Erano di seconda classe i giudici di pace del luogo ove risiedeva il tribunale che però era itinerante e quindi si passava facilmente da un classe all’altra[25].I giudici di pace di prima classe invece avevano una competenza giurisdizionale sino a lire 1000, ma i giudizi erano appellabili, esercitavano la volontaria giurisdizione e la giurisdizione del lavoro sino a qualsiasi somma e si occupavano anche dei procedimenti possessori, delle apposizioni di termine, degli attentati ai corsi d’acqua dei mulini e all’agricoltura. Avevano una competenza penale per i delitti sino ad otto giorni di carcere o a 15 di “arresto in casa”[26].Nelle cause di competenza del giudice di pace potremmo dire che non vi era un confine netto tra processo e conciliazione: fa egli citare la parte; forma un processo verbale, sommario di quanto le parti hanno a lui esposto; riceve anche il giuramento decisorio, che una parte a delazione dell’altra avesse accettato; descrive distintamente i punti, su de’ quali si è tra le parti convenuto [27].Il processo verbale di conciliazione veniva sottoscritto dal giudice e dalle parti che sapessero scrivere o da loro testimoni che però partecipavano alla sola lettura del “convegno” [28].Cosa curiosa è che la legge non prevedeva un totale fallimento della conciliazione anche se l’effetto dedotto era poi il medesimo di una completa disfatta; si prevedeva dunque che “Se non riesce a conciliare interamente le parti, trasmette al Tribunale della giurisdizione copia autentica del sopraddetto verbale con un certificato testificante, che la parte è stata inutilmente chiamata all’Ufficio di pace”[29].Se una parte veniva citata due volte e non si presentava al tentativo il giudice di pace redigeva altro certificato testante, “che la parte è stata inutilmente chiamata all’Ufficio di pace”[30].Senza questi certificati che andavano allegati alla petizione, il tribunale non poteva ricevere alcuna causa.Non si ammetteva in giudizio la presenza di “Curiali o Avvocati”, a meno che non avessero questa qualità le stesse parti in causa; in tal ultimo caso se una parte non aveva tale qualità poteva dotarsi di “Curiale od Avvocato”[31].Vi erano poi diverse questioni dispensate dal tentativo: gli affari che interessavano la Nazione, i Comuni, l’ordine pubblico, quelli ove si ricorreva all’esecuzione parata[32] o che dipendevano da titoli di credito ed altri affari giudicati dal tribunale di commercio, gli affari per cui non era data la facoltà di transigere.In questa situazione intervenne il decreto napoleonico del 1805 che riformò l’intero sistema giudiziario nella Regione[33] a seguito dell’annessione della Liguria alla Francia.Rimase il sistema del cantone come unità di misura del circondario del tribunale e nel capoluogo di ogni cantone venne nominato dall’Imperatore un giudice di pace che aveva funzioni giudiziarie, di conciliazione e di giustizia di pace.Doveva avere almeno 25 anni ed era salariato dallo stato con 1200 lire nella città di Genova e 800 lire negli altri comuni e non poteva godere di nessun altro emolumento nemmeno se fosse stato nominato come arbitro.La principale funzione d’un giudice di pace “consiste a conciliare le parti potendo”[34]: già da questa definizione si può comprendere che l’accordo in sé non aveva più centrale rilevanza.Tra le varie attribuzioni giudiziarie del giudice di pace vi era anche quella di giudice del lavoro[35], fino a 50 lire senza appello e per qualsiasi altra somma superiore con l’appello, di giudice delle azioni civili per “ingiurie verbali, risse e azioni di fatto”[36] e di giudice tutelare[37].Nelle materie che non fossero di sua competenza il giudice di pace doveva costituire un Burò[38] di Pace e di Conciliazione.Nessuna domanda poteva essere esaminata dal tribunale di prima istanza, se non fosse stato citato il difensore di fronte a questo organismo: si trattava quindi un tentativo preventivo di conciliazione obbligatorio.Erano dispensati dal tentativo gli affari che interessavano lo stato, i comuni, gli stabilimenti pubblici, i minori, gli interdetti e curatori delle successioni vacanti[39], le domande provvisorie, o che richiedono celerità[40] , quelle con l’intervento di un terzo[41], quella fatta in seguito, o in esecuzione di un giudizio tra le parti stesse o chi di ragione[42], gli affari di competenza del tribunale di commercio[43], le domande per esecuzione di convenzioni stipulate nel burò di pace[44], quelle d’immissione in libertà de main levée[45] dei sequestri, e opposizioni, quelle di pagamento di locazioni, fitti, arretrato di redditi[46] e le domande fatte contro tre parti e più, ancorché avessero il medesimo interesse[47].Il giudice di pace cantonale era anche giudice senza appello del tribunale di polizia, e quindi aveva una competenza penale: si trattava dei delitti la cui pena non oltrepassava i “tre giorni di travaglio, o un imprigionamento di tre giorni”[48].Chi voleva convenire una persona in giudizio doveva citarlo per la conciliazione davanti al giudice di pace del suo domicilio, o nel caso di successione, davanti al giudice di pace della suddetta. Se le parti si conciliavano le convenzioni inserite nel verbale non avevano efficacia esecutiva[49].Chi non compariva al tentativo veniva multato e non poteva continuare l’udienza sino a che non avesse pagato la multa di 10 lire[50].In prospettiva storica e alla luce di una norma come questa peraltro non isolata nel panorama internazionale dell’epoca non sembra destare scandalo la prescrizione decisamente più blanda prevista attualmente e secondo cui: “Il giudice condanna la parte costituita che, nei casi previsti dall articolo 5, non ha partecipato al procedimento senza giustificato motivo, al versamento all entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio” [51].Le regole di procedura seguite a Genova erano analoghe a quelle stabilite dall’Assemblea costituente francese del 1790[52].[1] Il doge, venti senatori più gli ex dogi.[2] Il concetto di “congruo patrimonio” era labile ed arbitrario.[3] Il termine giacobino, infatti, a Genova veniva visto con sospetto perché aveva una connotazione anticlericale.[4] Carbonari, facchini e portantini in testa.[5] Ma anche coi fatti in relazione alla liberazione dei prigionieri.[6] Da installarsi il 14 giugno 1797 secondo le intenzioni del Bonaparte.[7] Tutte persone lontane da posizioni estremistiche.[8] Cfr. la lettera del 7 giugno 1797 che Bonaparte scrisse al Doge e la Convenzione che i Genovesi ratificarono il 9 giugno 1997 in Gazzetta Universale o sieno notizie storiche, politiche, di scienza ed agricoltura ecc., Volume XXIV, 1797, p. 389-91.[9] Napoleone deprecò l’incidente, richiese di rimettere le statue al loro posto offrendo peraltro mezzi economici per i restauro. Luigi Corvetto ed il Faipoult riuscirono a dissuaderlo perché ciò avrebbe determinato disordini.[10] Una situazione analoga si ebbe anche in Sarzana, mentre i paesi rivieraschi di fatto erano ostili alla caduta del governo provvisorio perché vivevano dei commerci con la Francia. Il Ponente era del pari favorevole al nuovo corso democratico che decisero di appoggiare anche con le armi.[11] Cfr. H. DIPPEL, Constitutions of the World from the late 18th century to the middle of 19th century, Walter de Gruyter, 2009, p. 529-530.[12] Gazzetta Nazionale della Liguria 27 gennaio 1798 anno I della Libertà, p. 277.[13] Non la pagava soltanto chi ne aveva meno di cinque.[14] Il Governo Provvisorio affinchè una numerosa classe di Cittadini nelle attuali difficili circostanze non resti sprovvista di di suffistenza, decreta: “Di obbligare tutti li Cittadini a conservare l’istesso numero di Domestici, che avevano il giorno 22 Maggio p.p.; e qualora ne avessero già licenziati dopo il detto goiorno, rimpiazzarne il numero, o manenerli per sei mesi. Eccettua però quei Domestici, che per la cessazione della Carica Ducale, e Senatoria fosffero stati rimandati.” Gazzetta Nazionale della Liguria 17  giugno 1797 anno I della Libertà, p. 16.[15] Del rappresentante Ansaldi che considerava i Giudici come una creazione di tempi ingiusti. Cfr. Gazzetta Nazionale della Liguria 21 aprile  1798 anno I della Libertà, p. 370-371.[16] Seduta del 3 maggio 1798. Cfr. Gazzetta Nazionale della Liguria 5 maggio  1798 anno I della Libertà, p. 385-386.[17] Cfr. RACCOLTA DELLE LEGGI ED ATTI DEL CORPO LEGISLATIVO DELLA REPUBBLICA LIGURE DA’17. GENNAIO 1798. ANNO PRIMO DELLA LIGURE LIBERTÀ, Volume I, Stamperia Padre e Figlio Franchelli, Genova, 1798, p. 208 ess.[18] Sotto il governo provvisorio esistevano anche gli Ispettori di pace che formavano un comitato autorizzato “a decidere le differenze civili, che non eccedevano la somma di lire venti” colla facoltà di far eseguire le loro deliberazioni, mediante esecuzione forzata. Questi Ispettori che erano sostanzialmente degli arbitri erano pure autorizzati a punire con la pena correzionale di tre giorni d’arresto “le mancanze leggiere contro il buon ordine”. Cfr. il Supplemento alla Gazzetta Nazionale Genovese n. 26 del 9 dicembre 1797 in http://iccu01e.caspur.it/ms/internetCulturale.php?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ATO00184798_41157 teca=MagTeca+-+ICCU[19] Ossi agli esperti di diritto che lo consigliavano e lo sostituivano in caso di morte od incapacità provvisoria. Il loro consiglio non era vincolante, poteva sollecitarlo il giudice od anche le parti (art. 41 legge 1° giugno 1798 , n. 111) .[20] Essa riuniva i rappresentanti di più comuni in cui era diviso il cantone ed era presieduta dal giudice di pace.[21] Art. 23 legge 1° giugno 1798, n. 111.[22] Art. 28  legge 1° giugno 1798, n. 111.[23] Art. 35 legge 1° giugno 1798, n. 111.[24] Art. 31 legge 1° giugno 1798, n. 111.[25] Art.  33 legge 1° giugno 1798, n. 111.[26] Art. 32 legge 1° giugno 1798,  n. 111.[27] Art. 44 legge 1° giugno 1798, n. 111.[28] Art. 45 legge 1° giugno 1798, n. 111.[29] Art. 47 legge 1° giugno 1798, n. 111.[30] Art. 47 legge 1° giugno 1798, n. 111.[31] Art. 51 legge 1° giugno 1798, n. 111.[32] Riguardava le cambiali.[33] Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[34] Art. 29 Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[35] Ed in particolare “Dei pagamenti del salario della gente di travaglio, di quello dei servidori, e dell’esecuzione dei rispettivi accordi dei padroni e dei loro servidori, o gente di travaglio” (art. 31 lett. V).[36] Art. 31 lett. VI Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[37] Art. 33 Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[38] Così si esprime il testo italiano del decreto licenziato in Liguria.[39] Art. 37 lett. I Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[40] Art. 37 lett. II Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[41] Art. 37 lett. III Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[42] Art. 37 lett. IV Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[43] Art. 37 lett. V. Il tribunale di commercio era eletto da un’assemblea di negozianti, banchieri, mercadanti, manifattori, e armatori della città dove era stabilito il tribunale. Per diventare giudice bisognava essere stati commercianti per almeno cinque anni, il presidente per dieci. (art. 62).[44] Art. 37 lett. VI Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[45] Domanda di essere liberata da un sequestro e la relativa opposizione.[46] Art. 37 lett. VII Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[47] Art. 37 lett. VIII Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[48] V. articoli da 81 ad 87 Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13(15 luglio 1805).[49] Art. 137 Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[50] Art. 139 Decreto di Napoleone del 15 Mietitore anno 13 (15 luglio 1805).[51] con l’art. 35 sexies del D.L. 138/2011 di modifica dell’art. 8 comma 5 del D.L. 4 marzo 2010 n° 28.[52] Decreti 16 agosto e legge 18-26 ottobre 1790 in relazione alla procedura.Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... COMMENTOTra le tre e le cinque del pomeriggio dell 11 aprile 1300, lunedì di Pasqua, ci troviamo nella terza cornice[1] a cui si accede, come per le altre, attraverso una scala, anche se meno ripida: il luogo è avvolto in un fumo denso, scuro e acre, tanto che si avanza alla cieca.Il custode è l Angelo della pace (che già era custode nella precedente cornice accanto all Angelo della misericordia[2]).I peccatori puniti nel canto (come in quello precedente del resto) sono gli iracondi che hanno come pena appunto quella di camminare avvolti da un denso fumo, nero e pungente per gli occhi e soffocante per la gola; recitano l Agnus Dei (la preghiera della messa) e considerano esempi di misericordia e di ira punita, che appaiono loro sotto forma di visioni.In vita si lasciarono prendere dai fumi dell ira: ora camminano nel fumo denso e nero e siccome non conobbero misericordia, ora cantano l Agnus Dei, implorando pace.I personaggi descritti nel canto sono Marco Lombardo[3] e Gherardo da Camino[4]Il tema generale principale concerne la teoria del libero arbitrio, per cui le cause della corruzione sono imputabili agli uomini e in particolare alla scomparsa dei due soli (le due guide: il Papa e l Imperatore).ELEMENTI PRINCIPALI IN PARTICOLARE:1) Il discorso di Marco Lombardo. Si tratta di uno dei brani più importanti di tutta la Commedia per la comprensione del pensiero e dell ispirazione dantesca. Qui il tema teologico, quello morale e quello politico si incrociano, a dimostrazione di come essi stiano necessariamente uniti in una visione globale della realtà umana come era quella di D.; d altra parte il discorso di Marco Lombardo vuole rispondere ad una domanda di fondamentale importanza: quale è la causa del male nel mondo? Da notare è anche la posizione di rilievo data a questo incontro, che è collocato proprio nella parte centrale del poema.Questi sono i momenti e i concetti principali in cui si articola:il male del mondo è da ricercare nell uomo, che riceve sì il primo movimento delle sue azioni dalle influenze celesti, ma poi può decidere le proprie azioni e scelte grazie al dono più alto che Dio gli ha dato, cioè il libero arbitrio;l anima nasce dall amore infinito di Dio e tende naturalmente alle varie forme dell amore, ma non sa ben distinguere fra i veri piaceri e quelli fallaci;per aiutare l uomo a trovare la strada del vero amore, tanto in cielo quanto in terra, furono fatte le leggi e creati i due poteri, temporale e spirituale;da qui prende il via la celeberrima teoria dei due soli, teoria politica tipicamente medievale cui è da riferire l intero pensiero dantesco, e ad essa si collega la consueta polemica con l abdica­zione dell imperatore ai suoi doveri e con l arrogante corruzione pontificia, in termini molto simili a quelli del canto VI (nella valletta dei Principi);la nostalgia per i tempi antichi in cui la nobiltà e cortesia ancora vivevano nelle terre dell Italia settentrionale, mentre oggi vi è solo la malvagità, e sono pochi coloro che ancora conservano le virtù degli avi.Si tratta della tipica visione mitizzata del passato di cui c è già un esempio nel canto XIV con la rievocazione (affidata a Guido del Duca) degli uomini nobili antichi di Romagna e ci sarà un altro esempio anche nel Paradiso (canto XVI) con Cacciaguida che rievocherà le antiche famiglie della Firenze sobria e pudica.6. La celebrazione del buon Gherardo . Al termine di un discorso tanto significativo, Marco Lombardo cita come unici esempi di sopravvissuta virtù i tre vecchi Corrado da Palazzo[5], Gherardo da Camino e Guido da Castello[6]; già solo questo è sufficiente a fare risaltare in modo fuori dal consueto la dignità di questi tre vivi virtuosi in un mondo in cui tutto è corruzione. Ma poi D. insiste sulla figura di Gherardo, giocando sull impossibilità di scambiarlo per un altro, e proiettandone quindi la figura in un aura quasi di santità che fanno del nobiluomo trevigiano uno dei personaggi per antonomasia dell opera, pur essendo appena citato.RIASSUNTOIl fumo che avvolge i due poeti nella terza cornice è così denso e scuro da far pensare al buio infernale o ad una notte senza stelle, ed è talmente acre che D. non riesce a tenere gli occhi aperti ( e riconosce implicitamente questo peccato come uno dei più legati alla sua persona), ed è costretto ad appoggiarsi alla spalla offertagli da Virgilio.Nell oscurità si sentono voci che implorano pace e misericordia, cantando in perfetta concordia l Agnus Dei. Su richiesta del discepolo, V. gli spiega che a cantare sono le anime dei penitenti che scontano qui il peccato d ira (vv. 1-24). vanno sciogliendo il nodo dell ira.Una delle anime avendo sentito la domanda di D. ed essendo quindi nel dubbio se D. sia vivo o meno, lo apostrofa per sapere chi sia: V. esorta D. a parlare e a chiedere se quella è la giusta direzione verso il passo del perdono.D. risponde come ha richiesto Virgilio e narra all anima brevemente il suo viaggio dall Inferno al Purgatorio, poi chiede a sua volta all anima di presentarsi.L altro allora gli risponde di essere Marco Lombardo, esperto del mondo e amante della virtù, che nessuno ora vuole seguire; gli conferma che la via percorsa è esatta, e lo prega di ricordarlo nelle sue preghiere quando sarà in Paradiso.D. promette di pregare per lui e poi gli espone un dubbio che già prima si era presentato alla sua mente: qual è la causa del male e della corruzione che appesta il mondo, come già Guido Del Duca e ora lo stesso Marco hanno lamentato? È da attribuire alle influenze celesti o all uomo stesso? (vv. 25-63)Dopo aver tratto un profondo respiro, Marco Lombardo si lamenta della cecità del mondo, che fa risalire ogni cosa ai cieli. se tutto avvenisse per influenza celeste, sarebbe distrutto il libero arbitrio, né ci sarebbe una giustizia che premia il bene e castiga il male.I cieli imprimono all uomo inclinazioni iniziali: quindi tocca a lui distinguere e scegliere, con l aiuto della libera volontà che, se ben allineata, vincerà qualunque battaglia con le inclinazioni disordinate dei cieli.È vero che gli uomini sono sottoposti a Dio, ma sono liberi: Dio ha creato in loro la mente, che i cieli non possono dominare. Perciò, se il mondo devia dal bene, la causa e solo degli uomini (vv. 64-84).Marco continua nella sua esposizione: l anima, creata da Dio, che è felicità assoluta, tende naturalmente a ciò che le dà gioia; questa inclinazione, tuttavia, va guidata: perciò è necessario costituire delle leggi ed avere un sovrano che le faccia rispetta­re.Ma se le leggi ci sono, ora non c è chi sappia applicarle: il cattivo esempio del papa trascina con sé l umanità tutta.Roma, cioè la cristianità, ordinò il mondo a pace e concordia, e questo perché era solita avere due soli, due sovrani dipendenti unicamente da Dio, e l uno era preposto alla felicità terrena, l altro a quella celeste.Ora però i due soli si sono spenti a vicenda: l autorità spirituale si è unita a quella temporale, perdendo d efficacia e contravvenendo alla volontà divina (vv. 85-114)A conferma del suo discorso, Marco ricorda la corruzione della Lombardia, dove in passato, prima delle lotte tra Federico II e la Chiesa, albergavano cortesia e valore.Solo più tre vecchi virtuosi ancora vi si trovano, suonando a rimprovero per le generazioni presenti, ma si trovano così a disagio che desiderano di ricongiungersi al più presto a Dio.Tra questi è il buon Gherardo, sulla cui figura D. insiste per sottolinearne le virtù. Ma ora Marco Lombardo non può più seguirli, poiché il chiarore che trapela annuncia la fine della nuvola di fumo da cui egli non può uscire; quindi troncato il discorso, Marco torna indietro (115-145).[1] Sono puniti nelle prime tre cornici coloro che ebbero amore per il male (superbi, invidiosi, iracondi).[2] Nei canti X-XI-XII il custode è stato l Angelo dell umil­tà; nei canti XIII-XIV l Angelo della misericordia; nel canto XV appunto gli Angeli della misericordia e della pace; nel canto XVI l Angelo della pace.[3] Uomo di corte vissuto nella metà del secolo XIII. Famoso per le sue doti di rettitudine e nobiltà d animo, altero e pungente con i potenti, viaggiò di corte in corte nell Italia settentrionale (e fu chiamato lombardo più per questo che non per la nascita di cui non si hanno notizie sicure). Per D. è il portavoce ideale della sua concezione etico-politico e religiosa.[4] Capitano generale di Treviso dal 1283 al 1306 (e in precedenza di Belluno e di Feltre), uomo retto e valoroso, per cui è qui chiamato il buon Gherardo. Padre della scostumata Gaia e di Rizzardo, ricordato per la sua morte violenta nel canto IX del Paradiso. Fu in ottimi rapporti con Azzo VIII d Este e probabilmente ebbe un ruolo nella morte di Jacopo del Cassero. D. sembra ignorare tutto ciò o comunque non ne tiene conto, come non tiene contro del suo guelfismo di parte nera. Fu protettore di letterarti ed artisti (già lodato da D. nel Convivio) e pare che sia stato conosciuto da D. personalmente.[5] Fu vicario di Carlo I d Angiò, podestà di Firenze nel 1276 e capitano di parte guelfa nel 1277; fu poi podestà di Brescia e di Piacenza. I commentatori antichi esaltano le sue doti di liberalità e le sue virtù cavalleresche.[6] Forse ghibellino ed esule in Verona, dove D. può averlo conosciu­to; D. ne parla anche nel Convivio (IV, XVI, 6).Share this:CondivisioneLinkedInStampaE-mailTumblrPinterestPocketTwitterRedditFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... ItalianoStoriaMateriali per lo studio della Lingua e Letteratura Italiana, della Storia e delle ArtiINMEDIARIstituto Nazionale per la Mediazione e l Arbitrato - Organismo di Mediazione iscritto al n° 223 del registro tenuto presso il Ministero della GiustiziaMonica PolettiInterni Colore e YogaInformazioni e OsservazioniNorme in reteVia senza formaAmor omnia vincitMangiare Bere Eventi. Lucca Toscanatelefilmallnewsnon solo le solite serie tvBriciolanellatte WeblogNavigare con attenzione, il Blog si sbriciola facilmenteGio.✎Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. 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Ca**ate come questo …Versi Vagabondipoetry, poesia, blog, love, versi, amoreMarino Cavestroavvocato mediatoreLetteraLANDREA GRUCCIAPer informazioni - Andreagruccia@libero.itbeativoi.over-blog.comUn mondo piccolo piccolo, ma comunque un mondoCarlo GalliParole, Pensieri, Emozioni.Racconti della ControraRebecca LenaTheworldbehindmywallIn dreams, there is truth.giacomoromaIn questo nostro Paese c è rimasta soltanto la Speranza; Quando anche quest ultima labile fiammella cederà al soffio della rassegnazione, allora chi detiene il Potere avrà avuto tutto ciò che desiderava!Aoife o Doherty Fashions fade style is eternal PATHOS ANTINOMIATEATRO CULTURA ARTE STORIA MUSICA ... e quant altro ...farefuorilamedusaromanzo a puntate di Ben ApfelLa Via della MediazionePerché niente è più costante del cambiamentoPsicologia per FamigliaMiglioriamo le relazioni in famiglia, nella coppia, con i figli.centoceanidistorie Cento pensieri che provano a prendere forma attraverso una scrittura giovane e ignorante, affamata solo di sfogo.ognitanto|raccontoalberto|bobo|murruvtornikeA topnotch WordPress.com siteDale la GuardiaIt s up to us on how to make the most of it.proficiscorestvivoA blog about travel and food - If you don t know where you re going, any road will take you there.Yacht Charter Dubai | Yacht Rental in Dubai | Rent a Yacht in DubaiDeep Sea Fishing DubaiFrame by framepostnarrativacarrascosaproject.wordpress.com/Postnarrativa.org è un Blog di scrittura onde far crescere limoni e raccogliere baionette, Blog sotto cura presso CarrascosaProjectParole a passo d uomoPoesie e riflessioni sugli uomini del mio spazio e del mio tempo | di Cristiano CamaurItalia, io ci sono.Diamo il giusto peso alla nostra Cultura!tuttacronacaun occhio a quello che accadepoesiaoggiPOETICHE VARIE, RIFLESSIONI ED EVENTUALI ...Iridediluce “I libri si rispettano usandoli.” U. 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